FORMELLO – Brocchi e Floccari a caccia della rimonta. Da “intoccabili” alla doppia panchina con Brescia e Bari: è il percorso a ritroso del mediano e dell’attaccante calabrese che più degli altri stanno “pagando” l’esplosione dell’ormai ex seconde linee Gonzalez e Kozak. Il terzo “deluso” del momento è Mauro Zàrate (anche per lui due esclusioni di fila), al quale viene ormai stabilmente preferita la concretezza e la corsa di Sculli. Ma a differenza dei primi due, l’argentino non ha grandi possibilità di riprendersi già da Cagliari una maglia da titolare.
BROCCHI-GONZALEZ, UNA FASCIA PER DUE – Ieri è ripresa la preparazione nel centro sportivo capitolino, è ancora troppo presto per anticipare le scelte in vista della delicata trasferta del “Sant’Elia”. O forse no. Ormai non è più solo una sensazione, Reja ha definitivamente trovato la quadratura del cerchio. La Lazio camaleontica e flessibile tatticamente, che variava moduli ed interpreti in relazione alle caratteristiche dell’avversario, sembra non esserci più. Corsa e polmoni sulle corsie esterne in grado di supportare le geometrie della coppia Ledesma-Matuzalem e l’estro di Hernanes sulla trequarti di campo. Un po’ per caso (vedi infortunio di Mauri), un po’ per ispirazione, il tecnico goriziano ha centrato l’ingranaggio giusto che sta facendo della Lazio una macchina granitica in fase di non possesso ed al tempo stesso produttiva quanto basta in avanti.
E’ questo il modello sul quale continuerà a lavorare Reja da qui alla fine. “12 finali” da affrontare con l’aiuto di tutti, ma capitalizzando delle certezze tattiche sempre più evidenti. E allora, ecco che se il ripescaggio di Zàrate andrebbe a scompaginare (per caratteristiche) il canovaccio attuale, diverso è il discorso per Brocchi e Floccari. Nel nuovo assetto biancoceleste, più che alternativa al “doppio regista” in zona centrale, l’ex rossonero sembra diventato l’alter ego del Tata sulla fascia destra. Più fresco l’uruguagio, più esperto l’italiano, ma resta il fatto che i due sono accomunati dalla stessa voglia di correre e di coprire interamente la corsia che è anche di Lichtsteiner. Brocchi a destra con Ledesma e Matuzalem in mezzo e Foggia a sinistra: era la composizione mediana dell’ultima Lazio di Delio Rossi, quella del quinto sigillo in Coppa Italia. Ora al posto del napoletano c’è il pragmatismo di Sculli, mentre per Brocchi c’è da superare la forte concorrenza di Gonzalez. Il sudamericano resta in vantaggio, ma nel corso della settimana potrebbe scattare il ballottaggio.
TOUR DE FORCE PER KOZAK, FLOCCARI CI PROVA – Se Brocchi nelle ultime due uscite si è potuto consolare, collezionando in corso d’opera 52’, molto peggio è andata a Floccari. “Il regista offensivo” di Reja non è andato oltre qualche minuto di riscaldamento a bordo campo. E se al “Rigamonti” c’era la “scusa” dell’infortunio muscolare appena superato, contro i pugliesi è stata una chiara scelta tecnica. Troppo importante il lavoro sfiancante che si è sobbarcato Kozak per farne a meno a risultato ancora in bilico. Non solo gol, il ceco sta assicurando un moto perpetuo su tutto il fronte offensivo, al quale Reja deciderà di rinunciare solo nel caso in cui percepisse l’esigenza di fargli tirare il fiato.
Dal 30 gennaio, giorno di Lazio-Fiorentina, Libor non si è più fermato. Se si comprende l’impegno con l’Under 21 ceca di due settimana fa, è sceso in campo ben 6 volte nell’arco di 20 giorni. Quasi una partita ogni 72 ore, dopo una prima parte di stagione vissuta tra panchina e tribuna con rare apparizioni in campo. E’ in questo tour de force che potrebbe inserirsi nuovamente Floccari. Le caratteristiche dei due sono diverse, ma l’avvicendamento non varierebbe di molto l’assetto della squadra. Resterebbe sempre l’unico riferimento offensivo del 4-2-3-1 (o 4-4-1-1), supportato da Hernanes.
[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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