ROMA – Sono trascorsi quasi due giorni dalla partita dell’Olimpico contro la Juve ma il rammarico per non essere riusciti a muovere la classifica nonostante la prestazione eccellente continuano inevitabilmente a ripresentarsi nel mondo biancoceleste. Troppo convincente la prova dei giocatori della Lazio per accontentarsi delle buone intenzioni, troppo poco tornarsene a casa pieni di complimenti quando a vincere sono stati gli avversari, troppo deludente essere consapevoli che con un po’ di fortuna in più e soprattutto con maggiore attenzione da parte dell’arbitro in alcune circostanze cruciali, probabilmente adesso si starebbe parlando di un’altra partita.
UNA SCONFITTA CHE VALE QUANTO UNA VITTORIA – È questo quando emerge anche dalle parole del mister biancoceleste Edy Reja, che ha così parlato nella sua consueta analisi tattica della partita durante Zoom Lazio, sulle frequenze di LazioStyleRadio: «Si ricomincia con un po’ di rammarico sicuramente, ma non di certo per la prestazione. Ci sono stati degli episodi che non sono stati a nostro favore ma resta una prestazione di alto livello. Come ho già detto non ne usciamo ridimensionati e a lunghi tratti abbiamo giocato meglio della Juve, imponendo il nostro gioco. Loro sono stati bravi perché con un contropiede ci hanno fregato, ma è anche vero che sono stati fortunati in alcune circostanze come per esempio il palo di Hernanes o il tiro di Klose. Dispiace soprattutto per il pubblico che ci ha sostenuto fino alla fine in maniera eccezionale, dimostrando anche di aver gradito la nostra prestazione. Avrebbe sicuramente meritato un altro risultato». La Lazio esce quindi dalla partita con i bianconeri con molti dati positivi e con una maggiore consapevolezza della propria forza, ma nonostante questo, come è giusto che sia, ci sono comunque degli spunti per crescere e migliorarsi: «Siamo partiti con dieci minuti di studio, poi abbiamo iniziato ad aggredirli alti, abbiamo creato buone opportunità ed è chiaro che quando gli dai spazio ti fregano. Con un po’ più di attenzione il loro gol avremmo potuto evitarlo ma eravamo molto alti e questo rischio c’era. In occasione del gol c’era Stankevicius centralmente che si è girato un istante per vedere chi avesse dietro e ha perso quella frazione di secondo che gli avrebbe permesso di recuperare. Poi comunque l’occasione per rimettere le cose apposto la abbiamo avuta, ma quando gioca contro la Juve la Lazio sembra abbia dei deficit. Ormai è uscito questo risultato e non possiamo farci niente, dobbiamo solo sistemare quelle poche cose che abbiamo sbagliato».
QUEL FALLO DI MANO DI BARZAGLI A ROVINARE TUTTO – Il riferimento è chiaramente al fallo di mano di Barzagli, che va così ad aggiungersi alla lista recente di torti subiti nelle sfide contro la Juventus, a partire dal gol annullato a Mauri due anni fa e passando per il clamoroso fallo di Chiellini su Floccari della stagione passata: «Inutile ritornaci sopra. Si è visto chiaramente e se l’arbitro avesse concesso il rigore doveva esserci anche espulsione di Barzagli e questo sarebbe diventato sicuramente molto penalizzante per la Juve. Guardiamo avanti e cerchiamo di migliorarci nelle cose che non sono funzionate. Dobbiamo riuscire ad accorciare di più per non dare la possibilità agli attaccanti di girarsi facilmente e mostrando più attenzione sotto questo punto di vista tattico. Dobbiamo cercare di non rinculare ma di attaccare alto l’avversario, soprattutto quando a centrocampo dispone di giocatori molto bravi sul piano tecnico che possono dare vita a dei tagli. Pepe al di là del gol è un giocatore che fa benissimo questi movimenti e nell’ultimo periodo sta trovando anche una buona continuità in fase realizzativa. C’è da dire che anche loro hanno avuto una buona occasione in cui Marchetti si è superato, ma è arrivata sempre su errori nostri. Ai ragazzi non posso dire nulla perché sono stati straordinari sul piano del gioco, impegno e dell’intensità». La preparazione della sfida con la Juve si era proprio incentrata sul cercare di impedire le ripartenze degli avversari, cosa che per buona parte dell’incontro è stata evitata: «Per il loro gioco sulle fasce avevamo trovato le soluzioni. Il problema era più che altro negli inserimenti centrali di Marchisio e Vidal e siamo stati bravi a non dargli la possibilità di farlo. Dovevamo essere più concreti una volta arrivati in area di rigore, poi quando ci siamo arrivati di concreto abbiamo trovato Buffon, un portiere eccezionale.. L’unica volta che Rocchi è riuscito a saltarlo ha trovato il braccio di Barzagli, ma evidentemente qualcuno non ha potuto vedere».
