
Qui, davvero, non c’è risposta. La voglia di uniformarsi all’Europa può spiegare solo in parte la decisione di incasinare giornali e inviati, ma gli stessi agenti e dirigenti che scappano prima di dovere pagare una notte di albergo in più, oppure lasciano la hall perché c’è Pescara-Trapani di Serie B in contemporanea. Giocoforza, se la A non c’è e la seconda serie gioca, bisogna immaginare quanti operatori poi rimangano dentro. Questo è il paradosso più paradossale, da scusare la ridondanza, di un sistema decisamente sballato. Perché, intanto, la Premier League continuava il suo giro di lancette fino alle ventiquattro ora italiana, portando Fellaini, Ozil, Coentrao (che poi non è andato allo United per questioni di timing) e compagnia cantante verso un capo o l’altro della perfida Albione. Operazione uniformazione decisamente poco adatta alla cultura italiana, soprattutto per avere una sede formale. Perché poi i problemi s’intrecciano venendo a galla.
Insomma, nell’orrendo ultimo giorno c’erano più giornalisti e curiosi che non veri e propri trasferimenti. Non un contratto gettato al di là del box della Lega per chiudere Diego Milito, non un Raiola che si lamenta per le commissioni su Kasami al Pescara. E forse gli è andata meglio così, vista la seconda parte di stagione dei biancazzurri. Sarebbe da chiederglielo.
[Andrea Losapio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]