Cagliari-Lazio 1-0: decide Dessena, ora derby da non fallire

La Lazio perde con il Cagliari, finisce settima e arriva al derby di Coppa Italia conscia di non poter fallire per nessun motivo. Male la squadra di Petkovic, male soprattutto nella ripresa perché il Cagliari mette insieme almeno quattro occasioni nitida e legittima la superiorità con il gol di Dessena al 75′. Una ripresa da dimenticare, complici anche le notizie provenienti da San Siro dove l’Udinese strapazza l’Inter e conquista l’ultimo posto valido per l’Europa League. Con la difesa a tre, ancora una volta, la Lazio fatica a costruire gioco, è tenuta in piedi solo dalla solita verve di Candreva che, però, al “Rocco” troppo spesso pecca d’imprecisione. Il resto della banda Petkovic, dopo 20 minuti giocati su buoni ritmi e una volta presa coscienza del risultato di Milano, tira il freno e lascia l’iniziativa ai rossoblu che, nonostante i tre punti, non arrivano al tanto agognato decimo posto. L’imperativo in casa Lazio, ora, è recuperare pezzi pregiati (Hernanes e Radu) in vista della finale di Coppa Italia: ultima chance per salvare la stagione e accedere all’Europa.

FORMAZIONI – Petkovic deve rinunciare, tra gli altri, a Radu ed Hernanes, per questo sceglie la difesa a tre con Biava, Cana e Dias davanti a Marchetti. Konko e Lulic sono gli esterni di un centrocampo a quattro completato da Ledesma e Onazi con Candreva a rifinire alle spalle di Klose e Kozak. La coppia Pulga-Lopez opta per Dessena sulla fascia destra di difesa, Sau va in panchina e al suo posto c’è Pinilla accanto a Ibarbo con Thiago Ribeiro trequartista nel 4-3-1-2.

PRIMO TEMPO – Vincere per dare sostanza all’obiettivo Europeo, sperando in un passo falso dell’Udinese a Milano. Petkovic si affida alla Lazio migliore, al derby si penserà solo da domani. Imporre il proprio gioco e non concedere le ripartenze al Cagliari, questo il leitmotiv biancoceleste, anche se il primo tiro in porta della partita è firmato da T.Ribeiro al minuto 12 ed è bravo Marchetti a distendersi e mandare in angolo. La Lazio avanza soprattutto grazie alle sfuriate di Candreva e alle folate di Lulic. Proprio da un’iniziativa del bosniaco nasce la prima palla gol dei capitolini: cross da sinistra e colpo di testa di Kozak con palla fuori di un metro  rispetto al palo difeso da Avramov. Il Cagliari non sta a guardare, gioca con la spensieratezza di chi ha ormai da tempo conquistato il proprio obiettivo e ha in Ibarbo una freccia sempre pericolosa. La Lazio fa fatica a costruire gioco, si affida a Candreva, uno dei pochi biancocelesti ad avere un passo diverso rispetto agli avversari, da una sua conclusione dai venti metri -respinta da Avramov- è ancora Kozak a mancare l’appuntamento con il tap-in vincente. Sembra una maledizione quella del ceco che in campionato è ancora a secco. Da Udine arrivano notizie amare perché l’Udinese passeggia sui resti dell’Inter e la speranze europee vanno affievolendosi sempre più. Il Cagliari abbassa i ritmi, la Lazio ha un’altra occasione con Lulic che recupera palla sulla trequarti ma è poco lucido nell’assist per Kozak. Il risultato di San Siro ha effetti anche sulla partita del “Nereo Rocco”, la squadra di Petkovic rallenta, evita di forzare e Avelar -proprio allo scadere- si beve Biava, entra in area e scheggia la traversa con un diagonale potente che Marchetti può solo guardare. E’ l’ultimo sussulto di un primo tempo avaro di emozioni.

SECONDO TEMPO – Il Cagliari parte forte, complice anche una Lazio morbida e sfiora due volte il vantaggio nel giro di 120 secondi. Prima è Nainggolan a servire sulla corsa Ibarbo, il cross basso del colombiano è intercettato provvidenzialmente da Konko che anticipa Pinilla, poi è ancora un difensore laziale a rispingere sulla linea il tap-in di Eriksson, poi è Thiago Ribeiro a provare un tiro-cross sul quale Ibarbo non arriva per un soffio. Balla pericolosamente la Lazio che ha un sussulto con Candreva bravo a impegnare Avramov con un diagonale al volo. Petkovic toglie Kozak e concede spazio a Floccari che ci mette due minuti a impensierire l’estremo difensore del Cagliari con un colpo di testa su assistenza di Ledesma, la palla però termina fuori di poco. L’ingresso dell’attaccante calabrese sembra scuotere la Lazio che guadagna campo e sfiora il gol con un tiro da distanza siderale di Cana che, però, trova attento Avramov (sfortunato poi il portiere a impattare sul palo con la testa, per lui comunque niente di grave). Pulga inserisce Cossu e Sau per Pinilla e Ribeiro. Proprio il piccolo attaccante numero 27 si guadagna una punizione dal lato corto dell’area, è Cossu a pennellare al centro e trovare Dessena tutto solo a centro area che, in tuffo, batte Marchetti. Da matita rossa la disattenzione della retroguardia biancoceleste che paga dazio al 75′. Petkovic allora decide di giocarsi la carta Ederson al posto di Biava (poco prima era entrato Gonzalez per Konko) e passando a una sorta di 4-2-4.  L’ultimo cambio della partita è opera del duo Pulga-Lopez: fuori Ibarbo e dentro Nené. La Lazio ci prova, non ci sta e prima è un tiro di Ledesma da ottima posizione a sbattere sulla schiena di un compagno, poi è Klose a non arrivare su una verticalizzazione del regista italo-argentino. L’iniziativa biancoceleste, però, è priva della giusta carica agonistica, anche perché la Lazio è ormai conscia del proprio destino: giocarsi tutto nel derby contro la Roma (che chiude avanti in classifica).

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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