UNA FASE DI TRANSIZIONE DOVUTA AL CAMBIO DI MODULO – Sul risultato finale ha inciso la poca verve realizzativa degli attaccanti Klose e Cisse che non sono riusciti a trovare la zampata vincente ma Reja non vuole puntare il dito contro nessuno: «Non bisogna cercare i rendimenti di uno e dell’altro. Penso a un discorso collettivo. Klose stesso ha lavorato, è rientrato a fatto qualche taglio. Ricordiamoci poi che giocavamo contro una difesa forte che fino a questo momento ha subito solo 7 gol e che dispone di giocatori di qualità e tutti in Nazionale. Non era facile trovare gli spazi. Certo siamo abituati a vedere Klose che la mette dentro e visto che non ha segnato si tende a dire che non era in forma, ma Klose ha fatto la sua partita. Stesso discorso per Rocchi e dal punto di vista fisico sapevamo che loro avrebbero avuto su di lui una preponderanza, ma sui movimenti li ha messi in difficoltà. Purtroppo non gli è andata bene, ma le due palle che ha avuto le ha avute lui». Un altro dato difficile da comprendere è quello che la Lazio tra le mura amiche non riesce ad avere lo stesso rendimento conseguito in trasferta: «Questo punto di domanda me lo sono posto nelle gare precedenti ma poi ho visto che le opportunità le abbiamo sempre avute. Adesso con questo sistema di gioco diamo troppi riferimenti ai difensori. Con due punte e il trequartista, più Sculli o Lulic che sono da considerare mezzi attaccanti, abbiamo un atteggiamento diverso rispetto agli anni passati quando giocavamo con una punta e davamo meno punti di riferimento. Giocavamo un po’ meno all’attacco ma eravamo più compatti ma quando decidi di giocare in una certa maniera è normale che debbano esserci dei correttivi. C’è da migliorare, visto il potenziale che abbiamo, per quanto riguarda la fase offensiva. Hernanes ha provato qualche tiro da fuori area e magari l’anno scorso avrebbe segnato. Non riesce a partirgli la cannonata a cui eravamo abituati e se riusciamo a correggere questo aspetto e riuscissimo a trovare il gol da fuori possiamo fare bene nelle prossime partite in casa».
SGUARDO RIVOLTO AL VASLUI E IL RECUPERO DI CISSE – Un giocatore che invece non tradisce mai le aspettative è “El Tata” Gonzalez che contro la Juventus ha dimostrato ancora una volta sicura affidabilità: «Quando è stato impiegato ha sempre fatto delle buone prestazioni. Anche lo scorso anno se vi ricordate ha sempre dato un grosso contributo sul piano dinamico e della prestazione. Anche lui ha delle caratteristiche da tornante di destra e con Lulic da una parte e lui dall’altra la Juventus ha sofferto un po’. Ha messo anche una bella palla in mezzo ma purtroppo non siamo riusciti a concretizzare. Non ci è girata bene, anche nel caso del palo di Hernanes che avrebbe potuto darci un pareggio meritato. Ora però dobbiamo iniziare a pensare al Vaslui, altra gara importante per continuare a giocare in Europa League». La gara in Romania si giocherà a circa 140km da Vaslui, in un freddo che sicuramente si farà sentire: «Una gara sicuramente che abbiamo necessità di vincere, pertanto già da oggi comincerò a parlare con i ragazzi per chiudere questa parentesi nonostante la delusione e fare una gara al 100% delle nostre possibilità. Il Vaslui è una squadra che in casa si fa rispettare, la Lazio ha le qualità per fare una grande prestazione perché noi vorremo anche continuare l’esperienza europea e questa è la partita adatta per dimostrare il nostro valore».
Con il Vaslui ci sarà probabilmente spazio per l’escluso di sabato Cisse, che sta attraversando un periodo negativo ma sul quale Reja punta comunque molto: «Il suo malumore è assolutamente una montatura. Siamo molto bravi ad alimentare questo tipo di polemica. È un giocatore da recuperare sul piano morale e le ultime prestazioni non ha avuto un rendimento eccezionale. Lui lo sa e qualche volta respirare può fare bene e lo può caricare. Mi auguro che non si faccia condizionare. Abbiamo bisogno non solo di Cisse ma di tutti, è una componente importante del gruppo e basta che si metta a lavorare come faceva nella parte iniziale di stagione. Poi può capitare una flessione, il campionato italiano è difficile e sotto questo punto di vista deve cominciare ad adeguarsi a questo nuovo atteggiamento. È un giocatore importante dotato di un ottimo tiro, se riesce a trovare la posizione giusta potrà darci una grande contributo». Infine un ultimo pensiero alla prossima partita tra Napoli-Juventus: «In queste partite di vertice va sempre bene il pareggio. Questo risultato viene considerato una mezza sconfitta per chi ha ambizioni di scudetto o di qualificazione in Champions. Il pari è sempre ben gradito».
[Marco Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]