Era capitato mancasse l’uno, e l’altro ne prendesse il ruolo più che il posto. Parliamo di Almiron e Lodi. Era persino capitato, condizione d’emergenza ben gestita e brillantemente superata, che mancassero entrambi, ed il peso della “regia” spettasse a chi, tra i tanti numeri nel curriculum, ha voti alti anche in quella zona di campo solitamente non di sua competenza. Parliamo di Barrientos. Ma senza Lodi, senza Almiron, senza Barrientos, contemporaneamente, un precedente non c’è. Ed allora, cosa si inventerà Maran, cosa potrà mai inventarsi per modificare la formazione senza mutare l’atteggiamento, la tattica, il gioco della squadra, adattandolo alle condizioni “estreme” dettate dalle indisponibilità?
A far il regista, non nella formazione, ma per la formazione, in aiuto di Maran arriva il 12° uomo, quello che fa la differenza la domenica, nelle partite al Massimino, e che adesso cerca di dar una mano anche in panchina. Dai tifosi rossazzurri, chiedendo quale formazione schierare, come schierarla, senza Almiron, Lodi né Barrienros, sono arrivate risposte e proposte che non dubitiamo possano trovare riscontro nelle scelte (senza dubbio da esse indipendenti, qui si fa per parlarne e dibatterne ) del tecnico rossazzurro. La soluzione più gettonata è la prima azzardata, autore il tifoso-tecnico Enrico Salvaggio.Proposta? Un 4-2-3-1 con Gomez, Castro e Keko trequartisti, Bergessio unica punta, così da risolvere il nodo centrocampo riducendo a due il numero degli interpreti: Biagianti ed Izco. Ma se nessuno ha da eccepire sulla ricandidatura di Keko (dopo il goal di Parma, riscuote grande fiducia dai tifosi), non pochi vedrebbero meglio Salifu al posto di Biagianti.
Le varianti non sono poi così tante, né così distanti. Se non è 4-2-3-1 sarà 4-3-3. Come interpretarlo lo suggerisce un altro tifoso. Arretrare Castro in mediana, come esterno, ruolo per altro già interpretato nelle prime uscite stagionali, completare la linea con Izco e Biagianti, affidare l’attacco a Keko, Gomez (esterni), Bergessio centrale di riferimento. Vedi sopra, variante Salifu a far concorrenza a Biagianti per il compito affidato al mediano di “rottura”. Indicazioni valide, entrambe, ed entrambe proponibili nella partita di domenica come spesso accaduto in puntate precedenti. Iniziare con un modulo, concludere la sfida con un altro. Augurandosi, naturalmente, non sia questione di necessità ma di scelta. Restano fuori dal novero dei candidati Sciacca, non ancora al meglio, e Ricchiuti, che in questa stagione avrà goduto pur di tanta stima ma di pochissima fiducia. Scartata la possibilità di un 4-4-2 con due punte di riferimento, giustificabile con lo scetticismo gravante tanto su Doukara che su Cani visto il ricordo lasciato dalle ultime prestazioni d’entrambi.
“Sarà una gara dura”, in sala stampa Bergessio esprime questo concetto che, appresa la notizia di Lodi (di cui egli stesso è messaggero, visto che lo sostituisce nell’intervista programmata) diventa opinione comune tra i tifosi. Sensazione coerente con quanto affermato poche ore prima che la “tegola cadesse”. Chiedendo quale tra i giocatori del Catania fosse il più determinante in termini di resa sul campo della squadra, a maggioranza i tifosi rispondevano Almiron, seguito da Izco, e Lodi. Insomma, l’intero centrocampo, che contro il Cagliari mancherà quasi per intero. Nella prima delle otto gare che vale tutto, per l’Europa, il Catania sarà quindi chiamato a conferma la capacità di saper far fronte all’emergenza senza perdere convinzione né identità. A Maran architettare la strategia, a giocatori interpretarla. Però, questi tifosi rossazzurri stanno diventando dei veri esperti..
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]