Due punti persi o uno guadagnato? “La domanda sorge spontanea”, come recitava lo slogan di un popolare programma tv in onda sulla rete pubblica circa vent’anni fa. Di certo lo spettacolo offerto da Cagliari e Catania nella serata odierna non risponde alle attese della vigilia, soprattutto per la tanto sbandierata apertura totale dell’impianto di Is Arenas, vanificata in extremis dall’intervento della Questura cagliaritana. Lo 0-0 finale rispecchia una gara tatticamente bloccata, con i padroni di casa attenti a gestire il pallone senza dare occasione agli etnei di ripartire in contropiede, arma temutissima grazie all’abilità in palleggio dei fantasisti di Maran, Gomez e Barrientos in primis. Nel Cagliari da segnalare le ottime prove di Sau, più d’una volta unico vero pericolo per i difensori ospiti, e Dessena, instancabile faticatore. La nota positiva più rilevante della serata, dunque, è il tanto atteso ritorno del pubblico rossoblù nelle due Curve, stante lo stop all’ingresso nella Main Stand: il sostegno dei tifosi si è fatto sentire, ma non ancora abbastanza da trascinare la squadra di Pulga e Lopez alla vittoria. Contro il Napoli, per una gara tradizionalmente molto sentita nell’ambiente rossoblù, il tutto esaurito potrebbe essere davvero l’arma in più contro la banda di Mazzarri e De Laurentiis, come ci si augura in Viale la Plaia.
LA CRONACA – Il rientro di Conti, Nainggolan, Avelar e Nenè costituisce la principale novità rispetto all’undici di partenza di Firenze: Pulga e Lopez puntano sull’esperienza per avere la meglio di un Catania organizzato e frizzante, ben allenato da Maran. Il cartellino giallo inflitto da Di Bello al capitano cagliaritano è la prima emozione della gara: è l’11’, segnale di come l’attenzione a non sbagliare abbia condizionato la manovra di entrambe le formazioni in campo. Pattolino Sau è l’uomo più pimpante della prima frazione, soprattutto quando a innescarlo sono i passaggi millimetrici di un Cossu in ripresa, vicino ai suoi standard di rendimento abituali. L’ex Juve Stabia in più di una circostanza mette i brividi ai tifosi etnei, trovando però la pronta risposta di un attento Andujar: accade due volte tra il 21′ e il 23′, ma entrambe le sue conclusioni non hanno la giusta forza. Il Catania si affida a ripartenze ficcanti e veloci, ma il tiro di Marchese è impreciso. Così come il 21enne Doukara non vale Bergessio: in avanti le iniziative rossazzurre vivono di fiammate del duo albiceleste Gomez-Barrientos, che tengono in allerta la coppia formata da Astori e Rossettini. Sul finire di frazione le azioni più pericolose dell’intera gara, con protagonisti del duello Sau e Andujar. Al 45′ l’attaccante di Tonara prende palla sulla propria trequarti, rifila un tunnel a Spolli e si presenta davanti all’estremo difensore catanese: grande intervento dell’ex Estudiantes e Palermo, che riesce a deviare il tiro in corner nonostante l’elegante dribbling di Pattolino. Sugli sviluppi del calcio d’angolo è ancora il numero 27 rossoblù a colpire il pallone a botta sicura in piena area piccola, trovando il riflesso di Andujar che gli impedisce di gioire.
Nella ripresa il tono della gara scema, invece di crescere: la manovra offensiva rossoblù non riesce ad essere incisiva, tranne due episodi nei primi 7′. Al 48′ è sempre Sau ad avere l’occasione giusta per sbloccare la partita, ma a tu per tu con il solito Andujar cicca clamorosamente il pallone, permettendo il recupero della difesa rossazzurra. Cinque minuti dopo è il turno di Astori, il cui colpo di testa sul corner di Cossu è fuori di poche decine di centimetri. Siamo al 52′ e questa è l’ultima vera occasione della gara, da ambo le parti, fatta eccezione per un gran sinistro di Avelar da 30 metri di poco fuori (85′). Per il resto la tattica la fa da padrona: i rossoblù non pungono, i catanesi pensano a contenere. Nemmeno il cambio totale di tridente, con gli ingressi dei vari Pinilla, Thiago Ribeiro e Ibarbo (per Nenè, Cossu e Sau), sortisce gli effetti sperati, così come dall’altra parte si crea davvero poco: un’uscita a vuoto di Agazzi su una punizione di Lodi (52′) è l’unica occasione creata dagli ospiti. I tre minuti di recupero concessi dall’arbitro Di Bello non cambiano la sostanza: finisce a reti inviolate, con due belle squadre che muovono la classifica, senza farsi troppo male e senza mostrare le proprie reali capacità.
In conclusione, torniamo alla domanda iniziale: considerando che il Catania ha, sei giorni fa, rifilato quattro reti ad una squadra come la Lazio quello di oggi è senza dubbio un punto guadagnato. Analizzando le occasioni da rete nitide (zero) create stasera dalla squadra di Maran, sarebbe da dire che invece si è persa una buona occasione per riprendere la marcia. Meglio dirla come Bob Dylan (con la gentile concessione di Mogol): “Risposta non c’è o forse chi lo sa, caduta nel vento sarà”…
[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]
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