Più forti del diluvio, della pressione e della tensione dovuta alla classifica: sul prato verde de Is Arenas, impeccabile nonostante l’acquazzone, il Cagliari è riuscito finalmente a rompere la maledizione che durava dalla vittoria contro il Siena (fine ottobre scorso), infliggendo un giusto 2-1 ad un Genoa trascinato da un buon Borriello e poco altro. Le reti di Sau, al settimo sigillo stagionale e di Capitan Conti (ancora all’asciutto fino ad oggi) permettono ai rossoblù di raggiungere quota 19 punti e di lasciarsi alle spalle proprio i genovesi, ora terzultimi davanti a Palermo e Siena. I tre punti conquistati oggi sono di vitale importanza, stanti i risultati delle altre squadre: vittoria per Torino e Bologna, ma sconfitta per Chievo, Atalanta e Pescara, oltre alle suddette Genoa, Palermo e Siena. Lungi dalla mente di tifosi e ambiente, però, che il successo odierno sia la panacea di tutti i mali che ultimamente hanno afflitto il gruppo di Lopez e Pulga: il primo tempo ha messo in mostra la paura di perdere di Conti e soci, raramente in grado di dominare gli avversari dal punto di vista del gioco e manovra. Molto meglio la ripresa, dove il gol subito ad opera del genoano Pisano ha scosso gli animi: la veemente reazione ha portato ad un innalzamento del livello di gioco e, conseguentemente, alle due reti che hanno deciso la gara. Contro l’Atalanta, in un campo storicamente ostico per i colori rossoblù, servirà una gara accorta e cinica: due attributi raramente ammirati nel Cagliari degli ultimi tempi.
LA CRONACA – L’avvio di gara è fortemente condizionato dalla pioggia: nonostante la buona risposta del terreno di gioco, infatti, traiettorie e rimbalzi non consentono una circolazione di palla tale da costruire azioni degne di nota. Anche per questo motivo il primo brivido è la punizione mancina di Borriello al 7′, su cui Avramov – in campo per lo squalificato Agazzi – si produce in una tranquilla parata in due tempi. Un minuto dopo Nainggolan si divora il vantaggio: smarcato in profondità dal tocco di Ibarbo, il belga conclude però debolmente verso Frey, trovando la respinta della difesa ospite. Proprio gli uomini di Del Neri si fanno preferire per larghe fasi della frazione, grazie alla verve di Borriello e Bertolacci, spesso pericolosi dalle parti di un sempre attento Avramov. Dall’altra parte Sau non riesce a pungere, nonostante sia sempre nel vivo delle azioni d’attacco: spesso è il campo a tradirlo, modificandogli il tempo della conclusione con subdoli rimbalzi. Al 34′ si fa vedere Avelar (fin lì in difficoltà per via di una fascia sinistra assai carica d’acqua) che conclude di prima sul corner di Conti: il tiro è forte e veloce, ma si spegne alto sulla traversa.
La ripresa inizia male per i ragazzi di Lopez: corner dalla sinistra, stacco al centro dell’area di Eros Pisano e palla sotto la traversa. È il 48′: da lì in avanti inizia la vera partita del Cagliari. Dopo qualche attimo di confusione, i rossoblù mettono in campo cuore e idee, trovando il pareggio: taglio geniale di Nainggolan con la punta del piede per lo scatto di Sau che, solo davanti a Frey, lo gela con un perfetto piatto destro sul palo lontano. Il pareggio mette le ali al Cagliari, grazie anche al cambio tattico operato dal tecnico di Montevideo: fuori l’ammonito Dessena per Thiago Ribeiro, con cambio in corsa del modulo. Dal canonico 4-3-1-2 si passa al 4-2-3-1, con Nainggolan (al centro), Ibarbo (destra) e il Diablo (sinistra) alle spalle di Sau. Proprio il neoentrato arriva con un attimo di ritardo sul perfetto cross radente dalla destra di un caparbio Ibarbo, vera spina nel fianco per la difesa genoana. Il trio dietro Sau produce finalmente azioni offensive, grazie alla giornata di grazia di un Nainggolan tornato sugli standard di rendimento cui aveva abituato i sostenitori cagliaritani. Nonostante la buona volontà, però, Frey riesce sempre a tenere al sicuro la propria porta come al 75′: gran spunto di Pattolino, che con un movimento dalla destra lascia spaesati Granqvist e Manfredini, ma la sua conclusione mancina dal limite dell’area è troppo debole per impensierire il portiere francese. All’80’ immeritato giallo per Conti: sul cross dalla sinistra di Ribeiro il capitano rossoblù viene vistosamente spinto da Borriello in area, ma Rocchi non assegna il rigore.
Da qui le proteste e l’ammonizione. Il gol però è nell’area e arriva due minuti più tardi: gran punizione di Avelar dalla destra per la testa dello stesso Conti, che brucia il suo marcatore e deposita alle spalle di un incolpevole Frey. Nonostante freddo e pioggia Is Arenas esplode di gioia, vedendo vicina la fine del tunnel di sconfitte consecutive: Conti guida i suoi verso la panchina, dove l’abbraccio di gruppo con Lopez è un ottimo segnale di unità di intenti tra spogliatoio e guida tecnica. A facilitare le cose per i padroni di casa ci pensa poi il cileno Seymour, da poco subentrato a Matuzalem: fallaccio da tergo sul lanciato Ibarbo e inevitabile rosso diretto. Gli ultimi dieci minuti di gara raccontano poco o nulla, fatta eccezione per una pericolosa traversa di Kucka al 92′, con Avramov attento sul colpo di testa dello slovacco. Il triplice fischio di Rocchi mette fine ad una gara emozionante e significativa: il Cagliari non è morto, anzi. Non sarà in piena salute, ma la voglia di rialzarsi dopo il recente periodo di difficoltà è evidente: già domenica a Bergamo la prova del nove, per verificare se il successo odierno sia stato un semplice fuoco di paglia o la svolta della stagione.
[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]