Un nome a lungo taciuto, attendendo la naturale conclusione del rapporto col club argentino in cui il ragazzo ha percorso l’intero tragitto giovanile fino all’esordio in prima squadra. Il 30 Giugno, a contratto estinto, il viaggio dall’Argentina a Catania ma già il 10 Giugno il contratto di Federico Freire era stato presentato e protocollato in Lega Serie A, in virtù della possibilità concessa ai giocatori a fine contratto di cercare e firmare con un nuovo club pur col contratto ancora in essere col precedente. Deposito, che giustifica il titolo, avvenuto congiuntamente a quello di Sebastian Eduardo Leto, al cui annuncio, a suo tempo, era appunto stato legato quello dell’argentino del mistero: che oggi è facile pensare fosse appunto Freire.
Un “Izco”, almeno nel ruolo, ma con una formazione più completa e specifiche limitate alla fase offensiva. É il classico “volante”, il terzo di centrocampo, ma con qualcosa in più in termini di tecnica abbinata all’indispensabile capacità e facilità di corsa da quella linea tanto in avanti che indietro. Davvero giovanissimo, classe 1990, ha sfiorato le nazionali giovanili argentine ed, attraversato un periodo complicato della propria carriera, è riuscito a centrare il sogno di esordire nel Velez già nella stagione 2011/2012, il 27 Aprile, contro l’Estudiantes.
Da allora nessun goal ed un totale di 13 presenze tra campionato e coppa Libertadores. Una stagione, l’ultima, che avrebbe dovuto portarlo alla consacrazione ma che lo ha visto a lungo relegato in panchina nonostante l’inizio “favorevole” grazie all’infortunio del titolare che, tutto d’un tratto, gli aprì la possibilità di un posto fisso nell’undici: che , pur arrivato, sfumò dopo le prime difficoltà contribuendo, forse, a suggerire al ragazzo che sarebbe stato meglio “cambiare aria”, e quindi andare a scadenza, senza rancore.
Dotato del doppio passaporto, chiare origini spagnole, il Catania incamera un giovane molto promettente seppur con pochissima esperienza nel calcio professionistico. Una scommessa a parametro zero a lungo cercata e centrata con un evidente progetto di valorizzazione alle spalle. A 22 anni, Federico Freire si approccia al campionato se non “più bello”, certamente “più difficile” del globo calcistico. Avrà dalla sua gli anni, il talento ed uno spogliatoio che certo contribuirà a farlo sentire a casa, oltre che l’esempio di giocatori quali Almiron ed Izco, giusto per restare in ambito centrocampo, ed in ambito argentino.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
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