Gasparin, Gerolin, un po’ come Martinuccio e Cauteruccio. Il divorzio tra Pulvirenti e Lo Monaco non si è ancora consumato che già, nonostante il Presidente Pulvirenti abbia smentito seccamente d’aver trovato od anche solo avuto l’ntenzione di cercare un’alternativa a Lo Monaco, si fanno i primi nomi del futuro direttore generale del Catania. Un azzardo visto proprio che Pulvirenti, in questi giorni, è più indaffarato a cercar la mediazione con Lo Monaco: il punto di congiunzione che serva a superare la frattura, a venirsi incontro e ripartire.
Pertanto, un po’ azzardata appare anche l’ipotesi avanzata dal quotidiano on-line “Il Friuli”, che infonde di veridicità un possibile passaggio di Lopez all’Udinese solo perché vede “il decadente Catania in smobilitazione”. Se le premesse fossero altre, sonanti, allora sì che si potrebbe pensare ad una trattativa consistente; ma se i presupposti sono questi, è più probabile che non sia l’Udinese l’eccezione al “2000 per mille” col quale l’addì Lo Monaco blinda la permanenza di Maxi Lopez al Catania.
Ma a proposito di Catania e di calciomercato, posto che le trattative procedono e procederanno insensibili agli ondeggiamenti societari (come chiarito dallo stesso Lo Monaco), il Catania cosa ha fatto, e cosa intende fare?
Smentito Parra, smentito Tissone, smentiti tutti i nomi che la stampa ha messo nella testa e nei discorsi dei tifosi, è arrivato Keko, cursore laterale sinistro, offensivo, caratteristiche simili a quelle di Schelotto ma molto più giovane e meno conosciuto dell’argentino di nazionalità italiana tornato, per fine prestito, all’Atalanta. Col suo arrivo, il reparto offensivo è ben più che affollato. Se il Catania giocherà, come tutto fa presagire, con una sola punta: Catellani, Barrientos, Ricchiuti, Llama, Gomez, Martinho, adesso anche Keko, e si parla persino di Mouche e Lanzafame. Troppo traffico, troppa concorrenza, qualcuno dovrà andar via.
Non sarà Gomez, per il quale sono già stati rifiutati 8mln, non sarà Barrientos, che il Catania non è disposto a cedere in prestito gratuito al San Lorenzo ma sul quale, anzi, punta molto. Catellani? Fuori discussione. Si attende che Llama esca definitivamente dal tunnel infortunio, ancora oggi non smette di infastidirlo (ragione della mancata convocazione per Cipro, ndr), ed intanto sulla lista dei partenti, anche perché unici ad aver offerte che non si scontrino con la ferma volontà del club di non cederli, sono Martinho e Ricchiuti.
Più che attendere nuove su quel che già c’è, su di un reparto completo come quello della trequarti campo, i tifosi attendono novità ai due estremi. Chi sarà l’alternativa alle contratture, ai raffreddori, agli indolenzimenti di Maxi Lopez? Non c’è in casa e nomi non se ne fanno: è un buon segno per la società, che lavora bene ed al riparo dalle speculazioni mediatiche, ma i tifosi temono la riedizione delle annate, rivelatesi disastrose col senno di poi, trascorse attendendo dal mercato di Gennaio l’arrivo di una punta che risolvesse la lotta retrocessione. Antenucci non è stato riscattato, voleva il Torino ed il Torino ha avuto (buona fortuna, ndr), Morimoto è stato girato ad una diretta concorrente alla salvezza così da non “sacrificarlo” un altro anno. Nessuno è insostituibile, ma adesso è lecito attendersi un arrivo con non meno trascorsi e non meno garanzie di quelle del giapponese.
Ogni giorno Almiron è dato ad “un passo” dal Catania, ma il continuo posticiparsi della firma induce a pensare che “eppur si muove”, la trattativa, ma non certo nel senso sperato dal Catania, che porterebbe in rossazzurro un over 30 da sistemare in mediana amalgamandolo con Ledesma, Biagianti, Lodi, Sciacca, Izco, Moretti, e forse anche Regula. Troppo traffico anche qui, troppa concorrenza per un ruolo di impostazione già affidato a Lodi e che vede e vuole Moretti come prima, ragionevole alternativa. Largo ai giovani, ma se arrivasse Almiron, almeno un giovane dovrebbe andar via: Sciacca? Oppure Izco, che per abnegazione sembra però entrato nelle grazie di Montella. Intanto, dato già in ritiro a Torre del Grifo, si attende che la posizione di Regula venga “regularizzata”, ricordando a tutti come finché non vi è firma non v’è certezza.
Difesa. Riuscirà il Catania a vendere Silvestre? Probabile, com’è probabile che se il centrale, capitano del Catania, non dovesse rientrare nell’affare Lanzafame, rientrerà in qualche altra trattativa che preveda contropartite. Troppi gli 8 mln chiesti dal Catania, troppi da pagare sull’unghia per un giocatore che a giugno si svincolerà: per la stessa ragione il Catania offre solo 1mln per Alvarez contro i 2 chiesti dal Bari. Ma Alvarez è un over 30, Silvestre è invece nel pieno della propria maturazione e quindi, uno sforzo, è lecito pretenderlo dalle corteggiatrici.
Se contropartita non fosse, allora la vendita dell’argentino potrebbe slittare agli ultimi giorni del mercato, quando alla resa dei conti qualche grande sarà disposta a “sborsare” quel qualcosa in più per garantirsi una linea difensiva robusta e coperta contro qualsivoglia intemperia.
Alvarez e Potenza a destra; Capuano e Marchese a sinistra; un Silvestre in meno, Bellusci ancora acciaccato, Augustyn che garanzie non ne ha mai date. Spolli baluardo. C’è qualcosa da ritoccare anche in difesa (Andujar o non Andujar, che comunque resterà ancora a Catania), ed aspettare i tempi tecnici della vendita di Silvestre, se resta la scelta economicamente più oculata, sportivamente potrebbe esser un azzardo: per fortuna tutti “scononosco” i piani dell’addì, che magari ha già tutto pronto, sotto il tavolo.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]