Semifinale: Italia-Ungheria 10-8. 7 nuovamente bello
Il 7 Bello è ormai a briglia sciolta, irrefrenabile dinnanzi agli ostacoli che gli si pongono innanzi, quasi “irriguardoso” nei confronti della stirpe nobiliare, sia rappresentata dalla Spagna, dal Montenegro campione uscente e persino dalla Principessa ungherese Campionessa Olimpica, ieri spogliata dei propri onori. Il successo degli azzurri era tutt’altro che scontato, anzi partivano con gli sfavori del pronostico, penalizzati dalle ultime uscite internazionali sulle quali abbiamo steso un velo pietoso, e da una formazione massicciamente rinnovata, costituente una vera mina vagante in questa rassegna Europea.
Ma adesso possiamo dire di aver finalmente ritrovato il vero 7 Bello, quello capace di scrivere pagine memorabili come quella di ieri sera. Una squadra cui tutti ormai dovranno portare rispetto.
Un plauso particolare, per il successo di ieri, va a colui che è il miglior portiere del Campionato Europeo, Tempesti, in grado di parare due rigori su due, decisivi per la nostra vittoria. Per far sì che le nostre lodi non debbano smorzare i loro echi già domani, non ci resta che un ultimo ragguardevole sforzo, un’ulteriore impresa, ovvero battere la Croazia padrona di casa, unico team sinora battutici. Se non altro un’occasione per prenderci la rivincita, e tornare sul tetto Continentale dopo 9 anni di mesta attesa.
Ecco a fine gara il commento di CT Campagna:
Abbiamo disputato un’ottima partita dal punto di vista tattico e mentale. I ragazzi hanno messo in pratica quanto avevamo preparato, giocando con un’altissima percentuale realizzativa l’uomo in più e difendendo con ordine e aggressività. Contro l’Ungheria tre volte campione olimpica ha vinto il gruppo, staff tecnico e giocatori, ha vinto il lavoro, il progetto. Non chiamiamolo miracolo. Dietro ci sono riunioni con le società, con gli allenatori, con lo staff medico e atletico per prevenire infortuni, ottimizzare la condizione fisica e gestire l’emotività, notti a guardare video, mesi di sacrifici coi ragazzi per accrescerli sotto ogni punto di vista. Questa medaglia è un premio per l’intero movimento. Ora c’è da capire come sarà. Con la Croazia giocheremo per vincere. Come sempre. Con la giusta tattica, forza fisica e mentalità. Una partita così, contro la squadra di Ratko Rudic, supportata da 5000 tifosi, vale più di due stagioni regolari di campionato sotto il profilo esperenziale.
TABELLINO:
Italia-Ungheria 10-8
Italia (tra parentesi il mio voto): Tempesti (9,5), Luongo 1 (8), Gitto 2 (9), Figlioli 3 (9), Bertoli (6), Giacoppo 1 (7), Gallo 2 (8), Presciutti 1 (7), Fiorentini (5), Aicardi, Deserti, Pastorino. All. Campagna.
Ungheria: Szecsi, Torok, Madaras 3, Denes Varga, Bundschuh, Hosnyanszky 1, Vamos, Szivos 2, Daniel Varga 1, Biros, Kis 1, Harai, Nagy. All. Kemeny.
Arbitri: Margeta (Slo) e Buch (Spa).
Note: parziali 2-0, 2-3, 4-3, 2-2. Uscito per limite di falli Denes Varga (U) a 2’45 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Italia 7/9, Ungheria 4/11. Tempesti (I) para due rigori: a 4’23 del primo tempo a Biros sull’1-0 e a 7’53 del terzo tempo a Denes Varga sull’8-6. Ammonito Campagna (all. Italia) nel quarto tempo. Nagy (U) sostituisce Szecsi in porta a inizio terzo tempo.