Buona la prima. L’Inter supera con personalità (ma non senza patemi) l’ostacolo Seongnam e ottiene il pass per la finale del Mondiale per Club, dove ad attenderla sabato troverà a sorpresa i congolesi del Mazembe, carnefici dell’Internacional di Porto Alegre. Vittoria doveva essere, vittoria è stata. A decidere una partita non bellissima, ma interpretata nel modo giusto dalla squadra di Benitez, le reti di Stankovic, Zanetti e, finalmente, di Milito, per un 3-0 che traduce egregiamente lo sbilanciamento tecnico tra le squadre, colmato solo in parte dalla brillantezza fisica dei coreani.
KNOCK OUT PER SNEIJDER, MA C’E’ IL DRAGO – I nerazzurri, finalmente (quasi) al completo, perdono subito uno dei loro principali protagonisti: Sneijder deve uscire per un’entrataccia di Kim Song dopo un minuto appena. Dentro Thiago Motta e Stankovic sfrutta subito l’avanzamento nella trequarti coreana battendo Jung. Dalla preoccupazione per l’infortunio dell’olandese, all’esaltazione per il vantaggio: in mezzo neanche 2 minuti di gioco. Con il risultato a proprio favore l’Inter può giocare senza troppi patemi, limitandosi a controllare la reazione del Seongnam, peraltro alquanto sterile. I ragazzi di Shin Tae Yong dimostrano di essere freschi atleticamente, ma soffrono il possesso di palla nerazzurro, che li tiene lontani dalla porta di Julio Cesar. Non è un caso se le principali peripezie per la retroguardia italiana capitano su calcio piazzano e nascano, soprattutto, dal piede mancino velenoso di Molina.
UN’AZIONE DA MONDIALE – La differenza tecnica tra le due contendenti è ancora più evidente quando, in risposta a qualche entrataccia di troppo degli asiatici, l’Inter trova il raddoppio. E che a confezionarlo siano Zanetti (diagonale vincente) e Milito (colpo di tacco da urlo) è più che significativo. Azione degna di un palcoscenico mondiale come quello di Abu Dhabi, che legittima la classe dei Campioni d’Europa. Due gol e timori alle spalle, questo il sunto della mezz’ora successiva, durante la quale il pressing dei Campioni d’Asia frutta solo qualche palla in mezzo, lasciando tuttavia scoperta la difesa: una manna poco sfruttata, a torto, dai contropiedisti nerazzurri. Per il resto, tanto attendismo da parte dei nerazzurri, che sembrano voler conservare le energie. In tutto ciò, spiccano alcuni interventi da terzino di Eto’o, che non trovando il guizzo giusto davanti prova a rendersi utile, come ai bei tempi, in difesa.
IL TIMBRO PIU’ NOBILE – Il ritmo compassato non impedisce però all’Inter di trovare la terza rete: assist maestoso di Stankovic per Eto’o, destro respinto da Jung e tap in vincente di Milito. Il Principe torna così sul suo trono, e lo fa nella serata giusta, prima di lasciare tra gli applausi il posto a Muntari. Per l’argentino è la fine di un incubo, o quanto meno l’inizio della rinascita. Assist meraviglioso e rete, davvero non poteva sperare di più per il suo ritorno in campo dopo aver smaltito il terzo infortunio muscolare. Un’iniezione di fiducia, dopo tante antidolorifiche, che di certo gli farà bene anche in vista della finale. Alla quale, si spera, prenderà parte anche Sneijder, uscito di scena troppo presto contro i coreani. Male che vada, con uno Stankovic così, la ritrovata vena di Milito e la giusta determinazione l’ottimismo non è un peccato capitale.
[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]