Ciak! Buona la prima per la produzione della Grifo film 2010/11. Grazie a una spettacolare rovesciata di “Mestohimovic” (ispirata all’Ibrahimovic rossonero: ora c’è quello rossoblù) il Genoa ha vinto meritatamente la gara di Udine. E l’evoluzione del gioco con i nuovi arrivati? Si può rispondere con una celebre battuta del grande Vittorio Gasmann, genovese e genoano, nel film “La marcia su Roma” di Dino Risi: «E un bel chissenefrega non ce lo mettiamo?».
Proprio così poiché oggi pomeriggio i ragazzi di Gasperini dovevano fare risultato: non importa se non abbiano giocato ancora al meglio, l’importante era mettere in pratica il pragmatismo del mister e portare a casa i tre punti. La difesa è stata quasi perfetta e non ha presentato i soliti svarioni della fine dello scorso campionato.
Occorre perfezionare le intese tra centrocampo e linea d’attacco: benedetta sia la sosta per la Nazionale che permetterà al tecnico di perfezionare il meccanismo della Ferrari rossoblù. Fino a martedì sarà possibile recuperare sul mercato un difensore centrale ed eventualmente un centravanti di scorta e un attaccante laterale: a meno che non si voglia puntare su Rudolf e Destro che sono giovani, ma molto promettenti. Bisognerà vedere quali scelte compirà Gasperini assieme alla dirigenza: ha tempo ancora 48 ore prima della chiusura dei giochi martedì sera all’Ataquark Hotel. A proposito, Mesto resta oppure no dopo la sua prodezza? Se restasse a Pegli bisognerà chiedergli più continuità: è il suo unico punto debole che dovrà superare al più presto.
Contro l’Udinese il Genoa ha dimostrato grinta e carattere. Soprattutto ha dimostrato di essere più forte anche del duplice infortunio a Toni e Palladino. Un consiglio per il presidente Preziosi: oltre a spendere in modo mirato ed efficace per il mercato, bisognerà che apra nel bilancio una sottovoce all’interno dei “Costi per servizi”. Dovrebbe riguardare le spese per le trasferte a vari santuari (c’è la vicina Madonna della Guardia oppure Montevergine nella terra del presidente) o a santoni tipo “il mago di Arcella” per portare la squadra e scacciare la malasorte che l’attanaglia da troppo tempo. Chiedo scusa per la battuta, ma non so più come spiegare le raffiche di infortuni capitati al Vecchio Balordo: sembra proprio che la preparazione atletica c’entri poco, in questo caso è questione proprio di sfiga.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]