La prima occasione della partita ce l’ha sfruttando una ripartenza, il Catania, al 3′ con Bergessio. L’argentino dalla destra dopo una progressione calcia cercando il primo montante interno, ma la palla finisce fuori. Gli etnei sono in palla, attaccano a tutto campo e raccolgono applausi dal Massimino. Ma la risposta del Milan non tarda ad arrivare e basta attendere il 7′ per vedere i rossoneri propositivi ed offensivi. Ci pensa Emanuelson, da sinistra, a mettere i brividi alla difesa catanese. L’olandese è davanti a Carrizo, calcia a botta sicura, ma il portiere siciliano è attento, resta fermo in piedi sino alla fine e neutralizza il tiro con il corpo. Dopo poco ci riprova la squadra di Allegri. Al 18′ Ambrosini serve Ibrahimovic; lo svedese riceve a sinistra, intercetta, ma Carrizo c’è e si oppone.
Il match è vibrante, la palla passa da una parte all’altra in poche frazioni di secondo. Chi si aspettava un Catania timido e spuntato dovrà rivedere le proprie considerazioni. Al 20′ infatti gli uomini di Montella si rendono pericolosi con un colpo di testa di Bergessio che di poco finisce sopra la traversa. La replica milanista arriva al 33′ con Robinho, che servito da Ibrahimovic trafigge Carrizo, sigla il suo quinto gol stagionale e si scatena in un’esultanza a ritmo di Ai se eu te pego. È festa rossonera. Il Catania risponde con un tiro di Gomez, al 37′, che accarezza la traversa e mette qualche brivido ad Abbiati.
La ripresa comincia nel segno del Catania, che attacca e si propone in modo aggressivo fin dai primi minuti. Al 9′ ci prova Lodi con un rasoterra dal limite dell’area che fa la barba al palo. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato di due minuti. La marcatura è di Spolli che da pochi metri infila Abbiati. Ma il merito è tutto di Legrottaglie che riceve da calcio d’angolo e per il compagno appoggia di testa un pallone assai invitante. Più Catania che Milan. Ma la squadra rossonera non molla e al 19′ con Robinho si affaccia pericolosamente in avanti. Il brasiliano dalla sinistra calcia un diagonale morbido in rasoterra, l’esultanza è pronta, ma Marchese rovina i piani e stoppa la palla sulla linea.
Il Catania avanza, attacca, ci prova dalla distanza e da vicino. E’ la favola, la sorpresa del campionato. I minuti scorrono, Montella decide così di mettere in atto una sostituzione. Fuori Barrientos, dentro Llama. Allegri invece opta per far uscire Robinho. Al suo posto c’è El Shaarawy, il cui cartellino diventerà presto ufficialmente tutto milanista. Il Milan prova a crescere, ma la difesa del Catania funziona. Benissimo. Per colpirla, attaccarla e magari sbloccare la partita, Allegri inserisce l’ex Maxi Lopez. Esce Aquilani. Tutti avanti, a testa bassa. A caccia dei tre punti. Intanto lo stratega Montella risponde con Lanzafame per Gomez.
Nel finale c’è spazio anche per Seymour al posto di Almiron, ma il risultato non muta. Finisce 1-1. Cuore, grinta, schemi di gioco. Tutto questo è il Catania. La creatura di Vincenzo Montella, allenatore che probabilmente a fine anno saluterà la terra catanese. Per lui pronta un’avventura più ambiziosa. Gli estimatori non gli mancano. Ma prima c’è una missione da portare a termine. Portare il Catania laddove non è mai stato fin ora. In Europa League.
[Alessio Alaimo – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
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