Catania-Palermo 2-0: la voce dei protagonisti

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CATANIA Dalla sala stampa dell’Angelo Massimino di Catania, le interviste ai protagonisti di Catania – Palermo.

Antonino Pulvirenti: “Il Palermo è stato costruito per andar in Europa, noi pe mantenere la categoria anche se oggi questa differenza non si è notata. Lopez ha pianto? Non l’ho notata, mi preoccupa questa cosa. Dovremmo piangere noi tifosi. Il perché magari lo chiederete a lui. La mia sensazione è che questa non sarà la sua ultima partita al Massimino. Tanti hanno pianto qui, ma non tutti se ne sono poi andati.

“A vincere non ci si abitua mani. I due derby sono le partite più importanti. Abbiamo dato una grande soddisfazione alla nostra gente. Dovevamo riscattarci, l’abbiamo fatto ampiamente. Quando giochiamo così mettiamo sempre i presupposti per vincere. Abbiamo fatto bene anche contro Cagliari e Chievo, abbiamo fatto bene ad insistere sui nostri concetti di gioco. E’ stata una prestazione di livello, prestazioni che riusciamo a replicare adesso anche in trasferta. Continuiamo su questa strada.

“Non credo che il Palermo esoneri Mangia. Marino? Non credo rifiuterebbe. I fischi a Silvestre? Silvestre mi lascia indifferente, è stato a Catania, ha fatto il suo, adesso è da un’altra parte. Non so perché la gente l’abbia fischiato. Ci sono stati ex applauditi a Catania, se questo non è successo con Silvestre un motivo ci sarà. E’ andato al Palermo, forse è cambiato questo. Appena è arrivato si è subito ambientato, prendendo la “palermite”.

“Abbiamo i punti che meritiamo. Valiamo la sesta posizione. Al momento della punizione ricordavo che Benussi prese due goal da Lodi, giocando col Lecce, è andata bene. Sbloccare il risultato è stato importante, il Palermo è venuto qui a difendersi con tutti dietro.

“La vittoria nel derby ci dà una carica incredibile. La voglia di vincere questa partita era nell’area. Quella col Parma sarà una partita strana, non sarà facile restare concentrati ma potremo valutare il salto di qualità. Siamo a ridosso delle feste, speriamo di rimanere concentrati, sono gare a rischio. Dobbiamo dimenticarci del derby subito, altrimenti ritorniamo a far l’altalena. Escluse due squadre possiamo giocarcela alla pari con tutte.

Gennaro Delvecchio (centrocampista Catania): “Eravamo consapevoli di poter dire la nostra e dar qualcosa in più rispoetto al Palermo sul piano del gioco. L’abbiamo dimostrato con personalità. Il mister ci aveva chiesto di pressare alti, ci siamo riusciti. Su Miccoli non c’era una marcatura ad uomo. Se è vero che il Catania vuole migliorarsi non può far a meno adesso di Lopez. Sta tornando anzi è tornato. Con questo goal il calore della gente lo sentirà ancor di più. Se sta bene ci dà una grande mano.

“Abbiamo vinto e dominato. Siamo stati bravi, cattivi ed attenti a non prender goal, altrimenti sarebbe potuta finire come contro Cagliari e Chievo. Abbiamo dimostrato di esser migliori del Palermo. Dovevamo vincere per forza, dovevamo riscattarci da due sconfitte, superare il Palermo e regalare ai nostri tifosi un buon Natale.

“Dovevamo solo fare qualche punto in più fuori casa. Abbiamo perso terreno in casa, anche se fa parte del passato. Anche due pareggi sarebbero stati soddisfacenti.

Vincenzo Montella (allenatore Catania): “E’ stato un bellismo derby, pieno di sportività come negli ultimi anni anche sugli spalti. E’ una vittoria sia per il Catania che per il Palermo. Una bellissima giornata di sport, ancor di più perché abbiamo vinto.

“Vedremo di volta in volta che modulo schierare. Intensità, velocità, non siamo stati bravissimi in alcune ripartenze e nel concretizzare quanto riusciamo a costruire. Sbagliamo spesso l’ultimo passaggio o l’ultima scelta, o ci manca la determinazione giusta per concludere a rete. Abbiamo concesso pochissimo al Palermo. Mi aspettavo un Barrientos così come lo si è visto. Se fosse stato sollecitato ad inizio anno avrebbe pensato di esser già in forma, mentre lo è adesso, gioca, ci dà qualcosa in più, è un talento straordinario.

“Stavolta ho scelto Maxi per tirare il rigore. Mi hanno guardato sia lui che Lodi, Lodi aveva già segnato, Maxi attraversava un momento di maggior serenità. La scelta della difesa a 4 dipende dalla mia volontà di aver una squadra al massimo. Izco non poteva esserlo, Alvarez mi dà più garanzie schierato così. Principlamente volevamo attaccare lo spazio centrale nel loro centrocampo. Volevo far giocare due trequartisti.

“Lopez via? Io posso consigliare la società, ma le scelte non le prendo io. Mi sento più a mio agio facendo il tecnico. Avevo chiesto di porre particolare attenzione ai calci da fermo, per quanto costruiamo segnamo poco su azione, non è una colpa ma uno sprone a far meglio.

“Il tempo ci dirà se siamo maturati. Dobbiamo ancora trovar continuità di risultati oltre che di prestazioni, quella l’abbiamo sempre avuta. Per arrivare in Europa bisognerebbe arrivar quinti e non sesti perciò certe squadre dovrebbero svenire.

Devis Mangia (Allenatore Palermo): “Amarezza per il risultato. Il Catania ha iniziato bene nei primi 10′, poi abbiamo gestito bene la gara. Miccoli ha chiesto il cambio, altrimenti non l’avrei mai tolto dal campo.

“In settimana abbiamo lavorato immaginando il Catania con una difesa a tre od a cinque. Non avevamo mai giocato contro squadre così disposte, il cambio del Catania non ci ha creato scompensi. Fino ai 30 metri siamo arrivati bene, oltre abbiamo incontrato i soliti problemi.

“Lavoriamo molto per risolvere i problemi offensivi. Ci mancano giocatori ideali dal punto di vista fisico. Voglia ed impegno non ci mancano. Si vede che non stiamo benissimo. Settimana dopo settimana non riusciamo ad allenarci bene. Il Catania è passato su due tiri da calcio piazzato. Almeno tre volte ci siamo affacciati nell’area del Catania. Per tre volte la palla è passata per tre volte nell’area piccola. Lopez ha fatto la differenza, e noi in questo momento non abbiamo un giocatore come Lopez, per dire..

“Abbiamo provato a muover palla. Nel complesso la partita è stata equilibrata, e gli episodi l’hanno decisa. A questi livelli gli espisodi incidono. Secondo me, in questo momento non riusciamo ad esprimerci bene perché mancano i giocatori in condizione. Non pensiamo alla classifica, solo alla partita di mercoledì. Se cominciamo a parlare di altro si sprecano solo energie.

“Mi sento un pezzo di carne con gli avvoltoi che volteggiano su. Molte critiche che mi arrivano sono avanzate da gente che non viene agli allenamenti e non conosce come lavoro.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]