Cagliari-Lazio 1-3: Klose, Biglia e Parolo, il tris è servito

La squadra biancoceleste coglie in esterna il suo settimo successo consecutivo

CAGLIARI – E sono sette. Nessuna in A come la Lazio. A Cagliari gli uomini di Pioli conquistano corsari il settimo successo consecutivo. É la migliore striscia del campionato: la Juventus capolista si era fermata a sei. Klose, Biglia e Parolo: il 3-1 del Sant’Elia porta la loro firma. Pazienza se Marchetti interrompe la sua imbattibilità, se il regista argentino sbaglia uno dei due rigori: al fischio finale i capitolini scartano felici l’uovo di Pasqua con dentro l’ennesimo trionfo. Il quarto consecutivo in trasferta, come la Lazio di Reja nel 2010/11 e come nessun’altra nell’attuale campionato. Domenica prossima l’obiettivo sarà a forma di 8: otto come le vittorie di Delio Rossi nel 2007/08 e di Tommaso Maestrelli nel 1972/73. L’Empoli è avvisato, ancora di più la Roma: i giallorossi rimangono a -1, il fiato sul collo rimane pressante.

FORMAZIONI – Pioli non ha dubbi, avanti col 4-2-3-1. Al trio Candreva-Mauri-Felipe Anderson non si rinuncia, figuriamoci a Klose. In mediana stra-confermata anche la coppia Biglia-Parolo. In difesa, ci pensa Braafheid a sostituire l’infortunato Radu: l’olandese rivede il campo dopo quattro mesi di assenza (Parma-Lazio del 7 dicembre). In casa Cagliari, Zeman sceglie il tridente Farias, Sau, M’Poku. Capitan Conti si accomoda in panchina, mentre l’ex biancoceleste Diakité affronta da titolare il suo passato.

PRIMO TEMPO – Che i sardi daranno battaglia, si capisce fin dalle prime battute. La Lazio si trova di fronte un avversario pugnace, ostinato nel tentare le ultime carte salvezza. I biancocelesti provano a sfondare da destra, quasi ci riescono dopo dieci minuti: Candreva pennella un cross perfetto per Mauri, che di testa da pochi passi chiama al miracolo Brkic. I padroni di casa provano a reagire, spingono sull’acceleratore del pressing e degli scambi veloci. Al 15′ Parolo rimedia il primo giallo del match, ma quello che pesa di più arriva al 22′: Mauricio – diffidato – atterra Sau, salterà la sfida contro l’Empoli. I capitolini faticano a organizzare la solita manovra, insistono sull’out destro con un paio di cross senza fortuna. Prima della mezz’ora Candreva (tiro potente ma alto) e Felipe Anderson (conclusione debole e centrale) fanno da prologo al gol di Klose. Minuto 31, il brasiliano apre il gas sulla destra: dribbling su due rossoblù e cross basso e teso nell’area piccola. Dove ad attenderlo c’è Mauri: il capitano controlla il pallone, si gira e serve l’accorrente tedesco. L’esito è scontato: il panzer non deve fare altro che appoggiarla in rete, per il nono centro in campionato. Lazio in vantaggio, tutto sommato meritato. Il Cagliari non demorde, al 35′ Marchetti neutralizza una gran botta da fuori di Dessena. Ancora più decisivo il portierone laziale al 42′: la punizione di M’Poku è destinata a entrare in porta, ma il nazionale azzurro ci mette il pugno di richiama e la devia sul palo. Si va negli spogliatoi col tabellone che segna 1-0.

SECONDO TEMPO – L’incontro riparte, i biancocelesti sfiorano il raddoppio: Brkic respinge corto il tentativo da fuori area di Candreva, Mauri spreca il tap-in calciando addosso al numero uno sardo. Al 50′ entra allora in gioco la legge più antica del calcio: gol mangiato, gol subito. A beffare gli ospiti è la deviazione di Mauricio sul destro al volo di Sau: la parabola è beffarda, il pallone s’insacca sotto l’incrocio. Il Cagliari agguanta il pari, l’imbattibilità di Marchetti s’interrompe a quota 474 minuti. Al 54′ Basta stende Avelar e rimedia il giallo: anche lui, come Mauricio, non ci sarà contro l’Empoli. Pioli scuote la testa, decide di correre ai ripari: fuori Mauri e Candreva, dentro Cataldi e Keita per il ritorno al 4-3-3. Mai mossa fu più azzeccata: al 60′ è proprio Keita a rimediare il fallo in area da parte di Crisetig. Calcio di rigore, Biglia s’incarica di batterlo e spiazzare Brkic: 2-1, Lazio di nuovo in vantaggio. Due minuti più tardi, Felipe Anderson non approfitta per poco di un passaggio corto dello stesso portiere isolano. Al 68′ Keita concede il bis: il numero 14 cade a due passi dalla porta in un contrasto con Diakité, Rocchi indica ancora una volta il dischetto. Ed estrae il rosso: espulso l’ex laziale, Cagliari in dieci. Dagli undici metri si ripresenta Biglia, ma l’argentino manca l’appuntamento con la sua prima doppietta italiana: conclusione alta sopra la traversa, mani tra i capelli per il Principito. Il 3-1 solo assaporato ingolosisce però la Lazio. Al 76′ Klose manda in area Felipe Anderson, che serve Keita davanti alla porta: quando lo spagnolo è già pronto a festeggiare il suo primo gol in campionato, Balzano salva in extremis sulla linea (la palla ne sorpassa solo la metà). All’81’ Pioli opta per il terzo cambio: dentro Lulic, fuori Klose con Keita nel ruolo di falso nueve. Proprio il classe ’95 cerca qualche minuto più tardi il terzo rigore: stavolta Rocchi non è d’accordo, la simulazione costa il giallo al talento di Arbucies. Poco male, la Lazio controlla senza patemi il finale di match. E al 92′ trova la tanto agognata rete del 3-1: ci pensa Parolo a scagliare in porta una punizione di rara violenza. Per l’ex Parma è il settimo sigillo in campionato. Sette come le vittorie consecutive della Lazio. Che ora guarda il Napoli da otto scalini di distanza. Per il sorpasso alla Roma, il tentativo è rimandato di una settimana.

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