Sarebbe stato un bel test per la Roma, contro un Catania ben organizzato e dotato di buone individualità. Il diluvio ha messo fine alla contesa, dopo un primo tempo in cui le due squadre si erano affrontate a ritmo serrato, con i padroni di casa più pericolosi mentre i giallorossi hanno sofferto l’organizzazione difensiva degli avversari. I capitolini non sono riusciti a far girare velocemente il pallone, facilitando così il compito dei siciliani ed esponendosi ai veloci contropiedi, che hanno messo in grossa difficoltà gli esterni della Roma. Il centrocampo ha faticato a costruire gioco ma soprattutto a fare filtro, con Simplicio e Pjanic sotto tono.
Totti è spesso arretrato per andarsi a prendere il pallone nella propria metà campo, a causa del grandissimo pressing avversario. Lamela e Bojan hanno avuto pochissimi palloni giocabili mentre Rosi è stato tra i più propositivi, con un paio di incursioni insidiose sulla destra. Per scardinare la difesa del Catania, la Roma avrebbe dovuto insistere di più proprio sulle fasce, come dichiarato da Luis Enrique a fine gara, per scardinare. Sarebbe stata sicuramente una bella partita ma nel secondo tempo le secchiate d’acqua cadute sul Massimino hanno reso il campo impraticabile. Si riprenderà dall’uno a uno, con circa metà della ripresa da giocare. Poco più di venti minuti per cercare di espugnare l’ostico campo di Catania e per portare a casa altri tre punti che sarebbero importantissimi.
[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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