Catania: Semaforo Ross”i”

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REVOLUTION TIME: TRA SCELTE E NECESSITA’

Genoa e Catania si presentano rimaneggiate, smentendo tutti, per obblighi o scelte, sulle formazioni messe in campo dai tue tecnici. Giampaolo conferma la linea difensiva con Potenza, Silvestre, Spolli e Capuano, rivoluzionando invece il centrocampo: non c’è Carboni così come assente è pure Delvecchio; davanti la difesa va così Biagianti con l’inserimento a sorpresa di Martinho tra i quattro di centrocampo. Gomez vince il ballottaggio con Ricchiuti mentre Lopez, nonostante le richieste di compagnia fatte in settimana, resta solo al centro dell’attacco etneo. Discorso diverso per Gasperini che, al contrario, deve far fronte alle assenze. Impaurito dalle avanzate di Gomez, Criscito scende sulla linea difensiva. A centrocampo recupera in extremis Milanetto. In fase offensiva manca Sculli, c’è invece Palladino che però, dopo appena venti minuti, lascia il campo a Mesto per infortunio.

AVVIO SPRINT

L’inizio del match è gradevole, sicuramente di buon livello. Le due squadre danno l’impressione di volersi giocare la gara fin dall’inizio, indirizzandola a favore dell’una o dell’altra parte. E, tra le due compagini, è il Catania quella più pericolosa. I rossazzurri dimostrano subito personalità: Mascara è in giornata così come Gomez che, comunque, non ha vita facile con Criscito sull’out destro. L’inserimento di Martinho dal primo minuto dà una spinta tecnica in più, notevoli le qualità del ragazzo che, nonostante la giovane età, mostra intraprendenza. E’ dunque il Catania a rendersi pericoloso per due volte nei primi dieci minuti: al quarto punizione a rete di Mascara dai trenta metri, Eduardo non trattiene ma riesce ad anticipare Silvestre per un soffio. Poco dopo stupenda apertura di Martinho per Gomez che dal limite calcia. Eduardo incerto devia, mettendo il pallone in angolo.

POI A SPRAZZI

Dopo la sfuriata iniziale, il match continua su ritmi normali, a tratti lenti. Le due squadre si studiano, non affondano il colpo, provano a riordinare le idee. Tanti gli errori a centrocampo da una parte e dall’altre, notevoli i disimpegni sbagliati. La gara si innervosisce, arrivano i primi cartellini. Pesante quello estratto da Russo a Lopez per un ingenuo fallo di mano. Giallo giusto quanto stupido per un giocatore esperto come il numero undici etneo che, già diffidato, salterà la gara di domenica prossima al Massimino contro la Fiorentina. Per rivedere qualche azione da goal, sfonda Genoa, bisogna andare alla mezzora: Rossi (in fuorigioco non segnalato) mette dentro, allontana Potenza che serve Milanetto al limite, conclusione alta. Poco dopo è Silvestre a rendersi pericoloso con una cavalcata con conseguente tiro in diagonale, a fil di palo, dai trenta metri. All’intervallo il pari è giusto, più Catania che Genoa.

CATANIA DOVE SEI?

E’ questo l’emblema del Catania della ripresa. Assente e inconcludente. Il Genoa parte forte e si rende pericoloso dopo soli trenta secondi: Criscito serve Toni che stacca di testa quasi a botta sicura. E’ bravissimo Spolli a liberare. Poi è ancora Criscito a mettere dentro un pallone teso in area con gli attaccanti rossoblu a mancare l’aggancio decisivo. Il Catania prova a riprendersi, senza esito. Il Genoa schiaccia gli etnei, non crea grandissime occasioni da rete, mettendo però la squadra di Giampaolo in difficoltà, prendendo così il pallino del gioco. Si arriva così al sessantottesimo: out destro, Rafinha mette dentro un cross teso sul quale si avventa Marco Rossi che non sbaglia a tu per tu con Andujar. Chiara la dormita di Spolli, è il vantaggio del Genoa. Un goal che ricorda tutti o quasi quelli presi del Catania; una trama ormai comune, troppo.

FORCING FINALE

L’ingresso di Antenucci insieme a quello di Ricchiuti dà vivacità agli etnei che, in preda alla disperazione, vanno avanti alla ricerca del pareggio. Di sussulti ne arrivano due: prima Antenucci serve benissimo Ricchiuti che solo davanti al portiere si fa ipnotizzare da Eduardo; poi è lo stesso Antenucci a concludere a giro mandando il pallone sul fondo. Nel mezzo un giallo in area genoano per atterramento dell’attaccante etneo.

Impegno sì, reazione pure. Ma, in effetti, è troppo poco.

[Fabio Alibrio – Fonte: www.mondocatania.com]