La settimana più complicata, da Domenica a Domenica: Tre goal sul groppone da smaltire. Il margine salvezza ridotto ad un solo passo. Le polemiche sui troppi argentini in squadra. La contestazione dei propri tifosi Giovedì. Un avversario caricato a pallettoni dal nuovo tecnico. I risultati degli anticipi, con le aspiranti alla salvezza tutte a punti. Il terreno di gioco tardivamente coperto, quindi allagato.
Il Calcio è bello perché strano. Capita così che sia proprio una giornata di freddo, pioggia, vento e nebbia a riportare il sereno in casa Catania. Tutto improvviso, com’è l’arcobaleno disegnato dal sinistro di Llama, al 76’. Una traiettoria che spezza il grigiore delle nubi, addensatesi sul capo della squadra, ridando splendore al rosso ed all’azzurro in campo, sugli spalti, nei cuori di chi palpita per questi colori.
Capita poi, autore di tale magia sia proprio un giocatore “ingrigito” da un infortunio e dalla tanta polvere respirata in panchina. Uno che, alla Sampdoria aveva segnato la sua prima rete in A, l’anno scorso a Marassi; uno che, anche in questa partita, di tutti i tiri ed i cross provati non ne aveva azzeccato alcuno, fino all’arcobaleno rossazzurro. Un secondo del vero Cristian Llama basta a risolvere la partita, la speranza è quella d’averlo a tempo pieno almeno in questo finale di stagione.
Segna un argentino. Si batte un avversario diretto. I risultati delle dirette concorrenti sono tutti favorevoli. I punti sul margine salvezza salgono a quattro. I tifosi applaudono la squadra. Da una domenica all’altra, tutto ed il contrario di tutto.
E non ci sono fantomatici “polli avariati”, né “calcinacci” o “forbici” ad infangar, per mera vendetta, i meriti della squadra etnea; solo la frustrata retorica da sala stampa perdura, ed è l’arbitro, stavolta, il capro espiatorio chiamato ad accollarsi le colpe dei blucerchiati che, se intransigenza fosse davvero stata mai in vigore (come inteso dal tecnico Cavasin, ndr), al 23’ si sarebbero ritrovati non in dieci ma in nove, visto che, entrambi ammoniti, Laczko e Tissone commettono un secondo fallo (tattico) identico, a distanza di 2’ uno graziato, l’altro espulso.
Merito alla prova di carattere degli undici di Simeone; Merito a quei tifosi che, nonostante le intemperie, mai han fatto mancare il sostegno alla squadra; Merito a Simeone che, per un motivo o per un altro, anche contro la Sampdoria ha indovinato tutti i cambi, con la novità d’aver azzeccato anche l’undici iniziale.
Da lunedì si inizia a preparare la trasferta di Udine, una nuova trasferta, proprio con l’obiettivo che sia inedita, come inedita è stata finora la vittoria lontano dalle mura amiche. Avversario ostico come mai, probabilmente la squadra più in forma del momento. Ma non ci sarà nessun rimprovero se, comunque vada, si farà tutto il possibile, in campo, per spezzare il circolo vizioso che porta su e giù, senza tregua in classifica, questo Catania.
Serve un sinonimo di questo Catania, non un ennesimo contrario.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]