Il primo contatto due anni fa, quando l’attaccante militava tra le fila del San Lorenzo (Primera Division argentina). In quella sessione di mercato ad avere il sopravvento sui rossazzurri fu il Saint Etienne, che pose sul tavolo del club argentino 7 milioni euro. Ma la strategia (un po’ macabra) resa pubblica dall’a.d. Lo Monaco “aspetteremo pazientemente, come i cinesi, che il fiume ci porti i cadaveri dei nostri nemici”, non si interruppe al primo rifiuto.
Una parabola poco entusiasmante con l’ASSE, un anno e mezzo ai margini della formazione francese: e così, nel Gennaio scorso, il fiume della pazienza porta Gonzalo Bergessio al Catania, ma solo in prestito, con diritto di riscatto sì ma fissato a 4 mln di euro. Risolti, e non in breve tempo, gli inghippi con la FIFA per il transfer, l’attaccante argentino scende in campo e segna reti importantissime per la salvezza rossazzura: 6 in 13 partite, contro: Genoa, Cagliari, Palermo, Roma e soprattutto Brescia, dove la sua zampata su assist di Gomez (che con lui ha giocato al San Lorenzo, come Barrientos) vale la matematica permanenza in serie A.
Tanto basta a convincere il Catania a puntare su di lui, tanto basta per far capire, allo stesso Bergessio, come la sua dimensione ideale non sia la Francia ma Catania, il Catania. Al termine del campionato tuttavia, il Catania si rifiuta di esercitare il riscatto alla cifra fissata in origine, vuole uno sconto che il Saint Etienne, anche in ragione della brillante metà campionato offerta dall’argentino, non vuole concedere, apparendo anzi determinata a concedere una seconda chance coi Verts al centravanti. Il Catania non molla la presa ma, scaduti i termini del prestito, è costretto quanto meno a mollare l’attaccante, che tra le rituali frasi di bentornato, riprende ad allenarsi coi vecchi compagni.
Se qualcuno immaginava però che la strategia “del cinese” si fosse già compiuta ed avesse già dato i suoi frutti in Gennaio, ebbene si sbagliava di grosso. Il Catania continua ad attendere, a lavorare per riportare l’attaccante a Catania ed a condizioni più favorevoli di quelli dettate dai francesi. Il giocatore non è meno convinto e, nonostante svolga l’intero ritiro con l’ASSE, dimostra d’aver la testa altrove. Il rapporto con l’allenatore non è dei migliori, ed anche se questi lo manda in campo nelle prime due giornate del torneo francese, Bergessio dimostra di non credere che tale fiducia accordata sia frutto del pensiero libero dell’allenatore, quanto più una mossa della società per dimostrare la sensatezza delle proprie richieste ai possibili compratori.
La strategia fa flop, Bergessio non rende, viene sostituito, perde di valore ed è allora che il Catania ritorna alla carica con la sua offerta di sempre: 3,5mln per il passaggio definitivo in rossazzurro. Stavolta il Saint Etienne decide di accettare per non gravarsi ulteriormente dell’ingaggio del giocatore, in scadenza solo nel 2013, e per toglier dallo spogliatoio quel che è ormai considerato un oggetto estraneo, di poca funzionalità alle sorti della squadra. L’accordo col Catania viene presto raggiunto, il giocatore abbandona giorno 17 il campo di allenamento dei francesi, saluta a va via con un dirigente del Catania. Tutto sembra compiuto ed invece, al momento di apporre la firma, le condizioni dettate dagli agenti del giocatore circa arretrati ed altre minuzie economiche, fanno sì che il vice-presidente dell’Asse, Romeyer, blocchi tutto richiamando l’attaccante agli allenamenti a mo’ di atto di forza attraverso il quale vincere le pretese degli agenti.
Neanche il Catania è intenzionato a procrastinare ulteriormente la firma di un affare uscito ormai allo scoperto. L’interesse di altre squadre, potenziali invitate non gradite al tavolo delle contrattazioni, è una minaccia da scongiurare e così, preso tra due fuochi, il seguito del giocatore si adegua al clima di collaborazione che ha permeato il buon esito dell’affare.
Passa poco tempo e le parti concordano, Bergessio firma per un quadriennale che lo porta a titolo definitivo al Catania. La firma viene anticipata in un’improvvisata conferenza stampa dall’addì Lo Monaco, all’uscita da una riunione in Lega. Si attende ancora l’ufficialità. Con l’arrivo di Bergessio salgono a tre gli attaccanti di razza sotto il contro di Montella: Bergessio, Maxi Lopez, Suazo.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]
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