Avremmo voluto titolare questo articolo “Abbiamo un nuovo Lodi”, ma data l’attuale classifica e la mancanza assoluta di risultati positivi sarebbe stato come dare un pugno alla miseria. Rimaniamo coi piedi per terra. Non abbiamo ancora un nuovo Lodi ma…magari lo troviamo. Facciamo riferimento a Tiberio Guarente, schierato da De Canio contro il Verona nel ruolo di costruttore di gioco che tanto manca al Catania. I risultati (anche se i giudizi degli addetti ai lavori sono discordanti) sono stati positivi: miglior partita dell’ex Bologna dal suo arrivo in Sicilia e finalmente un centrocampo (cui aggiungiamo i Plasil e Izco) che è sembrato girare per il verso giusto. No, non abbiamo ancora un nuovo Lodi e anzi lo stiamo ampiamente cercando. Guarente ha altre caratteristiche e per la legge del nessuno è uguale a nessuno, prima del legge “del Massimino” che spunta come un fungo sostanzialmente ad ogni cessione eccellente, Tiberio non sarà mai e poi mai Ciccio. E non è detto che alla fine sia un male. Quello che però manca, ed è evidente, alla rosa del Catania è un costruttore di gioco.
Ci abbiamo provato con il greco Tachtsidis, e, forse, non ci abbiamo ancora rinunciato. In fondo il greco è stato acquistato proprio per quello: vai e fai il Lodi più giovane sembra avergli detto ad inizio ritiro Antonino Pulvirenti. Panagiotis però non ha inanellato prestazioni degne di chi ha giocato nella Roma e fa parte di una nazionale qualificata al prossimo Mondiale. Siamo sicuri che il greco non è un brocco, non sta solo trovando il bandolo della matassa e la situazione della squadra non lo ha proprio aiutato. Insomma, un giorno il greco “si farà”, ma al Catania serve un costruttore di gioco nell’immediato.
Ci abbiamo provato con Plasil, forse abbagliati da ciò che il ceco aveva fatto vedere prima dell’infortunio occorsogli. Sbagliato, Plasil, guardando i suoi movimenti, non è un tipo da mettere al centro “alla Lodi”. Si decentra molto e rende decisamente di più. Eppure qualcosa ci aveva illusi, ovvero il fatto che il ceco fosse arrivato nel mini mercato di “riparazione” approntato dal Catania negli ultimi due giorni di trasferimenti, dopo aver perso le prime due gare. Plasil per dare un’alternativa valida a Tachtsidis, Biraghi per Monzon. La seconda opzione l’abbiamo azzeccata, la prima no.
E’ stato perfino provato Barrientos in quel ruolo, ma l’argentino tendeva troppo ad avanzare lasciando sostanzialmente scoperto uno dei due compiti fondamentali del “nuovo Lodi”: la fase difensiva. Lasciamo Barrientos nel suo ruolo naturale che, se in forma, fa alla perfezione. Anche Almiron ha giocato alcuni minuti “alla Lodi”, ma con scarsi risultati: l’argentino ex Bari non ha trovato la giusta forma in questa stagione.
L’ultima spiaggia, dunque, si è chiamata Guarente. Lento, impacciato e pasticcione nelle precedenti uscite, Tiberio si è dimostrato quel valido centrocampista tanto apprezzato ai tempi dell’Atalanta nella gara contro il Verona. Ovviamente qualche errore lo ha fatto, ma la buona volontà è apprezzabile. A tratti si è rivista il costruttore di gioco, ora bisogna “unire” questi tratti. L’esperimento, probabilmente, è stato uno dei pochi riusciti in questi ultimi tempi, ed è già una buona cosa.
E a gennaio? A gennaio potenzialmente si potrebbe cercare quel “costruttore di stelle”. In fondo lo ha detto anche il presidente: “Arriverà un centrocampista”. E molto probabilmente, aggiungiamo noi, avrà le caratteristiche di Lodi (che non sarà lo stesso Ciccio, nonostante i maldipancia genoani). Ovviamente si potrebbe continuare con l’esperimento Guarente o magari rispolverare Tachtsidis, nulla lo vieta. La decisione è ardua e spetta alla dirigenza: da quel ruolo chiave dipende buona parte della salvezza del nostro Catania.
[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]