Calciopoli – Carica sospesa per Lotito, Stagliano: “Giusto così, è una procedura automatica”

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ROMA – Alla fine la decisione è quella più temuta e più grave. Il Presidente della Lazio Claudio Lotito dopo i verdetti di Napoli di martedì deve essere considerato a tutti gli effetti decaduto dalla sua carica. Insieme a lui, gli altri dirigenti colpiti da questo provvedimento sono come noto Sandro Mencucci, amministratore delegato della Fiorentina, Lillo Foti, presidente della Reggina, l’ex arbitro Massimo De Santis, direttore generale del Palestrina e infine Andrea Della Valle, la cui situazione è un po’ diversa in quanto solo Presidente Onorario della Fiorentina. La conferma della sospensione, come descritto oggi sulle pagine del Messaggero in un articolo a firma di Ugo Traiani, è arrivata già ieri da via Allegri a Roma, la sede della Federcalcio, al termine di una riunione che ha visto riuniti Abete e i suoi collaboratori per avere un parere legale sulla norma “disposizione per le onorabilità”.

IL PARERE LEGALE DI MARIO STAGLIANO – Da quanto è emerso dunque non esistono strade alternative da percorrere per prendere tempo o aggirare il problema e così i dirigenti, dopo la sentenza di Napoli su Calciopoli, saranno sospesi fino al prossimo grado di giudizio. Questo è quanto confermato anche da Mario Stagliano, avvocato penalista che è stato anche vicecapo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio fine alle sue dimissioni arrivate in concomitanza proprio dello scandalo di calcio poli: «È giusto che Lotito e gli altri dirigenti vengano sospesi subito, perché succede automaticamente nel momento che viene pronunciata la sentenza di primo grado». Secondo il legale poi, non ci si potrà nemmeno aggrappare alla impossibile doppia inibizione per lo stesso reato, sbandierata ieri dalla difesa del patron biancoceleste: «Lotito è stato inibito per una violazione al codice di giustizia sportiva ed ha interamente scontato la sanzione. La sospensione si applica perché viene meno uno dei requisiti che la Federazione ritiene necessari per ricoprire una carica apicale nell’ambito di una società sportiva». Non è possibile nemmeno la prescrizione per i suoi reati: «No, i due reati, ammesso che sussistano sarebbero stati commessi nel febbraio 2005 e quindi la prescrizione interverrà nell’agosto del 2012. sicuramente per quella data non si farà in tempo a celebrare il processo d’appello». Da Stagliano, infine, arriva anche la conferma che il Daspo entrerà nel caso in vigore, solamente dopo il terzo grado di appello: «Il Daspo è una sanzione accessoria che consegue alla condanna per la violazione della legge 401/89 e come tale diverrebbe esecutivo solo dal  momento del passaggio in giudicato delle sentenze».

IL POTERE DI FIRMA PASSSA A MARCO MOSCHINI – Una vera e propria mazzata, soprattutto per il Presidente Lotito che attualmente è anche consigliere federale per la Serie A. In questo caso infatti, il riferimento è l’articolo 9, punto 12, del regolamento della stessa Lega: a inizio anno ogni dirigente deve garantire la sua dichiarazione di onorabilità, ma se, in un secondo tempo, viene condannato (anche in primo grado e sempre in riferimento all’articolo 22bis delle Noif) non ha più i requisiti per rappresentare la serie A nel consiglio federale. Rispetto però alla sospensione da presidente della Lazio, che è già scattata, per quella da consigliere federale bisognerà attendere il prossimo consiglio della Figc in programma verso la fine di novembre o al massimo i primi di dicembre. Lotito è pronto allo scontro totale e in questo periodo di sospensione di cui ancora non si può conoscere la durata, il potere di firma verrà preso come già accadde nel 2006 dal dottor Marco Moschini a cui, come da delibera del 28 ottobre 2010, in caso di assenza o qualunque altra impossibilità fisica o giuridica del presidente, è conferita la delega per i rapporti con organizzazioni e autorità sportive. Il quarantacinquenne romano, come riportato nelle pagine del Corriere dello Sport in un articolo a firma di Daniele Rindone, è Consigliere di gestione, nella Lazio dal 2006, da quando la società decise di adottare il sistema di Governance duale, ossia un organigramma composto da un Consiglio di gestione (che si deve appunto occupare della gestione del club) formato da Lotito e Moschini, che deve essere sottoposto al controllo del Consiglio di sorveglianza.

