31 Gennaio 2013, ore 19.01. Da questo momento è possibile tracciare una lista definitiva della campagna acquisti invernale condotta dal grifone, che spera di aver trovato la giusta formula per ottenere la permanenza in massima serie. Prima però diamo un occhio alle recenti novità.
Francesco Acerbi torna al Chievo, è ufficiale. La chiusura della trattativa cui i tifosi clivensi volevano assistere, è stata felicemente annunciata sul sito della società veneta. Dopo 6 presenze nel Milan il giovane centrale torna a casa, rendendo solo una breve sosta la sua permanenza in Liguria. Vestirà la maglia numero 15. Giocherà insieme agli altri ex-rossoblù Sampirisi e Seymour.
Hanno colpito poi le parole del ds Rino Foschi, che a giochi fatti ha confermato l’interesse crescente del Genoa per il giovane talento barese Bellomo. Niente da fare, nonostante l’insistenza che avrebbe potuto tramutarsi in un colpo dalle prospettive spumeggianti per i tifosi, viste le doti del ragazzo.
Ma adesso tiriamo le somme. Facciamo un riepilogo delle trattative concluse in entrata ed uscita. Tra le cessioni più importanti si annoverano, oltre quelle di Anselmo al Palermo, di Canini all’Atalanta e di Acerbi, Sampirisi e Seymour al Chievo, tutti e tre in prestito, la cessione in comproprietà di Constant al Milan. Da un punto di vista quantitativo, quando una società ha bisogno di cedere, se cede molto ha operato bene. Il prestito di molti giocatori che avrebbero trovato poco spazio in Liguria è da valutare positivamente; la scelta di comportarsi così anche con Acerbi non è priva di rischio, dato il contributo che avrebbe potuto certamente dare alla causa. Ma se il suo nome fa fede, si capiscono forse le scelte della dirigenza.
Capitolo acquisti. Tanti. E cominciamo da questo dato. Nove arrivi in una squadra che deve salvarsi posso rappresentare un evidente vantaggio, ma allo stesso tempo necessitano di una gestione particolarmente accorta. Un gruppo come questo può rendere al massimo solo se lo zoccolo duro ed i nuovi innesti verranno coinvolti psicologicamente e tatticamente in un unico progetto comune. Un progetto troppo importante, il cui responsabile è un allenatore, per coerenza, nuovo anch’egli.
In difesa, Manfredini e Portanova sono un valore aggiunto, in grado di portare al reparto solidità e carattere. Pisano e il recente Cassani sui lati, dovrebbero assecondare il 3-5-2 inaugurato da Ballardini. Il giovane Nadarevic è ancora una scommessa, ma con un tenacia la sua agilità potrebbe rivelarsi utile a partita in corso offrendo brio alla manovra. Al centro forse i cambiamenti più importanti: buoni gli innesti di Olivera e Matuzalem, che ancora deve imporre la sua presenza, mentre all’uruguaiano si chiede di pungere, possibilmente solo con il pallone, senza perdere la testa. Marco Rigoni porterà concorrenza, e la sua condizione fisica più brillante, unitamente alla capacità balistica, potrà infondere fiducia. L’auspicio è che possa colmare la mancanza di un puro geometra della mediana, ruolo finora totalmente assente, ma prezioso strumento di imprevedibilità di gioco.
Il cavallo di ritorno in fase offensiva è Floro Flores che dopo l’infortunio saprà alternarsi a Borriello e Immobile, rimasto a giocarsela tra mille voci di mercato. Sulla sua rabbia inespressa punta molto il neo mister e punta ancora la piazza che crede nelle capacità del giovane partenopeo. In tal senso, tutti a Pegli sperano possa essere lui, anche più di Granqvist, il vero “acquisto non acquisto” di gennaio.
[Nazareno Ferraro – Fonte: www.goalnews24.it]
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