Posticipo a Catania, è il primo al Massimino in questa stagione. I rossazzurri sfidano la Fiorentina, allenata dall’ex tecnico etneo Mihajlovic. Giampaolo forza alcune scelte, vuoi per infortunio, vuoi per scelta personale: Potenza viene preferito ad Alvarez, in difesa conferme per Silvestre, Spolli e Capuano; Biagianti è davanti la difesa, a centrocampo vanno Izco, Ricchiuti, Gomez e capitan Mascara; in avanti, unica punta, come da previsione Antenucci che approfitta del turno di riposo forzato inflitto dal giudice sportivo a Maxi Lopez.
Mihajlovic è alle prese con lo stop, improvviso, che vede Vargas fermo ai Box. Per il tecnico viola fondamentale in avanti il rientro di Adrian Muti che, tra squalifiche per doping e risse, stenta a trovare serenità. Il rumeno affianca Gilardino in avanti. Per il resto schema e uomini invariati, Fiorentina che arriva a Catania giocandosi la partita, puntando ai tre punti.
L’inizio è promettente, a tratti divertente: dopo appena tre minuti è Mascara a colpire la traversa su calcio di punizione. Frey immobile, il capitano è sfortunato nell’occasione. Legno che infiamma il pubblico del Massimino che prova a spingere il Catania verso il goal del vantaggio che tarda ad arrivare. Anzi, con il passare dei minuti la Fiorentina prende le contromisure, si fa vedere in avanti, si affaccia dalle parti di Andujar.
Gilardino è molto nervoso, Mutu mobile e ben motivato in campo. E’ lui l’uomo più pericoloso: all’ottavo il rumeno va vicino al goal del vantaggio con un colpo di testa ben angolato, costringendo Anudujar al miracolo con la punta delle dita. La partita procede su ritmi piacevoli, interessanti senza la prevalenza dell’una o dell’altra squadra. Nessuna occasione da rete limpida fino all’interno, da registrare nel finale un ottimo colpo di testa sul fondo di Gomez sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Mascara.
Nella ripresa è la Fiorentina ad avere le idee più chiare su cosa fare. Giampaolo è costretto a ricorrere, già sul finire del primo tempo con Capuano, a due cambi forzati: fuori il terzino e Spolli, dentro Alvarez e Bellusci.
La gara trascorre senza sussulti, annoiando quasi i presenti. Nel finale ci pensano prima Izco con un tiro ad incrociare dal limite e poi Antenucci da posizione decentrata a creare qualche insidia alla porta di Frey, comunque inoperoso per tutta la durata del match.
Significativo che, tirando le fila del discorso, il Catania, eccezion fatta per la traversa, non abbia mai concluso in modo pericoloso in porta. Il pubblico fischia, e ne ha diritto. Pulvirenti risponde che questa squadra gioca bene e otterrà i risultati a breve.
Il calcio è bello proprio perché permette ad ognuno di vedere tutto da un punto di vista che spesso tende più al soggettivo, tralasciando l’oggettivo. Ciò che più conta è che il Catania prende un punto in casa sì ma contro un avversario in ripresa, apparso tuttavia non irresistibile.
E, permettete la considerazione, è la gara della rivincita di Maxi Lopez: Antenucci, suo sostituto oggi, ha creato sì movimento, ha cercato più palla rispetto all’argentino ma è sterile quanto o più di lui in fase conclusiva a testimonianza che degli uomini è il cosa devono fare in campo ad essere rilevanti. Lopez ha pienamente espresso il desiderio di avere qualcuno di supporto in avanti, chissà per quanto dovrà ancora restare illusione il poter vedere giocare insieme Lopez stesso ed Antenucci.
Prendiamoci il punto,senza troppo rumore perché bene non fa. La squadra lavori com’è il giusto, il tifoso sostenga così com’è chiamato a fare. Insieme per unico obiettivo: il bene del Catania.
[Fabio Alibrio – Fonte: www.mondocatania.com]