CATANIA – È il primo acquisto del Catania per la stagione 2011/12, è un classe 1991 svincolato dall’Atletico Madrid, centrocampista interno destro con propensione offensiva, si chiama Sergio Gontàn Gallardo “Keko”.
Cresciuto nelle giovanili dall’Atletico Madrid (45 presenze, 6 reti), nel 2009 esordisce in prima squadra il 12 Settembre 2009 contro il Racing Santander (1-1) a soli 17 anni, subentrando dal 63′. Mesi prima aveva fatto il suo debutto assoluto in maglia biancorossa contro l’Orihuela, in Coppa del Ré, divenendo così il più giovane debuttante nella storia dei colchoneros. Al termine della gara, AS riporta le sue parole: “La verità è che, a dispetto del pareggio, ho sempre sognato di giocare in questo stadio. Ed adesso ho realizzato questo sogno. Non sentivo i fischi del pubblico, pensavo solo ed esclusivamente a cercare di buttar la palla dentro. Spero di avere qualche ulteriore chance”.
Non sarà così, non all’Atletico Madrid che per i successivi tre anni di contratto lo gira in prestito a Valladolid (13 presenze, A), Cartagena (14 presenze, B) e Girona (11 presenze, B) nella sua ultima esperienza prima dell’approdo al Catania, club col quale ha firmato per tre anni con un’opzione per i successivi due esercitabile dai rossazzurri.
Nessun goal con le squadre di club, molta più fortuna con indosso la casacca della nazionale, opposto ai suoi parigrado, con la fascia di capitano. Un “gioiellino”, come viene definito dagli osservatori sparsi per il mondo, che non era passato franco agli osservatori di Arsene Wenger, che lo avevano descritto al manager dell’Arsenal come il “nuovo Fernando Torres”, Keko è stato ad un passo dall’approdare ai Gunners ma, ancora militante nella formazione giovanile dell’Atletico Madrid, la società iberica si oppose al trasferimento. Era il periodo in cui il biondo centrocampista spagnolo giocava anche da centravanti, a spiegare il paragone con Torres, ed iniziava ad esser provato lungo la fascia destra.
La fortuna del classe 1991 approdato al Catania la fanno però le apparizioni con le nazionali giovanili spagnole, dove pur affiancato da giovani già celebrati come Thiago Alcantara, Carmona, Pulido, riesce ad emergere come elemento di spicco e di sicuro avvenire nel ruolo di interno destro del centrocampo nel 4-3-3 col quale, nel 2008, la Spagna affronta l’europeo U19.
Gli osservatori che hanno modo di seguirlo in questa manifestazione lo descrivono come “Rapido, dotato di gran tecnica e sempre disponibile a ricever palla e smistarla, denotando una capacità inconsueta, per un giocatore della sua età, di interpretare e farsi partecipe del gioco di squadra”.
Gioca la finale contro la Francia, vincendo e segnando nel 4-0 che porta i giovani spagnoli sul tetto d’Europa. Chiude con 5 presenze, due goal e gli elogi degli adetti ai lavori: “Anche se manca un po’ di personalità nel puntare l’area di rigore e perdersi meno in alcune giocate, va elogiato per la sua duttilità lungo la fascia, essendo un destro rientra con molta velocità ed è impiegabile anche sulla fascia opposta. Come se non bastasse non manca di calciare anche col sinistro quando possibile”.
Duttile, ambidestro e “dotato anche di ottima visione di gioco, che lo rende un perfetto rifinitore per i compagni anche se può essere impiegato anche come finalizzatore ultimo della manovra”. Ad impressionare sono in particolar modo le sgroppate lungo la fascia che questo ragazzo riesce a produrre, culminate sempre con passaggi filtranti dal fondo verso i compagni.
Curiosità per render conto del carattere del giocatore oltre che delle sue caratteristiche: In una gara del campionato giovanile contro il Real Madrid si rifiutò di assecondare la scelta dell’allenatore, che non voleva calciasse il rigore che s’era procurato, pagò la disobbedienza con una serie di flessioni all’allenamento successivo, ma fece goal. Altro episodio curioso, la richiesta del responsabile tecnico, sempre nelle giovanili dell’Atletico Madrid, di indossare la maglietta da gioco dentro i pantaloni; Keko rispose: “Io la lascio fuori, come fa Torres che gioca ugualmente nell’Atletico Madrid”.
“Si tratta senza dubbio di uno dei giocatori più rapidi e determinanti (al fine del risultato) di tutte le categorie giovanili della nazionale spagnola – continuando ad elencare le impressioni suscitate dal ragazzo – ha grande rapidità palla al piede, nasconde spesso la sfera agli avversari ed ama particolarmente partire dalla fascia per accentrarsi”.
Non v’è dubbio, guardando il caso “Martinho”, che l’occhio dell’addì Lo Monaco sia particolarmente efficace quando si parla di giovani poco conosciuti, e forse lo sarà ancora di più con un giovane conosciuto e non poco celebrato che, se negli ultimi anni non è riuscito a trovar lo spazio che sperava nella Liga spagnola, potrebbe trovarlo a Catania, con Montella, nel 4-3-3 che sembra potergli calzare a pennello. Indosserà il 15 che fino a poco tempo fa fu di Morimoto. Non resta che fargli i nostri migliori auguri.. a nome di tutti i tifosi rossazzurri.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
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