CATANIA – Il sogno Europa a Catania sembra quasi essere drasticamente tramontato. Due sconfitte inaspettate,maturate causa errori e regali parenti del Catania “immaturo” di qualche stagione fa, hanno fatto scemare l’ambizione e risorgere un realismo quasi integralista.
A Verona la squadra di Montella è entrata in campo come mai aveva fatto in questo campionato. Ai migliori primi 20′ di partita sciorinati contro il Milan, al Bentegodi sono seguiti venti minuti in balia dei padroni di casa, conditi da un rigore e un espulsione regalati e soprattutto due reti che hanno segnato l’incontro. Eppure, in quella giornata, Roma e Inter, per “il sogno europeo”, non facevano tanto meglio. Il Catania piangeva così con un sol occhio, ambendo alla riscossa. Che non arriva, anzi. La sconfitta contro il Lecce pare aver allontanato gli etnei dall’orizzonte europeo, diventato nei mesi passati un traguardo raggiungibile. La gara stavolta si è decisa negli ultimi 20′, dal rigore concesso da Marchese al patatrac sul finali. E stavolta, Roma e Inter, non sono rimasti a guardare, portando i rispettivi distacchi dal Catania a +7 e +5.
Il pericolo che aveva annunciato Montella si è avverato. Come fosse già tutto scritto. Forse troppi elogi per una squadra che riesce ad esprimere un ottimo gioco e delle azioni letali, ma poco capace di concludere in rete le opportunità create. I punti che sono arrivati con le squadre più blasonate sono sottolineature all’equilibrio che il Catania mostra solo quando si trova sotto pressione. Esaminando appunto i gol subiti nel “ciclo terribile” Fiorentina-Lazio-Napoli-Milan, cioè 3 reti in 4 partite, sembra davvero che il blasone dell’avversario giochi spesso “a favore” degli etnei più di quanto l’avversario stesso non giochi contro. Forse è proprio per questo il Catania fra Chievo e Lecce è andato ad incappare, oltre che in due sconfitte, anche in 5 gol subiti?
Oltre a subire più gol gli etnei, hanno veri e propri momenti di confusione alternati al solito gran giro palla che con le squadre più chiuse dietro può diventare anche prevedibile se non si ha una punta di peso che riesca a tener palla vicino l’aria. Contro il Chievo i primi minuti hanno accentuato il fattore psicologico d’approccio alla partita che è stato a dir poco disastroso, ma in ritardo la squadra, ha pur sempre mostrato la voglia di non voler perdere riuscendo in dieci a quasi rimontare. L’effetto contrario è avvenuto in casa con il Lecce, gli etnei hanno disputato una partita ben giocata nei primi 80 minuti e che non si è chiusa prima del tempo solo per mancanza di concentrazione e cattiveria, le stesse ragioni che hanno portato il Lecce al pareggio, le stesse ragioni che, condensate in pochi minuti hanno portato ad un eccesso di cattiveria: il gesto di Carrizo unito ad un tentativo suicida di “tutti all’attacco” quando in porta vi era ormai Lodi.
Nelle prossime partite dai rossazzurri ci si aspetta una risposta decisa ed equilibrata per poter raggiungere la quota dei 50 punti al più presto per poi poter pensare alla prossima stagione, consapevoli di aver fatto un campionato soddisfacente ma con la consapevolezza di aver buttato al vento una ghiottissima possibilità del sogno europeo, che crediamo tutti sia solo un discorso rimandato visto l’ottimo lavoro della società.
Mancano sei giornate al termine di questo campionato e le motivazioni delle squadre faranno e influenzeranno l’esito di molte partite, sicuramente non perderanno la concentrazione squadre come Milan e Juventus che lottano per la vittoria finale, ma affrontare squadre già salve o retrocesse potrebbe essere psicologicamente più facile di affrontare squadre che continuano a lottare per un obiettivo importante. Il campionato del Catania, esclusi recuperi estermporanei, riprenderà domenica prossima dalla sfida di Trieste contro il Cagliari, slittata a seguito della tragedia che ha colto il calcio con la morte, in campo, del giocatore dl Livorno Piermario Morosini.
I rossazzurri affronteranno un avversario che con l’ultima sconfitta a Bologna rischia di cadere nel baratro della zona retrocessione, che vede il Lecce in risalita. Il Catania dovrà essere cattivo come se dovesse ancora salvarsi. Solo così potrà riuscire a mettere punti in cascina, anche se gli stimoli potrebbero arrivare insperatamente dalle partite del fine settimana Udinese-Inter e Roma-Fiorentina.
[Vittorio Calì – Fonte: www.mondocatania.com]
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