CATANIA – Uno ad uno, ambizioni, speranze dei giocatori finora meno utilizzati da mister Maran e considerazioni sulle loro prospettive presenti e future. Seconda parte..
Biagianti: Sta crescendo, a poco a poco. Ritrovare condizione, campo e leadership, tutte insieme, tutte in poco tempo, non è facile E’ molto attaccato ai colori rossazzurri, l’ha dichiarato e dimostrato, probabilmente è questo che gli permette di andar avanti, anche se spesso in mediana gli vengono preferiti altri compagni. Interpreta questa stagione di transizione al meglio, con spirito positivo e propositivo. Una mano la dà sempre ed il piede non lo toglie mai, ma l’ambizione di giocare con continuità c’è, umana e professionale. Vedremo a Giugno..
Sciacca: Come Biagianti, grande attaccamento alla maglia, rafforzato dalle origini catanesi e dai trascorsi nella Primavera. Come Biagianti, sfortunato incredibilmente nelle ultime stagioni. Solo una parentesi in B, a Grosseto, tra una serie di infortuni ossessionanti. Ha ripreso da poco il campo, disputando la prima gara ufficiale con la Primavera. Il Catania crede in lui, lui crede molto in sé stesso oltre che nel valore dei colori rossazzurri. Il suo anno sarà probabilmente il prossimo, quello delle decisioni.
Keko: Tanto anonimato, poi l’esplosione a Parma con tanto di goal, decisivo. Mister Maran ha sempre avuto ottime recensioni per il ragazzo che tuttavia davanti a lui ha tanta strada per crescere e tre giocatori davvero difficili da sostituire e con cui potrebbe persino esser pericoloso paragonarsi, per un classe 1991 come lui.
Cani: Facile giudicarlo oggetto del mistero. Arrivato per rilevare Bergessio in situazioni di necessità, in questo momento Maran ha dimostrato di preferirgli il giovane Doukara che, numeri alla mano, in serie A può vantare maggior esperienza nonostante la giovane età, e probabilmente anche una maggior conoscenza della squadra e delle sue dinamiche. Certo al di sotto delle aspettative.
Doukara: E’ giovanissimo, ha mostrato una gran voglia di emergere ma non ancora l’esperienza necessaria per riuscire nell’intento. Nel passare dalla Seconda Divisione (a retrocedere con la Vibonese) alla serie A, il rischio è proprio quello di sembrare “meno” di quel che si creda di essere ma anche di quel che si potrà diventare. Mantenere la fiducia, ritrovare il campo e.. si vedrà.
Petkovic: Si è presentato in maglia rossazzurra, quella della Primavera, col goal. Con l’Udinese prima convocazione da parte di Maran. Il ragazzo ha un futuro da centravanti: classe, senso del goal e della squadra. Messo da parte l’infortunio, cresce a vista d’occhio.. ed è già uno spilungone. In allenamento, insieme “ai grandi”, ha già segnato. Non fosse per il gran traffico là davanti a lui, pronosticare il suo esordio da qui al termine della stagione non sarebbe azzardare.
Barisic :Esterno offensivo, più classico che sudamericano, come da scuola dell’Est. La convocazione in prima squadra è già arrivata, anche i primi allenamenti.
Cabalceta: Fuori quota con i primavera, spicca per esperienza e sicurezza. Averlo voluto fortemente a casa propria è indice di quanto il Catania creda nelle capacità di questo centrale difensivo costaricano che, insieme a Brugaletta, regge una delle difese meno perforate dell’intero campionato.
Addamo: Condottiero della primavera, centrocampista regista con buona capacità di inserimento. Ha già vissuto l’emozione della panchina al Massimino. Per adesso guarda ed impara.
Aveni: Il cannoniere della primavera e dell’intero girone C, considerando i goal messi a segno su azione. Come alcuni altri suoi compagni ha già vissuto una partita della prima squadra vista da vicino. Col Catania che lotta in zona Europa non sarà facile trovar spazio, ma se si crede in lui, come negli altri giovani, in qualche modo bisognerà pur concedergli un’opportunità.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
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