Ci risiamo. Il Cagliari esce sconfitto da Genova, battuto da una Sampdoria appena sufficiente che capitalizza al meglio il gol segnato da Gastaldello dopo soli dieci minuti di gioco. É chiaro quale sia il problema dei rossoblù nel corso di questa (ennesima) complicata stagione. Come abbiamo avuto modo di scrivere in tempi non sospetti su questo sito, il calciomercato dei sardi non ha risolto tutti i problemi della squadra. Infatti, se la rosa è stata rimpolpata numericamente con l’arrivo di diversi giocatori, nessun intervento è stato realizzato nel reparto avanzato capace di segnare 13 reti in tutta la stagione. E stiamo parlando delle reti di tutti gli attaccanti cagliaritani messi insieme.
La cosa paradossale è che, se si guarda alla qualità (presunta) dell’attacco sardo, ci si rende conto come esso sia uno dei migliori della recente storia rossoblù. Ma i numeri raccontano un’altra storia. Il bomber della stagione è Marco Sau, 21 presenze con 5 gol per lui. Numeri decisamente in calo rispetto a quelli della stagione passata dove il piccolo attaccante riuscì a realizzare ben 12 reti in 31 partite all’esordio nella massima serie. Alcuni infortuni ne hanno frenato l’ascesa ma è inutile nascondersi, ci si aspettava molto di più quest’anno e certi errori sotto porta, costati punti al Cagliari, ne sono la dimostrazione lampante.
Ci si aspettava molto anche da Victor Ibarbo. Il giovane colombiano è evidentemente in possesso di qualità straordinarie ma quello che sembra mancargli per compiere un salto di qualità è la continuità. Si tratta di un giocatore devastante, in prospettiva più forte di Suazo, ma che allo stato attuale ha mostrato solo il 20% del suo talento. Deprimente lo score sotto porta, con due sole reti. A ciò si sono aggiunti una serie di infortuni che, da dicembre, ne hanno abbassato ulteriormente il rendimento.
Per Mauricio Pinilla sono lontani i tempi della prima stagione in rossoblù, quando il cileno fu capace di mettere a segno 8 reti in sole 14 partite. Da allora l’attaccante rossoblù ha gonfiato la rete per altre 11 volte, ma le partite necessarie per realizzare queste reti sono state 41 (e una buona parte su rigore). Nessuno discute la grinta e l’impegno del buon Mauricio ma anche in questo caso i numeri sono impietosi e ben lontani dalla famigerata doppia cifra, spartiacque tra l’onesto mestierante e il vero bomber.
Chiude il reparto Nenè, il meno utilizzato e meno apprezzato degli attaccanti cagliaritani. Autore di alcune partite disastrose nell’arco della stagione, il brasiliano ha messo a segno due reti, come Ibarbo. In scadenza di contratto, la sua permanenza nell’isola pare agli sgoccioli. Per ora i numeri condannano il Cagliari. Certo, la sterilità di questa stagione è anche il risultato di una manovra inefficace, di un centrocampo incapace di inserirsi creando la superiorità numerica e di una coppia di terzini refrattari ai cross, come da tradizione. La speranza è che in queste ultime giornate qualcosa cambi, risollevando i rossoblù dalla mediocrità di una stagione che, ad oggi, verrà ricordata solo per il passaggio di proprietà.
[Dario Schirru – Fonte: www.tuttocagliari.net]