MASCALUCIA (CT) – Prima amichevole stagionale per i rossazzurri, prima occasione d’incontro tra squadra e tifosi. Una sorta di presentazione con i nuovi arrivati, di rimpatriata con i vecchi volti. Sembra ci siano tutti, invece qualcuno manca. Non per chi guarda solo la maglia. Cambiano nomi e numeri, ma i colori restano sempre quelli. Cambiano gli stadi dove si va a giocare, sono cambiate negli anni anche le categorie, i presidenti e gli allenatori. Colori? Sempre gli stessi. Passione? Sempre la stessa. Quella che portava novemila al Massimino per il CND, la stessa che porta “tremiladuentocirca” a Torre del Grifo per la sfida ad un avversario di prima categoria.
Non conta nulla il giorno, che non è domenica, neanche l’ora, che non sono le 15, neanche il mese, che non è campionato, neanche l’avversario, che non è serie A, neanche lo stadio, che non è il Massimino. Neanche il caldo, che suggerirebbe mare. Non conta nulla che sia altro che quelle maglie, undici, rossazzurre. Che comunque e dovunque sono le sole capaci di far urlare di gioia un catanese vero. Ritornare ad urlare “Gool”, dopo mesi di ricordi in video, nostalgia ed attesa. Finalmente “Catania in vantaggio”. Di nuovo ed ancora, la stessa emozione, ciò che “resta”, sempre la stessa, in un calcio che come il mondo, cambia, saluta e va via senza rimorso.
É amichevole quando non indossi la maglia. E sebbene fosse la maglia della stagione passata, pur sempre a strisce rosse ed azzurre era quella indossata dai giocatori. Quindi: venticinque reti. Venticinque esultanze. Risultato fin troppo ampio, dettato probabilmente da ragioni di “classifica” interne agli “allenamenti a punti” riconfermati da Maran anche per questo ritiro. Dodici goal nel primo, tredici nel secondo tempo. Cinque reti Bergessio, sei Doukara. Prove di 4-2-3-1, la sfida è tutta interna. Ne fa le spese il povero Megara Augusta, trovatosi tra “due fuochi” e, per altro, senza nemmeno la preparazione atletica per contrastare anche un minimo, la prorompente verve dei rossazzurri (pur fiaccata da un allenamento mattutino). Che gli ultimi due goal d’ogni tempo siano arrivati sul fischio finale, la dice lunga sul valore della posta in palio, seppur in un incontro “amichevole”. A fine gara, scambio di maglie “consolatorio” con i giocatori avversarsi.
Contava solo tornare a gridare “Gool”, tornare ad emozionarsi insieme; e questo è stato possibile grazie anche alla pazienza (mai persa) dei giocatori avversari. Applausi a vincitori, Onore (e maglie) ai vinti.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]