Cagliari-Catania 3-0: inafferrabile Ibarbo, superata quota 40 punti

261 0

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Un bel Cagliari, ordinato e cinico, rifila tre reti al Catania di Montella grazie ad una bella prova corale e a un irrefrenabile Victor Ibarbo, che come nella gara di andata ha messo il suo sigillo sul risultato. Con i tre punti odierni la classifica si fa più dolce per i rossoblù: sfondata quota quaranta, a 41 con ancora quattro gare a disposizione una fetta di salvezza è – facendo i debiti scongiuri – conquistata. Può gioire Massimo Ficcadenti, il cui pragmatismo tattico ha avuto la meglio sul calcio spettacolo messo in pratica dagli etnei, privi tuttavia di alcune pedine importanti (Carrizo, Almiron, Barrientos e Legrottaglie). Ottime notizie dal reparto offensivo cagliaritano: una rete a testa per Pinilla (ottava gioia in rossoblù), Ribeiro e Ibarbo, autore di un finale di gara davvero spettacolare, fatto di irresistibili fughe sulla fascia e conseguente emicrania per il malcapitato Bellusci. Il primo jolly è stato ben giocato: sabato sera, sempre al Rocco di Trieste, la seconda manche contro il Chievo. Vietato sbagliare.

PRIMO TEMPO – Come ampiamente previsto alla vigilia, Avramov sostituisce lo squalificato Agazzi tra i pali rossoblù, mentre non ci sono variazioni rispetto ai restanti titolari: è ancora Ribeiro ad affiancare Pinilla in avanti, con Cossu libero di inventare alle loro spalle. La partenza del Cagliari è incoraggiante, ma è del catanese Bergessio la prima occasione: al 5’ il puntero argentino spreca malamente il cadeau concessogli da Astori, girando fuori di testa davanti ad Avramov. Il Catania dà l’impressione di poter far male su ogni accelerazione dei suoi avanti, con Llama e Gomez poco precisi in fase conclusiva. Improvviso giunge il vantaggio cagliaritano: è il 20’ quando dopo un’insistita azione offensiva sull’asse Pinilla-Cossu la palla giunge a Thiago Ribeiro che, dal limite dell’area, fa partire un destro chirurgico che si infila sul primo palo della porta difesa dal giovane Terracciano. Il gol subito suscita la reazione orgogliosa degli ospiti, che due minuti dopo vanno vicini al pareggio ancora con Bergessio, ma l’ex Benfica scivola al momento del tiro. La manovra della squadra di Montella è avvolgente e pressante, ma la difesa rossoblù regge l’urto senza correre eccessivi rischi. Il dinamismo di Llama mette più volte in difficoltà Pisano, ma l’imprecisione dell’esterno argentino vanifica le rare occasioni in cui il terzino selargino è in ritardo. Il finale di tempo è tutto per gli uomini di Ficcadenti: il fulcro è sempre Cossu che prima tenta l’azione personale, ritardando il tiro e venendo contratto in angolo da Spolli (41’). Sul corner è Davide Astori a deviare di testa la palla verso l’angolo, trovando però l’attento Lodi sulla linea di porta. Infine è Ribeiro a tentare di sorprendere Terracciano con un tiro identico a quello del vantaggio, ma la conclusione è strozzata e termina a lato.

LA RIPRESA – I rossoblù iniziano alla grande anche la seconda frazione, cogliendo un clamoroso palo con capitan Conti al 52’, dopo un ottimo scambio con Pinilla. Montella corre ai ripari, sostituendo l’abulico Gomez con Lanzafame, non ottenendo però il risultato voluto. Il canovaccio tattico della gara è quello prediletto da Ficcadenti: protezione del vantaggio e ripartenze ficcanti. Al 57’ i suoi uomini sfiorano per due volte il raddoppio con Cossu e Conti, ma le conclusioni dei due senatori rossoblù non sono precise. Nelle occasioni create dall’attacco ospite è invece un impeccabile Avramov a recitare la parte del leone: il portiere serbo è miracoloso al 66’ quando interviene in uscita bassa sul solissimo Bergessio, sbrogliando poi il successivo batti e ribatti in area piccola con i piedi, meritandosi gli applausi convinti della tifoseria alle sue spalle.

Intorno al 70’ si consuma una sorta di passaggio di consegne: nelle fila del Catania il grande ex David Suazo rileva uno spento Biagianti, sul fronte rossoblù è il suo erede designato Victor Ibarbo a prendere il posto di un positivo Ribeiro. Opposto il rendimento delle due “frecce nere”: mentre l’honduregno non riuscirà mai a rendersi pericoloso, l’ex Atletico Nacional spacca in due la gara con le sue continue e ficcanti accelerazioni. Né è esempio il gol del raddoppio al 79’: Ibarbo scappa via a Bellusci sulla fascia sinistra, servendo un gran pallone al centro per uno strapotente Pinilla, che rifinisce il 2-0. Il cileno non esulta (come promesso su Twitter in seguito alle polemiche per la sua espulsione contro l’Inter) per il suo ottavo gol con la maglia del Cagliari, ancora una volta siglato in una gara interna, lasciando la scena al compagno di reparto, autore di una grandissima sgroppata.

A questo punto la resistenza del Catania crolla: all’82’ Canini di testa colpisce il secondo palo della serata, sugli sviluppi di un corner battuto dal solito Cossu, quattro minuti dopo è Pinilla a sfiorare la doppietta ancora con un colpo di testa. Gli ultimi minuti sono tutti di Ibarbo: è il 93’ quando su una palla che sembrava persa ingaggia (e stravince) un duello in velocità con Bellusci, servendo altruisticamente il solissimo Larrivey, nel frattempo subentrato a Pinilla. L’argentino sbaglia però il controllo, facendosi ribattere il tiro dalla difesa catanese: per fortuna dei rossoblù la palla torna sui piedi di Ibarbo, che la scaraventa di potenza sotto la traversa. 3-0 e tutti a casa. Il triplice fischio dell’ottimo Celi pone fine ad una bella gara, meritatamente vinta dal Cagliari grazie all’apporto di tutta la squadra: grande prova della mediana, con un Nainggolan leonino e Conti sempre preciso. Le premesse per una bella vittoria sabato contro il Chievo ci sono tutte: sprecare la carica odierna sarebbe un peccato mortale.

[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]