Caraglio ha “insegnato”: Ecco perché Paglialunga..

Mario Angel Paglialunga, classe ‘88 di Rosario, compirà 23 anni il prossimo 29 ottobre. Nasce e cresce proprio al Central dove da giovanissimo attrae già su di se le mire di club europei. Esordio in prima squadra a 18 anni nel 2006/2007, tre presenze e nessuna rete. Trova sempre più spazio nelle due successive stagioni con 20 presenze e due reti, ma è la “temporada” 2009/2010 a consacrarlo con 39 presenze e due gol. Parte da qui il corteggiamento del Catania, tra gli altri, che prova a portarlo in Europa ritenendolo ormai maturo, ma la cessione non arriva e Paglialunga prosegue con il Central. Quest’ultima annata è però particolarmente disgraziata per il giovane Mario, arriva l’infortunio al legamento del ginocchio sinistro e il campo lo calca solo 12 volte.

Superato verosimilmente ogni guaio fisico, come spesso accade per i vecchi “pallini” di Lo Monaco anche per Super Mario è tempo di Catania, dove la sua collocazione con ogni probabilità sarà nei tre di centrocampo, se dovesse essere confermato il 4-3-3. Per completezza d’informazione va aggiunto che Paglialunga inizia la carriera come centrale di difesa, e da qui nasce l’equivoco del suo arrivo in sostituzione di Silvestre, ma da molti anni ormai gioca stabilmente ed esclusivamente a centrocampo. Il  dubbio nasce legittimamente però se si pensa al grande affollamento della mediana contrapposto al ruolo vacante di centrale di difesa. In definitiva, a meno di reinventarlo con un ritorno alle origini, vedremo l’ex Rosarino nel posto che fu di Carboni, da frangiflutti più che da regista, viste le sue doti in fase di interdizione e la grande fisicità. Possibile anche un impiego da mezz’ala destra, ma in quel ruolo la rosa conta già molte alternative. Per qualcuno somiglia già ad Angelo Palombo, e l’investimento del Catania di circa un milione di euro potrebbe portare all’ennesima vitale plus valenza economica.

Un ruolo di primaria importanza spetterà  allo staff medico e atletico rossazzurro, perché recuperare da un infortunio ai legamenti non è mai una passeggiata, e la stagione “persa” da Llama quest’anno ne è la riprova. In più il club di provenienza, il Rosario Central, ha almeno un precedente poco lusinghiero in ambito di riabilitazioni. In Argentina esiste un vero e proprio problema inerente le cure mediche dei calciatori, troppo spesso affidate a mani poco esperte e molto economiche che non sempre prospettano una serena via di recupero al calciatore. Sono scattate anche denunce ai club dai giocatori vittime di interventi non impeccabili. Un esempio su tutti è quello di Milton Caraglio, in procinto di vestire la casacca rossazzurra anche lui, ma con problemi evidenti che non gli permisero di passare le visite mediche, e non solo a Catania.

Proprio questo precedente tuttavia dovrebbe paradossalmente concedere sogni tranquilli anche ai più scettici. I tanto inflazionati giocatori “rotti”, laddove non vi sia la prospettiva di pieno recupero, non vengono tesserati, e se le acquisizioni di Paglialunga e Caraglio hanno avuto esiti diversi, diverso sarà pure il destino riabilitativo. Super Mario, tra l’altro, è già tornato ad assaggiare il terreno di gioco, fatto questo benaugurante per la sua immediata disponibilità al pieno della condizione.

In rossazzurro adotta la maglia numero 5 abbandonata da Carboni.

[Daniele Lodini – Fonte: www.mondocatania.com]

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