Catania-Milan: presentazione partita e chiave tattica

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L’inedito anticipo del Venerdì vedrà i rossoneri impegnati sul difficile campo del Massimino di Catania: trasferta insidiosissima per il Milan che è chiamato a dare continuità all’importantissima vittoria ottenuta contro la Juventus capolista. Non sarà facile però tornare dalla Sicilia con i tre punti in tasca; il Catania è infatti un avversario complicato da affrontare sopratutto tra le mura amiche.

QUI CATANIA – In molti all’inizio di questo campionato pensavano ad un Catania relegato nelle posizioni di fondo della classifica di Serie A; la squadra Etnea infatti ha dovuto rinunciare a Vincenzo Montella e a Pietro Lo Monaco, dimissionario dopo 8 anni passati all’ombra dell’Etna e uno dei più grandi artefici delle ottime stagioni di cui si è reso protagonista il Catania negli ultimi anni di militanza nella massima serie. Il presidente Pulvirenti però ha dimostrato di essere in grado di gestire lo scossone ed è riuscito a dare stabilità al progetto inserendo nei vertici societari Sergio Gasparin e pescando dalla Serie B un allenatore come Rolando Maran che fino a questo punto della stagione ha dimostrato grande competenza. Il tutto nel segno della continuità: la squadra è infatti riuscita a trattenere in organico i giocatori di maggior talento già in rosa la precedente stagione, mantenendo quindi spirito e credo tattico che hanno contraddistinto la squadra nelle precedenti annate e le hanno permesso di ottenere risultati a volte sorprendenti. Il catania è infatti la formazione più argentina del nostro campionato, sopratutto nello spirito battagliero. Fa dell’intensità e del ritmo le prerogative del proprio gioco, e presenta un attacco leggero ma capace di non dare punti di riferimento alle difese avversarie; attacco guidato da Alejandro el papu Gomez, giocatore dalla ottima media realizzativa di cui però si parla ancora troppo poco.

QUI MILAN – Il tempo degli esperimenti tattici per Massimiliano Allegri sembra definitivamente terminato: il 4-3-3 è l’assetto giusto per valorizzare al meglio questa squadra e per donare alla formazione milanista equilibrio, aggiungendo un mediano in più in mezzo al campo rispetto al più spregiudicato 4-2-3-1. Allegri deve perciò continuare il proprio lavoro seguendo questa scia: per avere ragione del Catania infatti, servirà una partita simile dal punto di vista del ritmo e dell’intensità a quella vista contro i campioni d’Italia in carica; i siciliani sono infatti una squadra molto aggressiva a centrocampo e attuano un pressing feroce sui portatori di palla avversari. Sarà quindi ancora una volta fondamentale l’approccio mentale dei rossoneri alla partita: perchè se infatti contro squadre del calibro della Juventus le motivazioni arrivano da sole, meno scontato è ritrovare la voglia di fare bene un Venerdì qualunque in terra siciliana. Allegri dovrà essere bravo a tenere alta la tensione nello spogliatoio, puntando molto su due giocatori che sembrano ritrovati nelle recenti apparizioni: Nigel de Jong Antonio Nocerino. A centrocampo infatti sarà una vera battaglia e il Milan ha bisogno che i suoi due mediani ripetano la prestazione vista contro la Juventus se non vogliono concedere metri agli avversari. Presentarsi in campo troppo molli sarebbe un errore che il Milan rischia di pagare a caro prezzo. Purtroppo il tecnico rossonero sarà costretto a modificare l’assetto difensivo della squadra, questa volta non per scelta tecnica: Mario Yepes è infatti squalificato e anche Mexes è in dubbio [anche se il Francese ha buona possibilità di recupero ndr]; siamo curiosi dunque di verificare se la retroguardia milanista si dimostrerà in crescita come è apparso nelle ultime sfide giocate.

LA CHIAVE TATTICA: Catania molto aggressivo in fase di non possesso e sempre pronto ad innescare la velocità di Gomez. Bisognerà fare attenzione quindi nella fase di gestione del possesso ed essere pronti a recuperare prontamente palla, possibilmente senza commettere fallo sulla propria trequarti: tra le fila del catania dovrebbe infatti giocare Lodi, vero specialista nei calci da fermo.

IL GIOCATORE DA SCHIERARE: Dopo aver trovato l’assetto della squadra con il 4-3-3, modulo che consente alla difesa di essere più coperta dall’aggiunta di un mediano in più, Massimiliano Allegri deve risolvere l’altro grande problema di questa squadra, rappresentato dalla fase di finalizzazione. Il possesso palla c’è e nelle ultime uscite si è anche iniziato ad intravedere il gioco corale di cui ha bisogno il Milan, ma la squadra è apparsa ancora poco concreta sottoporta e ha nel solo El Sharaawy un giocatore in grado di segnare con continuità. Dopo il mini-caso, prontamente chiuso con un incontro tra Galliani e il procuratore Gilmar Veloz, darei fiducia ad Alexandre Pato: il brasiliano che ha reclamato maggior continuità di impiego deve per forza di cose dimostrare che le sue non erano parole al vento facendo capire sul campo di poter diventare un punto di riferimento per questo nuovo ciclo rossonero.

IL GIOCATORE DA EVITARE: Se il 4-3-3 ha rilanciato le quotazioni di Antonio Nocerino, giocatore funzionale al modulo, di contro la nuova strategia penalizza Bojan Krkic; lo spagnolo non riesce ad interpretare con efficacia il ruolo di “falso nueve” [in Spagna si ha una visione del centravanti diametralmente opposta a quella italiana] e sull’esterno spesso porta eccessivamente il pallone tra i piedi, intestardendosi in dribbling che fanno perdere il possesso palla. Per questo eviterei di schierare il calciatore, che nel 4-3-3 torna ad essere una pesante incognita tattica per l’allenatore.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]