Andar via da Catania? Notoriamente porta male, anche se si tratta di un semplice prestito. Sì, perchè guardando alla storia recente dei prestiti effettuati dalla società etnea si scopre come praticamente tutti non sono poi riusciti a sfondare nel calcio che conta. Ripercorriamo dunque alcuni dei più importanti casi di prestiti “da Catania, verso ignoto” delle ultime annate.
Ed incominciamo col caso Antenucci. La sua è l’emblema delle storie di prestiti, un lungo peregrinare che iniziò già nell’ormai lontano 2008. Allora venne acquistato dal Catania e subito girato in prestito al Venezia. 6 gol e subito ritorno a Catania, ma i minuti da “titolare” scarseggiano e già a gennaio 2009, Mirko è costretto a fare le valigie, direzione Pisa. Naturalmente in prestito, nuovamente sfortunato. Torna a Catania a giugno, ma per ripartire immediatamente, direzione Ascoli, il suo giro di prestito più fortunato (24 reti in B). Torna a Catania l’anno successivo ma, dopo un inizio scoppiettante condito dal gol alla prima giornata contro il Parma, Antenucci non riesce a sfondare e già a gennaio è costretto a rifare le valigie. Direzione Torino, stavoltà in comproprietà. Vi rimarrà un anno e mezzo, con tanti gol, ma sempre di proprietà del Catania rimarrà il suo cartellino, e a giugno 2012 Urbano Cairo non riesce a riscattarlo. Ritorna così a Catania, ma nell’ultimo giorno dello scorso mercato passa allo Spezia. Naturalmente in prestito e altrettanto naturalmente a fine stagione torna in Sicilia. Storia di pochi giorni fa è la sua nuova destinazione: Ternana. Naturalmente in prestito.
Altro habituè del giro di prestiti è Moretti. Acquistato dal Catania nel luglio 2009, sostanzialmente sarà solo di facciata un giocatore della compagine rossoazzurra. Già il successivo anno fece le valigie, direzione Ascoli (comproprietà). Bella esperienza per Moretti, e il Catania lo riscatta. Ma all’ultimo giorno del mercato 2011 lo cede in prestito in B, al Grosseto. Qualche infortunio di troppo e ritorno a Catania nel giugno 2012. Ma per poco: lo attende infatti un nuovo prestito, Modena, dove diventa uno dei giocatori leader. Torna a Catania lo scorso giugno ma, nonostante la partenza di Lodi, non riesce ad entrare nei pensieri di Maran. E così, nuovo mercato e nuovo prestito. Stavolta allo Spezia. E la storia continua…
Abituato a rifare spesso la valigia è anche Catellani. La sua storia catanese inizia nel 2008, quando Lo Monaco lo preleva dalla Reggiana. Ritiro estivo col Catania e poi valigie, direzione Modena. Vi rimarrà un anno e mezzo, ovviamente in prestito. Nel 2010 torna a Catania, ma solo per pochi giorni: ad attenderlo è infatti l’altra squadra del modenese, il Sassuolo. Una buona stagione che gli vale il ritorno a Catania, dove, un po’ a sorpresa, viene confermato in rosa per tutta la stagione. Ma non riesce a fare il salto di qualità e spesso viene criticato. Così a fine annata se ne torna a Sassuolo, nuovamente in prestito. Storia di questi giorni è il suo nuovo ritorno a Catania, per restarci? Un altro giocatore che sta diventando protagonista di questa nostra rubrica, è Fabio Sciacca. Per lui sono solo due le esperienze di prestito. Oltre quella che si appresta a vivere a Terni, per lui c’è stata l’esperienza di Grosseto da gennaio al giugno del 2012. Insieme a Keko, ovviamente in prestito.
Storie di prestiti anche per Taka Morimoto. Anche lui ha nel suo palmares una doppia storia di prestiti. La prima a Novara (in realtà un diritto di compartecipazione, poi non esercitato dai piemontesi), l’altra all’ Al-Nasr di Zenga e l’eterno amico Mascara. Entrambe le esperienze sono naufragate e Morimoto è attualmente a disposizione di Maran. In attesa di prestito. Altra storia è quella di Maxi Lopez. Anche per lui doppia esperienza in prestito. La prima, la più importante, al Milan dal gennaio 2012, la seconda, quella che era partita meglio, alla Sampdoria nella scorsa stagione. Ambedue esperienze finite male, nonostante storie di alberghi, mogli e mal di pancia.
Storia di prestiti è anche quella di Lanzafame, ora in altre faccende affaccendato (vedi scommesse). Acquistato dal Catania nel 2011 in compartecipazione dal Palermo, passerà un’annata a rincorrere il posto da titolare. Senza riuscirvi. E così nella scorsa annata iniziò il suo giro di prestiti: prima al Grosseto, poi addirittura in Ungheria, dove viene ricordato più che altro per essersi fatto espellere in seguito ad un litigio in campo con un compagno. Adesso, come già detto, per lui ci sono altre storie diverse dai prestiti.
Come non ricordare un altro componente (si fa per dire) della rosa etnea di questi anni, Donnarumma. La sua è una storia di triplo-prestito, molto fortunata. Per la prima volta venne mandato in prestito a Gubbio, serie C1, nel 2010. 5 gol in 25 presenze, promozione in B e occhi puntati su di lui. Ma al ritorno a Catania non riesce a farsi confermare a lungo. La seconda esperienza è a Lanciano. A fermarlo è qualche infortunio di troppo, ma si dimostra uno dei migliori giocatori della rosa. Il Lanciano, inoltre, festeggerà la promozione in serie B. L’effetto “talismano” non riesce l’anno seguente a Como, ma il “prestato” Donnarumma segna ben 14 gol. Che però non gli varranno quasi sicuramente una riconferma a Catania in questa annata.
Prestiti in questi anni sono avvenuti anche per Llama (Newell’s e Firenze), Paglialunga (Hercules), Calapai (Barletta), Martinho (Cesena), Augustyn (Vicenza), Dica (Iraklis e Manisaspor), Polito (Pescara e Grosseto), Gazzola (Avellino e Ascoli). In tanti poi sono andati verso l’allora succursale Milazzo. Gli unici prestiti rientrati trionfalmente si chiamano Alvarez (due volte in prestito in Argentina) e Andujar. Ma a loro sono legate altre vicende.
[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]