La perla di Ibarbo domenica è stata confezionata proprio sotto gli occhi di Suazo, uno dei suoi tanti predecessori. Il Cagliari ha infatti una nobile e gloriosa tradizione di uomini gol formato colored. Il pioniere è Claudio Nenè, con le sue 23 reti, su tutte spicca quella alla Roma l’anno tricolore; a lui oggi tutti ci stringiamo, ricordandolo mentre soffre in un letto di ospedale. Non è stato all’altezza delle aspettative il peruviano Uribe, rossoblù per tre stagioni, dall’82 all’85. Nella stagione 92-93 sbarca a Cagliari Luis Oliveira, subito cannoniere stagionale del Cagliari, seppur in coabitazione, con 7 reti. Nel corso della cavalcata Uefa l’anno successivo, con le sue 4 reti europee ha raggiunto Rombo di Tuono nella speciale graduatoria dei bomber rossoblù di tutti i tempi nelle competizioni continentali. Va ricordato il suo gol al “Delle Alpi” contro la Juventus, al ritorno dei quarti: lancio di Moriero, spettacolare arresto acrobatico di Lulù, piattone a filo d’erba in corsa per fulminare Peruzzi. Da citare anche la sua tripletta al Bari nel 95-96. Il belga-brasiliano per 2 stagioni ha fatto coppia col panamense Dely Valdes, (insieme costituivano il duo degli Angeli Neri), il cui bottino di gol è stato 13 il primo anno, 8 il secondo. La sua domenica di gloria fu quella della tripletta contro la Reggiana, col gioiello di un lungo «cucchiaio» da fuori area a uccellare il portiere. Da ricordare anche i suoi gol europei a Bucarest e Trabzon, e quello al “Sant’Elia” contro la Juventus.
Dopo di lui, la maglia numero 9 è stata ininterrottamente sulle spalle di un calciatore di colore fino alla stagione 2005-06: passò nel 95-96 a Dario Silva, croce e delizia nelle due stagioni di serie A, ma decisivo nel 97-98 per l’immediata risalita nel massimo campionato con 13 reti; ricordiamone alcune: il definitivo 3-0 contro la Fidelis Andria, molto simile a quello di Ibarbo domenica: imbeccato da Muzzi (il giorno partito dalla panchina per scelta tecnica a beneficio di Carruezzo), elude l’uscita del portiere al vertice dell’area piccola, e deposita in rete da posizione defilata. Indimenticabile la rete dell’1-0 contro il Padova, nella quale sfoggiò la scimietta disegnatagli da Mario Manca con la scritta “Sa Pibinca”. Silva si esaltava quando vedeva Verona: al “Bentegodi” due gol contro il Verona e due gol contro il Chievo, ma anche a Cagliari ha sempre fatto prestazioni maiuscole contro gli scaligeri. Chiudiamo con l’uruguayano ricordando i due gol in rovesciata -andata e ritorno- contro il castel di Sangro.
A questi succede Mboma, che non è mai diventato beniamino della tifoseria, ma anche lui ha avuto le luci della ribalta la domenica della sua tripletta contro l’Empoli. Mohammed Kallon sembrava il valore aggiunto nel 98-99, con 5 marcature nei primi 10 match, prima che las guerra in Sierra Leone e vari acciacchi ne condizionassero il rendimento. Memorabile il suo gol al Parma stellare di Buffon, Thuram e Veron. Al “Granillo” unica rete in campionato per il povero Mayelè. Infine, Suazo coi suoi 94 centri. Dopo il suo gol contro l’Avellino nel 2004, Zola ebbe a dire:” questo è un extraterrestre”. Vanno poi ricordati i suoi gol a Terni e a Messina, dopo aver galoppato da una porta all’altra, e il gol contro la Salernitana nel giorno della promozione 2004. a Ibarbo il compito di proseguire su questo solco.
[Federico Ventagliò – Fonte: www.tuttocagliari.net]