Tutto sommato poteva andare anche peggio. Di certo l’esordio del Cagliari nel nuovo stadio de Is Arenas resterà negli annali della storia rossoblù: due rigori sbagliati in soli 27′, oltre a una serie incredibile di errori che per poco non regalavano la piena posta all’Atalanta di Colantuono, a lungo in inferiorità numerica. Per fortuna di Ficcadenti è stata una bella girata di Ekdal in mischia a ristabilire il pareggio, unica e magra consolazione. Quel che è sicuro è che il nuovo tempio rossoblù, ancora incompleto e privo del calore della tifoseria, non è sembrato baciato dalla buona sorte: doppio rigore fallito a parte, dimostrazione ulteriore ne siano gli infortuni occorsi agli atalantini Schelotto e Consigli, usciti malconci dal terreno di gioco. Ironia a parte, non si può addebitare all’impianto quartese la causa della pochezza di gioco espressa dal Cagliari: le due settimane di pausa – causa duplice impegno delle Nazionali – serviranno a Ficcadenti per fare il punto della situazione, consentendogli di recuperare alcuni cardini del suo 4-3-3 come Pinilla e Sau.
LA CRONACA – Con il tridente titolare ai box, Ficcadenti punta sul trio formato da Ibarbo, Ribeiro e Larrivey per cercare di affondare i nerazzurri di Colantuono. L’atmosfera regalata dall’assenza di pubblico sembra condizionare i ventidue in campo, che non regalano granchè allo spettacolo fino al 16′, quando Thiago Ribeiro trova la sua unica conclusione degna di nota della gara, con un potente destro bloccato a terra da Consigli. Neanche cinque giri di lancetta che i padroni di casa potrebbero passare in vantaggio: Peruzzo giudica da rigore il tocco con la mano di Manfredini sul taglio tentato da Perico. Della battuta si incarica Larrivey che, forse tradito dall’emozione di poter essere il primo marcatore nel capitolo quartese della storia rossoblù, conclude debolmente sulla sinistra di un reattivo Consigli, che devia in angolo.
Nonostante la botta psicologica i padroni di casa continuano a insistere alla ricerca del vantaggio, trovando al 27′ il secondo penalty della serata. È Ibarbo a sfuggire al già ammonito Peluso in area, causando l’espulsione del terzino orobico: il colombiano chiede di poterlo battere, ma dalla panchina l’indicazione ricade sul capitano. Il quale, incredibilmente, fallisce: assai debole il destro incrociato, che Consigli intercetta ancora una volta, buttandosi sulla sua destra. In inferiorità numerica gli ospiti cercano di chiudersi e ripartire, ma trovano di fronte un Cagliari tanto volenteroso quanto confusionario e impreciso. Pisano, schierato sulla sinistra al posto di Avelar, dimostra di trovarsi a suo agio, spingendo come un ossesso in più di un’occasione ma confermando i propri limiti in fase di cross. I corner battuti dai rossoblù non si contano, ma non si riesce a sfondare la linea Maginot degli ospiti: Ibarbo ci prova sia di testa (37′) che di piede (39′), con scarsi risultati.
Nella ripresa l’Atalanta parte forte, decisa a trovare la rete del vantaggio: i rossoblù incassano il forcing nerazzurro, rischiando la beffa in più di un’occasione: al 52′ è Denis a sprecare a tu per tu con Agazzi. Ficcadenti capisce l’antifona, richiamando Perico per il febbricitante Cossu: pur non al meglio, il fantasista di casa prova a prendersi la squadra sulle spalle, cercato spesso dai compagni in fase di costruzione. Pisano conferma la buona prestazione con continue fughe sulla fascia, concluse talvolta con dei cross interessanti, senza trovare però la collaborazione fattiva degli attaccanti: Larrivey non ne prende una, mentre Ribeiro ed Ibarbo girano a vuoto. Al 65′ l’eroe nerazzurro, il portiere Consigli è costretto a lasciare il campo, colpito alla tempia dal compagno Stendardo: al suo posto entra Polito, che dopo un minuto ipnotizza a centro area il solissimo Nainggolan, imbeccato da una geniale apertura di Conti. Ficcadenti spara le ultime cartucce sostituendo Ribeiro e il Ninja con Nenè ed Ekdal, nella speranza di guadagnare qualcosa grazie alla freschezza dei due. Invece capita l’esatto opposto: all’81’ sono gli ospiti a passare, grazie all’ennesimo gol rifilato ai rossoblù da Denis, abile a deviare in rete un pallone vagante.
La botta subita sembra stordire il Cagliari, che ci mette una decina di minuti a trovare lo spunto giusto per evitare la beffa. Il merito è dei tre nuovi ingressi: corner di Cossu, sponda aerea di Nenè e girata a centro area di Ekdal a beffare Polito. Uno a uno, beffa evitata. Nei 6′ di recupero è ancora lo svedese a cercare il bis con un colpo di testa, ampiamente a lato: poi più nulla. Il pareggio ha un sapore agrodolce, soprattutto in relazione alla mole di gioco prodotta, vanificata da altrettanta imprecisione. A bocce ferme risaltano alcuni dati di fatto: 1) in avanti quando manca Pinilla è molto difficile costruire occasioni pericolose; 2) il tridente continua ad essere indigesto alla squadra, che non è ancora riuscita ad assimilarlo nei modi dovuti; 3) il problema del terzino sinistro va risolto al più presto. Ficcadenti avrà due settimane di tempo per porre rimedio: le concorrenti volano (esempio: Sampdoria e Catania), serve cambiare marcia. Subito.
[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]
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