Un Catania trasformato fisicamente e mentalmente stupisce battendo la Pro Vercelli per 4 a 0. La doppietta di Calaiò, la punizione di Rosina e il gol di Maniero spiazzano i tifosi che, tra contestazione e incitamento, intanto tornano a sorridere.
Formazioni – Marcolin si affida nuovamente al 4-3-1-2. Difesa inedita, con Ceccarelli e Schiavi centrali e Belmonte e Mazzotta sulle fasce. Centrocampo a tre con Rinaudo, unico superstite argentino tra i titolari, affiancato dai nuovi innesti Coppola e Sciaudone. Rosina a sostegno del reparto offensivo, formato da Calaiò e Maniero. La Pro Vercelli in campo con un 4-3-3. In attacco, la punta centrale è Marchi, supportato da Di Roberto e Statella.
Primo tempo – Catania subito in avanti: cross di Rinaudo per Calaiò. La palla però viene deviata in calcio d’angolo. Al 5’ ancora Catania: sulla sinistra si inserisce Rinaudo, che, con una serie di dribbling, salta tutti. Palla al centro per Calaiò, che nonostante il pressing avversario si gira in area e la mette dentro. È il gol del vantaggio per il Catania, che sblocca subito il risultato. All’11’ si intravede la Pro Vercelli dalle parti degli etnei: Di Roberto calcia ma non inquadra la porta. Al 15’ Castiglia atterra Sciaudone in area: calcio di rigore per il Catania. Dal dischetto l’arciere non sbaglia: 2 a 0 per i rossazzurri. Al 17’ Statella ci prova: fa tutto da solo ma non prende la mira. Palla alta sopra la traversa. Al 32’ Sciaudone si procura una punizione dal limite dell’area. Batte Rosina: il mancino del numero 10 etneo indirizza la palla all’incrocio, alle spalle del portiere avversario. Il Catania conclude la prima frazione di gioco con tre reti all’attivo.
Secondo tempo – Al 57’ contropiede del Catania: Calaiò innesta Maniero che entra in aria e la mette dentro. 4 a 0: rossazzurri ipotecano la vittoria. Pro Vercelli sottotono, poco precisi nei passaggi e nei tiri in porta. Tante le palle perse dai piemontesi che si fanno vedere in attacco senza impensierire il portiere etneo. Per il Catania in campo Chrapek, Capuano e Barisic, fuori Rosina, Mazzotta e Calaiò. Per i piemontesi dentro Emmanuello, Sprocati e Beretta. Si accomodano in panchina Castiglia, Statella e Marchi.
Migliore e peggiore in campo – Difficile stabilire chi sia stato il migliore e il peggiore. Nella prestazione complessiva della squadra non si evidenziano lacune e sbavature significative. Emergono sicuramente Mazzotta e Sciaudone: rivelano una spiccata velocità nelle ripartenze. Le loro incursioni, soprattutto quelle del numero 43 sulla fascia sinistra, sono un’insidia per gli avversari, spesso costretti a commettere fallo per interromperne la corsa. Entrano bene in partita. Seppure a Catania da qualche giorno, dimostrano di essersi già integrati. Un po’ distratto Belmonte sulla fascia: si lascia sfuggire qualche avversario in fase difensiva.
Svolta della partita e classifica – Il gol di Rosina su calcio di punizione che chiude la partita. Questo permette ai rossazzurri di scendere in campo più lucidi e sereni nel secondo tempo. Il Catania vola a quota 24 punti, in zona playout. Si attendono però i responsi dagli altri campi. Calaiò e Maniero i capocannonieri, con 13 reti.