Catania-Juventus 0-1: Tevez non perdona

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logo-cataniaCATANIA – Primo tempo scorbutico, spigoloso. Scintille sì, quelle dei flash all’ingresso delle squadre e quelle tra le due stesse squadre, che si danno battaglia in campo. Damato, arbitro della gara, fatica a tenere l’agonismo nei ranghi della correttezza. In nove minuti si contano già tre ammoniti: Bergessio si becca con Chiellini, c’è un perone rotto come precedente. Bellusci e Osvaldo parlano poco e si scontrano tanto. Tevez e Gyomber si augurano il peggio, reciprocamente. Rinaudo e Padoin, ognuno per la propria squadra, vanno a smontare i parastinchi degli avversari. A farne le spese sono i due allenatori, dopo ventisei minuti mandati entrambi fuori su segnalazione del quarto uomo: entrambi increduli. Ce n’era di bisogno? Probabilmente no.

Di altro, poco. Parte meglio la Juventus, due corner consecutivi, senza esisto. Il Catania, che pareggia nel modulo i numeri degli avversari, tiene bene il campo e, prese le misure, riesce pure a non soffrire. Monzon e Bergessio vanno entrambi al tiro da posizione defilata, in entrambi i casi il pallone, diretto in porta, trova l’intromissione di un difensore. É invece questione di centimetri la disperazione di Osvaldo che, in sospetto fuorigioco, mette fuori di tacco un pallone vagante nel cuore dell’area rossazzurra. Senza ulteriori sussulti si va negli spogliatoi.

Purtroppo per il Catania, la Juventus passa alla prima occasione vera a propria. Una sponda di Osvaldo trova impreparata la difesa etnea, Tevez si inserisce, conclude, Andujar non trattiene il pallone che lentamente si infila all’angolino. É il 13°. Tutto si complica, tutto si complica ancor di più dopo 5′ quando Damato applica la regola del sospetto su Bergessio, spedito anzitempo negli spogliatoi per un sospetto contatto con Chiellini, pochi minuti prima stramazzato al suolo per un contatto giudicato inesistente dallo stesso arbitro. C’è l’ammonizione per l’argentino, ed è la seconda.

Nonostante in dieci uomini, con Leto da poco in campo (subentrato a Bergessio), il Catania non demorde dall’idea di riacciuffare la sfida. Il 4-3-3 nei progetti diventa 4-3-2 nello stato di necessità. Andujar, al 29°, tira via dalla traversa la punizione calciata da Pirlo. Dentro anche Peruzzi e Keko al posto degli stanchi Plasil e Barrientos. Al 39° Tevez manda a lato, trovatosi a tu per tu con Andujar. Al suo posto, entra dopo pochi minuti Giovinco. Schermaglie finali senza costrutto, la Juventus non riesce ad arrotondare il risultato, il Catania cerca con tanta volontà ma pochi uomini il gol del meritato pareggio, che non arriva.

Gli etnei restano ultimi, la Juventus, sempre più prima. La distanza dalla quartultima non muta, sempre quattro punti, che sono cinque in realtà. Neanche il tempo di uscir fuori dallo stadio che c’è già un’altra partita a cui pensare. Mercoledì arriva il Napoli. Maran non avrà a sua disposizione Bergessio: se dev’essere impresa, impresa sarà.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]