VERONA – Dopo le ultime delusioni interne, arriva il sorriso per l’armata nerazzurra che si conferma più concreta lontana dalle mura amiche. Atalanta e Chievo si affrontano in notturna nell’anticipo dell’undicesima giornata di campionato. Mister Garavaglia recupera tutte le acciaccate, ma rimane fedele al suo collaudato 4-4-2 con il centrocampo a rombo. Fusar Poli vince il ballottaggio con Scarpellini e parte dal primo minuto posizionata davanti alla linea difensiva. L’attacco è sulle spalle del duo Mendes-Pirone. Sul fronte scaligero niente da fare per Marta Mason che si deve accomodare in tribuna e così tocca all’altra ex Penelope Riboldi ricoprire le mansioni di centravanti, con Coppola, Boni e Fuselli alle sue spalle.
Sono le bergamasche ad avere subito una ghiottissima palla goal dopo due minuti circa, con Alborghetti che lancia Mendes nel corridoio, ma Alessia Gritti esce e chiude lo specchio alla portoghese, salvando in angolo. Al 9′ l’attaccante iberica è ancora pericolosissima, quando sugli sviluppi di una punizione calciata da Stracchi si trova tra i piedi uno spiovente a due passi dalla porta, ma il suo destro al volo si stampa clamorosamente sulla traversa.
Le scaligere, dopo un timido avvio, si scuotono e sul ribaltamento di fronte è Boni a ricevere la sfera da Coppola in area, si presenta davanti a Thalmann che però con gran riflesso chiude la saracinesca. Al 15′ su una corta respinta della difesa Faccioli ha un buon pallone sul sinistro, ma calcia alle stelle. L’iniziativa è per gran parte delle ospiti che al 25′, al termine di un’azione insistita, sono ancora pericolose: Motta va al cross sul secondo palo per Alborghetti, che tenta una difficile esecuzione al volo, ma il tiro si spegne sul fondo. Prima Pirone e poi Alborghetti ci provano senza fortuna, mentre sull’altro lato al 42′ Coppola si incunea in area dal vertice sinistro, ma il tiro è fuori. Pur sprecando molto, la partita sembra nelle mani delle bergamasche, ma al 43′ Boni conquista una punizione dalla lunetta. La sua esecuzione non perdona e così sono le padrone di casa a chiudere la prima frazione in vantaggio.
Nella ripresa mister Garavaglia getta subito nella mischia Monterubbiano per Re e passa al 4-3-3 nella speranza di ribaltare il risultato e cinque minuti più tardi inserisce anche Scarpellini per Fusar Poli, per un’Atalanta a trazione anteriore. Le bergamasche vanno vicine al pari al 6′: punizione di Stracchi e palla che giunge in qualche modo ad Alborghetti che in precario equilibrio da pochi passi non riesce a dar forza al suo esterno destro e Gritti può accartocciarsi sul pallone. Sul ribaltamento di fronte Fuselli riceve palla nell’area piccola, ma si alza la bandierina del primo assistente Giangregorio. Al 12′ Motta va al cross, Pirone arpiona, ma la sua girata è sbilenca. Al 18′ però l’Atalanta riagguanta il più che meritato pareggio: Stracchi calcia una punizione nel mezzo, Pirone si avventa sulla sfera e di piattone infila Gritti presa in controtempo. Elio Garavaglia si gioca l’ultimo cambio inserendo Rizza per Mendes, riequilibrando la mediana, con Ledri avanzata.
Al 27′ Alborghetti fa spiovere il pallone in area, Pirone prova a salire in cielo ma non riesce ad avvitarsi e la sfera termina alta. Alla mezzora la solita Stracchi dalla sinistra calcia sul secondo palo, dove Scarpellini, disturbata da un’avversaria, non riesce ad inquadrare la porta. Le bergamasche ci credono e a dieci primi dal termine Pirone di forza va a riconquistare la palla sul fondo, il suo cross teso viene intercettato da Gritti, ma il suo rinvio finisce sulla testa di Alborghetti che deve solo indirizzarla nella rete sguarnita. Il goal è una vera e propria liberazione e per le atalantine, mentre per le padrone di casa è un’autentica mazzata e nei minuti finali, con una relativa tranquillità, le ospiti consolidano la vittoria. Al 40′ Pirone mai doma, viene atterrata in area da Faccioli. Dal dischetto Puma Alborghetti è fredda e infila nell’angolo basso alla destra di Gritti. E’ l’ipoteca ai tre punti. A recupero scoccato, Debora Mascanzoni da vertice destro spara a rete, cogliendo in pieno la traversa della porta di Thalmann, mentre il tiro dal limite della Boni a tempo scaduto è l’ultima emozione. L’Atalanta trova una vittoria tutta di rabbia e cuore che premia una prestazione corale da incorniciare. Finalmente un sorriso per mister Garavaglia e le sue ragazze che tornano a Mozzanica con tre punti che significano il momentaneo quarto posto e l’allungo proprio sulle venete.
TABELLINO:
CHIEVO VERONA-ATALANTA MOZZANICA-1-3
Chievo (4-2-3-1): GRITTI; FACCIOLI, ZAMARRA, SALAMON, Deborah MASCANZONI; SARDU. SOLOW; COPPOLA (dal 21′ s.t. MONTECUCCO), BONI, FUSELLI (dal 26′ s.t. MARCHIORI); RIBOLDI (dal 29′ s.t. Daiana MASCANZONI). All. Diego Zuccher. A disposizione: Meleddu, Varriale, Carradore, Marchiori, Benincaso, Montecucco, Dai. Mascanzoni.
Atalanta (4-4-2): THALMANN; MOTTA, PIACEZZI, RIZZON, LEDRI; STRACCHI, FUSAR POLI (dal 5′ s.t. SCARPELLINI), RE (dal 1′ s.t. MONTERUBBIANO), ALBORGHETTI; PIRONE, MENDES (dal 21′ s.t. RIZZA). All. Elio Garavaglia. A disposizione: Salvi, Scarpellini, Monterubbiano, Baldi, Rizza, Pellegrinelli.
Arbitro: Matteo Cenci di Carrara; assistenti: Giangregorio e Boato di Padova.
Reti: Boni (CV) al 43′ p.t.; Pirone (AM) al 18′ e Alborghetti (AM) al 34′ e al 40′ su rigore.
Ammonite: Salamon (CV) al 5′ s.t. e Solow (CV) al 47′ s.t.
Note: Serata fredda, campo in erba artificiale. Presenti circa 200 spettatori. Recupero 0’+3’. Gara ripresa in diretta dalle telecamere di Raisport.
Foto di Sergio Piana