LA DIFESA VERTE SUI PRINCIPI BASE DELLA GIUSTIZIA – Lotito non ha nessuna intenzione di starsene con le mani in mano. Si sente defraudato e colpito in maniera doppia e troppo pesante per i reati che gli sono stati imputati e per le modalità in cui dovrebbe pagare. Il suo avvocato Gian Michele Gentile che negli ultimi giorni ha rilasciato tantissime interviste, ha spiegato ancora una volta il suo punto di vista sempre nelle pagine del Corriere dello Sport: «Se Lotito sarà sospeso inizierà un’altra battaglia giuridica. Vediamo cosa sarà deciso, ci misureremo con ciò che sarà fatto. Ci sono interpretazioni diverse delle norme, qualcuno vuole prendere lo spunto da questa vicenda per far fuori Lotito». Parole pesanti del legale del Presidente, che da quanto viene raccontato si sente accerchiato: «Con lui ho parlato, sappiamo che c’è una volontà dichiarata di aggressione e di ostilità nei suoi confronti». Gentile calca la mano infatti sulla impossibilità di giudicare due volte una persona per lo stesso motivo, che si tratta evidentemente di uno dei principi cardine per tutti i sistemi giudiziari ma non per quello sportivo: «Lotito è già stata condannato dal punto di vista disciplinare per gli stessi fatti nel 2006. Ha avuto sei mesi di sospensione dall’attività federale, poi furono ridotti a tre, e li ha scontati. Non può essere nuovamente sanzionato per lo stesso fatto storico che viene rivisto in sede penale a distanza di cinque anni».

Come previsto da regolamento però, Gentile ieri ha inviato alla Lega Calcio una raccomandata comunicando la sentenza di condanna: «Abbiamo comunicato alla Lega la sentenza di condanna e abbiamod etteo che però quella sanzione dell’articolo 22bis era già stata scontata». L’avvocato continua poi ad asserire che ci sono dei vizi di forma anche nel provvedimento che avrebbe fatto decadere Lotito dalla carica di Presidente: «La norma riguarda l’ordinamento federale e quindi può riguardare la sospensione di Lotito come tesserato dalla sua attività federale e non anche la sospensione della carica di presidente che riguarda l’ordinamento societario e civilistico. La sentenza di Napoli non è ancora esecutiva perché soggetta ad appello e non si applica la pena accessoria dell’interdizione dagli uffici direttivi». Questa è solo l’inizio dei tanti passi che potranno essere impugnati da Gentile: «Si può impugnare il provvedimento alla Giunta del Coni e al Tar, vediamo cosa succederà, quando avremo notizie ufficiali sceglieremo la strada migliore». Per quanto riguarda il processo in sé per sé infine, Lotito è stato condannato per frode sportiva a un anno e tre mesi dal Tribunale di Napoli, sperava nell’assoluzione e ricorrerà in appello: «Dobbiamo vedere le motivazioni della sentenza. Ricalcherà probabilmente ciò ha detto il pm. L’assoluzione di Carraro e degli arbitri doveva essere il viatico per assolvere anche Lotito. Mi chiedo che cosa ha fatto Lotito? Ha chiamato Carraro, ma chiamare Carraro non è un reato perché lui è stato assolto. Sarà uno dei punti centrali delle nostre censure».

[Marco Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]