Gli anniversari sono un momento per fermarsi, guardarsi negli occhi e magari tracciare un bilancio di un rapporto che diventa sempre più stabile. Chissà se incrocieranno lo sguardo e brinderanno Walter Mazzarri ed Aurelio De Laurentiis in questa data che un anno orsono segnava l’avvento del tecnico livornese sulla panchina azzurra. Era il 6 ottobre 2009 quando, deo gratias, il patron liquidava Donadoni ed affidava all’ex doriano il timone del suo giocattolo più prezioso.
Un timone che tiene ora sempre più saldo, un amore, quello tra Mazzarri e Napoli scoccato in fretta, dopo qualche diffidenza iniziale. Come ogni storia d’amore che si rispetti insomma. L’esordio il 18 ottobre 2009 al San Paolo con il Bologna battuto in rimonta a tempo praticamente scaduto. La vittoria di Firenze, la doppia rimonta al Milan ed il capolovaro di Torino del 31 ottobre con il 3 a 2 servito a domicilio alla Juventus ed i 15 (!) risultati utili conseguiti dal suo avvento hanno spianato la strada del tecnico nel cuore dei tifosi.
Poche parole e tanti fatti sul campo, un carattere difficile, destinato ad essere calamita di forti sensazioni positive o negative. Non ama le vie di mezzo Mazzarri pronto a lanciarsi in prima linea, capace di trovare un feeling particolare con una tifoseria che ne apprezza la grintà, la genuinità e quel modo di vivere le partite alla stregua del più accanito degli ultras. Domenica contro la Roma l’esempio lampante, con un malore a fine partita provocato dall’eccessiva foga nel seguire la gara. Perché questo è Walter Mazzarri, uno che crede nel suo lavoro con tutto se stesso, che ha la coerenza di seguire le sue idee e la capacità di fare scudo sul parco giocatori che allena, riuscendo a trarne sempre il massimo. Superfluo ricordare l’ impresa con la Reggina nel campionato post-calciopoli, i grandi risultati ottenuti sulla panca della Samp.
Mazzarri si è imposto con i fatti dando al Napoli una identità ben precisa, portando alla ribalta calciatori come Grava, Pazienza, Aronica portandoli su livelli insperati, svolgendo un ruolo chiave nel processo di crescita di Gargano, Hamsik e Lavezzi e dando alla squadra una continuità di risultati impressionante. I numeri parlano di 37 partite in campionato, con 16 vittorie, 15 pareggi ed appena 6 sconfitte. Non sarà bravo a dribblare, non sarà il difensore che si sperava arrivasse, o il regista tanto sognato ma il vero valore aggiunto per questa stagione potrebbe essere l’avere il tecnico livornese sin dall’inizio. Un dato. Donadoni lo scorso anno in 7 partite raccolse 7 punti, Mazzarri è già a quota 11 in 6 giornate. Un vantaggio non indifferente per una squadra ormai matura per puntare alla Champions, guidata, trascinata dal “migliore degli allenatori possibili”. Buon anniversario Walter, cento di questi Napoli…
[Arturo Minervini – Fonte: www.tuttonapoli.net]