Cagliari: esonerato Pulga

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logo-cagliariEsonero doveva essere ed esonero fu. Peccato che a pagare sia stato l’allenatore in seconda, quell’Ivo Pulga che l’anno scorso decise di tornare in Sardegna dopo più di due decenni, riuscendo a salvare un Cagliari che, sotto la guida di Ficcadenti, correva spedito verso la serie B. A distanza di poco più di un anno, l’esonero per “piccole incomprensioni”. Quali? Ma, soprattutto, se sono “piccole incomprensioni”, perchè dovrebbero portare ad un licenziamento?  Mai come quest’anno la Sardegna è l’isola dei misteri. Non è mai stato chiarito perchè la squadra debba giocare in un impianto da 5.000 spettatori, non è mai stata ufficializzata la sbandierata cessione del club, non è mai emerso il reale acquirente della società, non si è intervenuti a rinforzare la squadra dove si sarebbe dovuto, si è esonerato l’allenatore in seconda dopo avere tenuto sulla graticola Lopez per due giorni.

Emerge, per l’ennesima volta, come la gestione societaria del Cagliari sia “padronale” e “capricciosa” ma chi scrive vuole ricordare due episodi recentissimi, episodi in cui l’azione societaria è stata prevenuta o stroncata dalla tifoseria che null’altro è che l’opinione pubblica nella Repubblica del Pallone.  Ci riferiamo al mancato scambio Vucinic-Guarin e al rientrato esonero di McDermott, manager del Leeds. Soprattutto il secondo caso è emblematico. Acquisita la proprietà del club inglese, Massimo Cellino si reca all’Elland Road con il fidato Gianluca Festa per sollevare dall’incarico l’allenatore e sostituirlo proprio con l’ex difensore rossoblù. Risultato? Tifosi inferociti, Cellino bloccato all’interno della struttura ed esonero saltato. Da un’isola all’altra le cose sono diverse. Qui si fa silenzio. Il silenzio della Sardegna.

[Dario Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]