Il tempo di assistere alla prova dei suoi compagni contro il Milan, sistemare le questioni burocratiche ed ecco arrivare il primo, vero giorno in rossoblù. Matias Cabrera si presenta ad Assemini, unico rinforzo invernale di un Cagliari che già domenica a Pescara potrebbe avere bisogno di lui.
“Sono molto felice. Fisicamente sto bene, ho sostenuto tutta la preparazione con il Nacional in vista del campionato e della Coppa Libertadores. Gli unici due giorni nei quali non mi sono allenato sono stati quelli impiegati per raggiungere la Sardegna. Sono a disposizione dell’allenatore, anche per la partita di domenica con il Pescara, se lo riterrà opportuno”.
Arrivo posticipato di qualche mese. Nella seconda metà di agosto erano state frenetiche le trattative per portare Cabrera a Cagliari, ma le diatribe tra proprietari del cartellino e società frenarono tutto. “Sorse un problema tra procuratori – spiega Cabrera – ma ora è passato, non ne voglio parlare. L’importante è che Paco Casal e Daniel Delgado abbiano risolto tutto e che ora sia qui”.
Ha influito molto la presenza di Diego Lopez, che dopo la vittoria di Roma lo aveva lanciato come giocatore in grado di dare qualità e varietà al gioco del Cagliari. “Mi piace giocare la palla e do una mano alla difesa. Naturalmente ci vorrà un po’ di tempo per adattarmi alla Serie A, ma non così tanto perchè credo che le mie caratteristiche si adattino bene al calcio italiano: uno-due tocchi e via. La presenza di Diego Lopez è molto importante, innanzitutto per la lingua e poi perchè conosce le differenze tra il calcio uruguayano e quello italiano, quindi saprà trovare il modo migliore per utilizzarmi”.
Come tutti coloro i quali hanno assistito alla partita di domenica, anche Cabrera si è lustrato gli occhi ammirando Ibarbo. “Se devo fare un nome dico Ibarbo, autore di un’ottima partita. Il Cagliari mi ha fatto una grande impressione, soprattutto per quanto riguarda il gioco d’assieme. Il Cagliari mi è sembrato una formazione forte, dove tutti giocano l’uno per l’altro e si danno una mano in fase difensiva. Peccato per il risultato: visto come sono andate le cose in campo, si sarebbe potuto vincere”.
Una curiosità “familiare”: “Mio zio, Eduardo Acevedo, ha giocato la Coppa del Mondo 1986 con la maglia della Nazionale e anche mio nonno è stato un calciatore professionista. Zio Eduardo è stato pure mio allenatore nel Nacional”. Dal Nacional arrivarono Daniel Fonseca e Julio Cesar Dely Valdes, giocatori che fanno parte di un’epoca in cui la tratta uruguagio-sarda è stata caldissima e portatrice di grandi campioni verso l’Isola. “Li ho visti giocare da bambino, spero di far bene quanto loro. Il Cagliari ha molti tifosi nel mio paese perchè ha avuto molti giocatori uruguayani in squadra, a cominciare da Enzo Francescoli. Al momento della firma, nella sede del Nacional, ho avuto la possibiità di conoscere personalmente Pepe Herrera, che mi ha parlato benissimo della città, della squadra e dei tifosi. Non vedo l’ora di cominciare”.
I NUMERI … – Matias Cabrera indosserà la casacca numero 22 in questa nuova avventura rossoblù che è cominciata ufficialmente oggi. Una magliache nella storia del Cagliari non ha portato molta fortuna. Non sarà stato sicuramente il numero a frenare la carriera di molti (soprattutto giovani) giocatori del passato rossoblù ma proviamo comunque a fare un tuffo nel passato.
Il Cagliari, salvo rare eccezioni (Pinilla, per esempio, con il 51) non ha mai amato concedere numeri di maglia fuori dall’ordinario. E in virtù di questo il 22 è stato dato spesso “canonicamente” al terzo portiere, sovente giovane e proveniente dalle giovanili. E’ il caso di Antonio Castelli (1998-1999, nessuna presenza in prima squadra), Daniele Corsi (1999-2000, zero apparizioni), Luca Tomasig (2005-2006, nessuna presenza) e Mauro Vigorito, che dopo 2 presenze nel 2009-2010 sta proseguendo la gavetta con un ottima stagione nella colonia sarda di Lumezzane.
Nell’elenco ci sono anche l’esperto Alex Brunner (2004-2005, 1 presenza e 4 reti subite), il difensore Joe Bizera (dal 2005 al 2008 con 35 presenze all’attivo) e Sebastiano Pinna (69 presenze e 1 gol, al Venezia, tra il 2000 e il 2004). Nel 2007-2008 la 22 è stata della meteora portoghese Vitor Gomes, che la cedette poi a uno dei giocatori migliori della storia recente del Cagliari: Federico Marchetti. Il portiere veneto, dal 2008 al 2011, con tanto di epurazione, ha messo insieme 67 presenze, subendo 87 gol.
[Fabio Frongia – Fonte: www.tuttocagliari.net]