A Cagliari da qualche tempo a questa parte, nonostante gli interessati non ne facciano parola, c’è un problema “terzini”. Più che un problema è forse un enigma. È da quando Cristiano Del Grosso ha lasciato il Cagliari, domenica per lui gol dell’ex, che i rossoblù non hanno un terzino sinistro di ruolo come alternativa ad Alessandro Agostini. Si parla della stagione 2007-2008 e sono esattamente cinque stagioni che il peso della corsia sinistra è sulle spalle del vice capitano rossoblù. In sua assenza ultimamente gioca Ariaudo, che terzino non è per quanto si applichi con impegno in quel ruolo. A volte gioca Checco Pisano, che però deve lasciare scoperta la sua fascia di competenza.
I terzini sono da anni il tallone d’achille della rosa del Cagliari. Domenica a sinistra ha giocato Pisano e a destra ha giocato Dessena, un centrocampista. Perico, alternativa di ruolo a Pisano, è rimasto comodamente seduto in panchina, forse bocciato dal tecnico ravennate dopo la brutta prestazione casalinga con il Palermo.
In un modulo come quello utilizzato dal Cagliari, l’apporto e la spinta dei terzini è fondamentale. I cross provenienti dalle corsie sono manna per attaccanti come Pinilla e Nenè, abilissimi nel gioco aereo. E invece dei cosidetti traversoni non c’è nemmeno l’ombra. Quei pochi che arrivano sono spesso imprecisi, oppure lenti. Ed è proprio qui che bisognerebbe intervenire per colmare questo vuoto che dura ormai da troppo tempo. Servono 4 terzini, due per fascia, di ruolo. Abili a difendere e bravi a spingere e andare sul fondo per crossare. Al Cagliari questo manca ed è per questo che il gioco rossoblù è spesso monotematico. Se Cossu trova la giornata no i rossoblù si perdono. Il folletto sardo è l’unico in grado, forse con Ibarbo, di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Si spegne lui, si spegne il Cagliari. Ed è per questo che il gioco sulle corsie diventa fondamentale.
Nelle ultime stagioni, oltre i titolarissimi Agostini e Pisano, sono passati per il ruolo di terzini i vari Marzoratti, Ariaudo, Matheu e Canini (centrali adattati a giocare sulla fascia). Con Allegri e anche domenica con Ballardini, addirittura un centrocampista come Dessena. Tutti senza lasciare il segno, votati molto alla fase di copertura e pochissimo, quasi zero, alla fase di spinta. Se aggiungiamo il fatto che Agostini a breve compirà 33 primavere, Pisano durante l’arco della stagione è spesso infortunato e Perico non è considerato un’alternativa all’altezza (ha giocato pochissimo e domenica gli è stato preferito Dessena), la situazione per il futuro non è delle più rosee.
[Giampaolo Gaias – Fonte: www.tuttocagliari.net]
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