Pro Catania – Marco Di Mauro, nel suo articolo “mondocatanese”, ha coniato il termine “Llamagia”. Giuseppe Puglisi ha parlato di “Perla”. Angelo Giuffrida di “Llama decisivo”.
I complimenti sulla domenica calcistica catanese (e ci siamo limitati solo a riportare i “complimenti nostrani”) si sono davvero sprecati, evidenziando come il fulmine a ciel “non” sereno è arrivato quando oramai la paura di fallire si stava facendo davvero pressante. Ed è stato proprio questo il Pro del Catania. Una partita da vincere, perché in casa, perché si era un uomo in più, perché si affrontava una diretta concorrente. Mille perché, troppi perché. Troppi e troppo pressanti. La paura ha funto da leitmotiv. Permetteteci, dunque, di mettere in evidenza questo particolare PRO: 76esimo, Llama si inventa l’indescrivibile. Dieci, cento, mille emozioni del genere da qui alla fine del campionato, please…
Contro-Catania, ovvero cosa non va – Ovviamente, non è tutto oro ciò che luccica. La partita poteva finire con un risultato ben più rotondo, ma, come dice un vecchio “motto catanese”, se non ci complichiamo la vita non riusciamo a godere. E allora che motto sia, basta che si vinca. Il Contro della settimana va diretto a trafiggere la mentalità della squadra rossoazzurra: bene in casa, troppo male fuori casa. Una trasformazione degna degli stagionati “Power Rangers”, o di “Zorro”, o di qualsiasi eroe dei fumetti vogliate voi. Questo bello e cattivo tempo (e non parliamo di certo della bufera meteorologica di ieri) proprio non lo riusciamo a digerire. Come ha fatto Carboni a passare da un’insufficienza piena ad un 8 in pagella? Come ha fatto Ricchiuti ad essere sempre al centro di ogni azione, se a Firenze neanche si è visto? Come mai Lodi ha un rendimento casalingo diverso dalle prestazioni esterne? E la lista si allungherebbe ad almeno 6-7 giocatori (per ragioni di spazio, faremo a meno di parlarne, così da non annoiarvi troppo). Misteri della vita? No, misteri da risolvere!. Anzi, “misteri” per il “mister”. Un solo grido: Diego Pablo devi importi anche fuori casa!!
“U megghiu” – 76esimo del secondo tempo, Llama ha appena segnato il gol-vittoria (e che gol!!). La corsa “fanciullesca” di Diego Pablo Simeone vale il prezzo del biglietto. Per chi come me, è cresciuto vedendo le corse sotto la curva dei vari Malesani (ai tempi di Parma e Firenze) e Mazzone (in un Brescia-Atalanta), questa corsa di Diego Pablo ha rappresentato una svolta epocale: finalmente il Catania ha un allenatore “libero” dalle convenzionalità. Libero di fare esplodere la propria gioia. Libero di entrare in simbiosi con il pubblico che faceva esplodere la propria gioia a sua volta. Svolta epocale, dunque. Grazie Diego Pablo, la palma di migliore “in campo” è tutta tua.
“U tintu” – Inizio con una piccola precisazione: nell’articolo Pro&Contro della scorsa domenica sono stato “accusato” di non avere a cuore la troupe argentina. Quanto di più sbagliato: se andate a riprendere i precedenti Pro&Contro vedrete che molte volte ho esaltato i giocatori argentini (nello stesso articolo elogio Gomez, in questo, addirittura il mister Simeone). Chiusa precisazione, passiamo alle “critiche” (critiche sempre costruttive, mai offensive). Questa settimana va GIU’ Maxi Lopez (un altro argentino, perdonatemi). Oramai sperare che torni il Maxi della scorsa stagione è cosa alquanto improbabile. Lotta, ma non incide, e in un attaccante questo pesa tanto. Simeone gli ha affiancato anche Bergessio, ma lui continua a giocare come se l’unico attaccante della rosa del Catania rispondesse al suo nome. Maxi, ti vogliamo bene, ma devi obbligatoriamente mettere un po’ di “pepe” alla tua stagione.
All’orizzonte… – La prossima si giocherà ad Udine, fuori casa. E proprio quel “fuori casa” che ci fa paura ( dovremmo forse portare la Sberna, u liotru, Jonatha u paninaru ad Udine, per sentirci “a casa”?). L’Udinese viene da un girone di ritorno memorabile (più punti anche di Milan e Inter per la squadra di Guidolin) e da una condizione psichica e fisica davvero stratosferica. A leggere i componenti della squadra friuliana (da Sanchez a Di Natale, da Isla a Benatia, da Inler a Zapata, ecc) la trasferta sembrerebbe davvero proibitiva. Ma, strano a dirsi, l’Udinese è squadra che fa più fatica in casa che fuori casa (quasi uno specchio del Catania!). E allora, perché non tentare l’impresa? L’Udinese avrà probabilmente tutta la rosa disponibile (ma Simeone ha già lanciato una maledizione su Sanchez…), ma il Catania è gasato. Sempre che non ci sia la solita trasformazione da fumetto…
[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]