Catania: lunga rincorsa al Tardini …

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PARMA Montella conferma il suo rodato 3-5-2. Ancora senza Spolli, tra i centrali c’è Marchese. Sulle fasce Capuano e il rientrante Izco. Delvecchio fuori, dentro Sciacca. Confermatissimo il tandem offensivo Lopez-Pitu. Nel Parma debutto dal primo minuto di Santacroce. C’è Giovinco al fianco di Floccari, la pretattica di Colomba ha funzionata.

Fa freddo a Parma si sente subito dalle parti di Andujar. Il Catania torna a subire un gol nei primissimi minuti. E’ il 5′ quando al primo cross dalla trequarti di Galloppa, lento e leggero, il pallone raggiunge la testa di Modesto. Il taglio è perfetto, lo stacco di testa pure. Ma le colpe della difesa rossazzurra sono evidenti. Modesto è solissimo e Andujar non può far nulla.

Si inizia in salita. L’autore del gol è nei primi minuti il giocatore che da più fastidio al Catania. La sua posizione larga a sinistra fa male soprattutto a Izco che tarda a chiuderlo e gli lascia spazio. Dalle sue incursioni nascono corner e pericoli. Il Parma manovra meglio, il Catania sembra fermo e disorientato. Giovinco al 14’ non ne approfitta calciando a lato da fuori area. Nei primi venti minuti Barrientos sembra la brutta copia del Pitu e il Catania non affonda mai nella difesa gialloblu.

Dal nulla al 20’ arriva la prima fiammata quando Maxi Lopez viene imbeccato da uno splendido lancio del Pitu. Solo davanti al portiere non trova lo spazio e si fa respingere il tiro. Di li a poco il Catania si produce nella ripartenza più incisiva del primo tempo. Lopez e Barrientos confezionano un’azione da cui nasce un corner. Almiron si ritrova la palla sui piedi dopo un goffo rinvio della difesa del Parma e insacca da pochi passi. In soli 3′ di pressione arriva il gol del pareggio. È il 21’. Proprio quando sembra che la partita si stia incanalando sul binario giusto, l’ennesima distrazione costa il nuovo vantaggio del Parma. Lodi perde palla a centrocampo su un tackle di Giovinco, il quale si invola e allarga per Biabiany. Il francese non deve far altro che alzare un po’ il pallone per beffare per la seconda volta Andujar. Tocco pregevole, sotto l’incrocio. La ripresa inizia con due nuovi nomi in campo. Gomez sostituisce Sciacca, inesistente nel primo tempo; Zaccardo lascia per Feltscher. L’atteggiamento del Parma è guardingo, quello dei rossazzurri è propositivo, ma ancora troppo svogliato. Il numero dei passaggi corti o imprecisi a centrocampo è segno della mancanza di verve. Di contro il Parma è attento e chiude qualunque spazio, lo fa bene, e continua a far male quando in velocità riparte. Come al 54’ quando un coast to coast della “formica atomica” non si trasforma per poco nel 4-1 che avrebbe chiuso il discorso.

Per cambiare l’inerzia della partita, Ricchiuti prende il posto di Capuano. Già, cambiare, ma la solfa è sempre la stessa e Biabiany in contropiede rischia ancora di allargare il parziale. Ci vuole un riflesso di Andujar per salvare il risultato, in angolo. I passaggi sbagliati non si contano più e per fermare di frustrazione l’ennesima ripartenza, Izco sgambetta Jadid. Minuto 67: da questo punto sembra che rassegnazione e nervosismo si impossessino dei rossazzurri. Il calcio però è imprevedibile e su una grande ingenuità di Santacroce nasce un rigore (fallo su Gomez). Al 73’ dopo il revival del siparietto Lodi-Lopez sul designato a battere, alla fine Montella sceglie il numero 10, che spedisce sicuro e forte sul palo a destra di Mirante il 3-2

Dopo l’ingresso di Pereira per Jadid nel Parma è Catellani l’ultima mossa del tecnico del Catania. A fargli posto, esce un irriconoscibile Barrientos, nel secondo tempo irrintracciabile. L’ultima mossa di Colomba è Musacci che subentra all’autore del primo gol, Modesto. Il cuore dei rossazzurri pulsa ancora, quello dei padroni di casa si riempie di timori e nefasti presagi. Il neo entrato Catellani si dimostra intuizione più arguta dell’aeroplanino. Procura un calcio di punizione, si apposta al centro e riceve dopo un batti e ribatti un pallone che al volo gira in rete. Incredibile al 40’ è di nuovo pari, 3-3. Gli ultimi cinque minuti servono alle ultime velleità delle due squadre. Finisce in pari.

Il Catania raddrizza una partita persa grazie al cuore e al vistoso calo fisico e di concentrazione degli 11 di Colomba. Un tempo per parte potremmo dire, come a Novara gli etnei mettono a segno tre goal in trasferta ma non riescono a vincere. C’è da migliorare, ma intanto arriva il Natale, che gli etnei trascorreranno con un altro punto in classifica conquistato in trasferta, e col Palermo alle spalle.

[Federico Caliri – Fonte: www.mondocatania.com]