La Sampdoria è uscita sconfitta dal Weserstadion, ma lo ha fatto a testa alta, mettendo in campo tutto quello che aveva, creando varie occasioni da rete. Gli episodi sfavorevoli hanno messo in pericolo la qualificazione, ma il goal finale di Pazzini tiene accesa la speranza in vista del ritorno. Per analizzare quanto avvenuto a Brema e commentare la gara del Ferraris, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di contattare telefonicamente Fabrizio Casazza, una vita trascorsa in blucerchiato, prima come tifoso, poi come estremo difensore:
Fabrizio, che partita hai visto a Brema? Il risultato è pesante, ma il primo tempo disputato dalla Sampdoria e il pesantissimo goal realizzato da Pazzini consentono di sperare nell’impresa. La Samp può riuscirci, sperando che gli episodi ci siano più favorevoli.
“La squadra è partita bene, poi si è un po’ persa durante l’arco dei 90’, ha subito la maggiore velocità di base del Werder, che, con buoni fraseggi, ha messo la Samp in difficoltà. Abbiamo subito il goal in un momento che avrebbe potuto non starci, siamo stati puniti da un’errata respinta su una situazione da fermo e Fritz ha indovinato l’incrocio. Il rigore? Alla moviola è stato ineccepibile, ma ha ragione Gasparin: in area di rigore ci sarebbero almeno 7 – 8 situazioni simili in area di rigore, spero che al ritorno vengano sanzionate con la medesima rigidità anche a favore della Samp. Dopo la sfuriata tedesca del terzo goal, la Samp ha reagito, chi è subentrato come Guberti e Stankevicius hanno dato un contributo positivo, hanno inciso nel finale di gara. Il goal di Pazzini ci dà un po’ di speranza, il Werder è forte, ma non è un avversario insormontabile, serve una gara di grande attenzione”.
Pazzini è stato il migliore in campo tra le file blucerchiate: un goal realizzato, un altro annullato, un palo colpito. Cassano non ha invece vissuto una delle sue serate migliori. Come giudichi la prova del tandem offensivo blucerchiato?
“Al ritorno spero ci sia un altro Cassano. A Brema è andato in difficoltà inizialmente per la maggiore forza fisica dei tedeschi, capaci di tenere botta su ogni contrasto, poi dopo il terribile uno – due tedesco, si è forse un po’ demoralizzato. Al ritorno può cambiare volto alla partita con la sua grande classe. Pazzini è un attaccante eccezionale, mi piaceva ancora prima che venisse alla Samp, incarna l’essenzialità del ruolo di punta, da lui ci si aspetta sempre tanto e sta ripagando con i fatti”.
Se fossi un dirigente, o un calciatore del Werder, quanto ti darebbe fastidio il goal subito al 90’?
“Fossi stato al loro posto mi avrebbe bruciato parecchio, il 3-0 era un risultato più rotondo e rassicurante, il 3-1 è un buon risultato, ma, alla fine, mi sembrava che festeggiassero più i tifosi tedeschi che i giocatori del Werder, consapevoli che con il 3-0 la qualificazione sarebbe stata già in tasca”.
Da cosa può far leva mister Di Carlo per tenere alta la speranza del gruppo?
“Non tutto è da buttare, bisogna ripartire dalle cose positive, in queste sfide tra andata e ritorno possono affrontarsi squadre ben diverse rispetto a 7 giorni prima, soprattutto dal punto di vista fisico e ambientale. Il loro impegno di campionato potrebbe rappresentare una causa di stanchezza, o un test per avvicinarsi al top della condizione”.
Dopo Guberti, un altro protagonista della splendida cavalcata della passata stagione ritorna alla stagione: Luciano Zauri indosserà nuovamente la casacca blucerchiata. E’ il giusto innesto per il reparto difensivo? Cosa serve ancora alla Samp?
“Sono molto contento del ritorno di Luciano, che conosco dai tempi della nostra esperienza alla Lazio. È un innesto molto importante, anche se ieri Stankevicius non mi è dispiaciuto, potrebbe essere provato sulla linea dei centrocampisti dove avrebbe meno compiti difensivi, considerando che gli esterni alti, tranne Guberti, non stanno vivendo un grande periodo di forma. Qualcosina può ancora servire viste le tre competizioni che la Sampdoria dovrà affrontare”.
2.500 tifosi blucerchiati hanno invaso Brema, contraddistinguendosi, come da tradizione, per un sostegno corale commovente, costante e assordante, oltre alla storica civiltà e maturità.
“E’ stato emozionante vedere così tanta gente a Brema e i tifosi sarebbero stati ancora più numerosi se non ci fossero stati i lavori di riparazione dello stadio. Hanno dato un contributo importante che si è aggiunta alla reazione in 10 da parte dei ragazzi in campo. Il goal doriano è merito anche dei tifosi, hanno spinto la palla in rete”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]