Catania, il 2012 per …

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CATANIA Suona la sveglia sui comodini dei rossazzurri. Giorno 29 ci si ritrova tutti a Torre del Grifo, con la prova bilancia da superare e la condizione ottimale da ritrovare in tempo per affrontare la trasferta di Bologna senza residui di “bontà” natalizia: che in campionato mai a pagato né pagherà, vale un grazie e zero punti.

Un nuovo anno è alle porte, l’occasione per molti di voltar pagina, liberarsi del gravame fosse anche solo psicologico del passato gettandolo via, come era uso far con le cose vecchie la notte di Capodanno. Meglio i propri patemi che sé stessi, in questo, parlando di Catania, confidano anche i tifosi rossazzurri che, nel 2012, si attendono la “bella copia” di alcuni giocatori finora obliterati da problemi che siano stati fisici, di ambientamento, motivazionali o quant’altro.

Anno nuovo vita nuova, per:

David Suazo (attaccante): Lo attendono tutti. Il suo arrivo a destato parecchia curiosità, le sue prime uscite hanno confortato che la scelta operata dalla società fosse più oculata che coraggiosa. L’infortunio patito a Novara lo ha messo KO proprio quando ormai aveva pienamente recuperato la condizioni, intaccata da un precedente acciacco muscolare. Due mesi di percorso riabilitativo, ha iniziato a lavorare stabilmente in gruppo nel corso della settimana che ha accompagnato al derby, vinto per 2-0. “E’ un giocatore unico per caratteristiche, la sua velocità può esserci particolarmente utile in certe partite. La sua sola presenza impone agli avversari di raddoppiare sistematicamente la marcatura”, come recensione, quella firmata Montella, è più che lusinghiera e premonitrice. Certo in un parco attaccanti che vede Bergessio, Lopez e Suazo, almeno uno dei tre rischia di esser eccessivamente “sacrificato”.

Marco Biagianti (centrocampista): Fosse la volta buona di mettersi alle spalle questa maledetta infiammazione al ginocchio. Ancora una ricaduta, ancora una volta in infermeria. Doveva esser la stagione del suo rilancio, la stagione in cui indossare la fascia di capitano e porsi a leader della squadra. Con Lodi ed Almiron, potrebbe comporre il centrocampo più forte che i tifosi avrebbero modo di ricordare per anni ed anni a venire.

Cristian Llama (attaccante): O sarebbe meglio dire esterno offensivo. Prima il ginocchio, poi il muscolo, adesso il tendine. Altro giocatore che da due anni, come Biagianti, vive un calvario che lo tiene distante, troppo e troppo a lungo, dal terreno di gioco. Il 3-5-2 gli calzerebbe a pennello, ma puntare su questo modulo senza prescindere dal suo recupero potrebbe rivelarsi una mossa azzardata.

Andrea Catellani (attaccante) “Avrebbe voglia di spaccare il mondo, ma deve imparare a gestire l’emotività, è quello che gli manca in questo momento, anche al momento di farsi trovar pronto in zona goal”. Indubbiamente gli errori contro Juventus ed Inter, a pochi passi dalla porta, avevano pesato e non poco sugli equilibri di Andrea Catellani, giovane attaccante al suo primo anno di serie A sul quale il Catania ha puntato e punta, parecchio. La rete contro il Parma, decisiva per il pareggio, segna un punto di discontinuità col passato e di possibile maturazione che potrebbe porlo alla ribalta già alla ripresa del campionato: prima alternativa a Gomez.

Davide Lanzafame (attaccante) Chiude a Catania un 2011 convulso e disastroso: l’addio alla Juventus, la retrocessione a Brescia, la bocciatura a Palermo, la panchina a Catania dove per esigenze di modulo è stato impiegato più come terzino che non come attaccante. Difficile immaginare un 2012 peggiore, per questo restiamo ottimisti di vederlo alle prese col ruolo che più gli si confà. Un investimento da non gettar via.

Alejandro Gomez (attaccante) Un calo fisiologico o, come per Lopez, la distrazione dovuta alle prime voci di mercato che iniziano a circolare? E’ certo un giocatore destinato a segnare una grande plusvalenza per il Catania, ma sarà così solo se in campo riuscirà a trovar la regolarità che, anche l’anno scorso, ha dimostrato venirgli meno. I giocatori non sono robot, un calo fisiologico è comprensibile, ma alla ripresa quest’alibi non sarà più valido.

Pablo Barrientos (attaccante) Sulle gambe ha 50′ al 100%, passati i quali cala vistosamente. Un Barrientos in grado di inventar calcio dal 1′ al 90′ non potrà che esser un elemento destabilizzante per qualsiasi avversario.

Nicola Legrottaglie (difensore) Già leader della difesa, deve ancora riprendersi pienamente dalla fascite plantare che ne intacca il rendimento in campo. E se malazzato funziona già alla grande, figuriamoci pienamente ristabilito…

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]