Non pensieri, ma numeri che poche alternative lasciano nel voler trarre le deduzioni. Giusto due:
1) Il Catania è una squadra scarsa, punto. Allora, per quanto possa cambiare – come visto dopo quattordici tentativi – non potrà cambiare, non prima di Gennaio, quel che la classifica dice.
2) Il Catania non è una squadra da ultimo posto. Allora, per quanto abbia cambiato – quasi tutto in quattordici giornate – non ha ancora ancora cambiato ciò che sta impedendo agli altri cambiamenti di produrre un miglioramento.
Delle due, una. Tra le due, solo una deduzione è adatta alla squadra che – come si definisce il Catania – non vuol arrendersi alle difficoltà. Quattordici giornate: Quanto tempo serve ancora? Giocar meglio in inferiorità numerica contro il Milan: Quanti indizi servono ancora perché venga applica la meritocrazia – ‘gioca chi sta meglio, a parità di condizione meglio un esperto che un giovane‘ – senza eccezioni, in tutte le zone del campo? Nove punti, ultimi: Perché tenere ostinatamente in campo determinati giocatori che rischiano così di divenir capri espiatori delle difficoltà?
Attenzione e personalità poco hanno a che fare con la condizione fisica.
La settimana che porta alla sfida contro la Sampdoria, penultima, rappresenterà un’altra occasione, la quindicesima, per ritrovare una squadra coerente col proprio potenziale e con le proprie idee. É già tardi, non troppo tardi. É per questo tutto difficile, ma non impossibile a patto di mostrare, finalmente, dopo quattordici giornate, la lucidità per evidenziare il problema, il coraggio di ammetterlo e la forza di cambiare, stavolta, una buona volta, una per tutte… in meglio!
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]
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