CATANIA – E’ un giocatore del Catania, lo era già da tempo ma solo adesso è giunta l’ufficialità che rende esecutivo il trasferimento del giovane attaccante torinese, di nascita (catanese di origini, ndr), dal Palermo al Catania.
Un accordo maturato in poche ore, complice anche la volontà del giocatore di trasferirsi in una piazza orientata alla valorizzazione dei giovani come Catania. Non rientrava nei piani del Palermo di Sogliano-Zamparini-Pioli, dopo un’annata poco felice, culminata con la retrocessione a Brescia (proprio nella sfida del Rigamonti contro il Catania, ndr), Lanzafame riparte dal luogo d’origine di suo padre, catanese. Impareremo a conoscerlo, intanto ecco un’anticipazione su come, nelle diverse esperienze avute in carriera, l’attaccante si sia presentato ai suoi nuovi tifosi:
Brescia : “Meglio per me cercare di giocare in una società che ha entusiasmo, ambizione piuttosto che restare in una grande dove trovare spazio è complicato. Metterò il mio, di entusiasmo, la mia di ambizione, per far il bene della squadra. A Bari giocavo, con Conte, nel 4-2-4, esterno. Mi piace stare sempre vicino alla porta, anche se in alcune mie esperienze non sono riuscito a farlo ma sono un professionista e mi adatto. Il ruolo mio però resta quello di seconda punta, esterno offensivo o trequarti.
“Anche a Parma ho convissuto in un attacco numeroso e di valore. Benaccetta la competitività all’interno dello stesso reparto, non fa mai male. Non porto rancore alla Juventus, ma non gioco con l’obiettivo di dimostrare ai dirigenti di valere il bianconero, gioco per far bene con la maglia che indosso. Il futuro non può conoscerlo nessuno. L’obiettivo è salvarci e nel minor tempo possibile, e credo ce la faremo. Del Brescia mi ha allettato l’importanza della piazza ed il progetto, sono bastate poche parole per convincermi.
Parma: “Appena ho saputo dell’interessamento del Parma ho subito detto al mio procuratore di come la possibilità di giocare in serie A dopo un’annata non delle migliori non potevo farmela sfuggire. E’ un passo molto importante per la mia carriera. Non mi pongo dei paletti, cercherò di rendermi utile alla squadra e provare a giocare il più possibile. E’ normale che con alcuni allenatori ci si riesca ad esprimersi meglio ma questo non deve incidere sulla preparazione e la serietà con la quale ci si allena giorno per giorno, altrimenti la panchina è inevitabile e meritata.
Palermo: “La serie A è un campionato di massimo livello, vengo dalla B perciò per me è un’annata importante. Porto con me umiltà e motivazione. A Bar giocava nel 4-4-2 con gli esterni punte aggiunte, non avrei problemi ad adattarmi al 4-3-3. Son contento di far parte di un gruppo così ambizioso, Palermo è tra le prime società d’Italia. Il mio obiettivo è giocar bene mettendomi a disposizione del tecnico e dai miei compagni. Sono molto contento di esser capitato qui e spero di rimanerci, il mio obiettivo è confermarmi, non è detto che torni alla Juventus ma lasciamo che a parlare sia il futuro. Davanti a me ci sono tanti giocatori di valore ma sono giovane, ed anche se umile, credo molto nelle mie qualità, vengo per giocare ma se sto fuori non mi lamento, non devo farlo. A livello fisico entro in forma prima rispetto ai giocatori più massicci. Spero si ripeta la favola di Bari, là ero arrivato dalle giovanili e sono riuscito a conquistarmi un posto, la concorrenza dei nomi importanti è giusto che ci sia, ma non mi spaventa, mi stimola. Faccio anche il portiere se vengo ritenuto utile in porta. Devo migliorare nella concretezza, meno finte se non finalizzate ad un cross od un tiro. Essere più continuo durante tutta la partita è il mio obiettivo di miglioramento. Per un trequartista è importante avere davanti un centravanti importante. Sono un giocatore tecnico, dotato di buona velocità ma non mi piace parlare di me, lascerò che parli il campo. Prometto il massimo impegno, a fine anno si tireranno le somme.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]