Catania: serie B, istruzioni per l’uso

CATANIASerie B, istruzioni per l’uso. O meglio, istruzioni per vincere. Che numeri per ottenere la promozione? Statistiche alla mano, analizziamo le particolarità del campionato cadetto. Caratteristiche da aver ben presenti tanto nel corso del campionato che nel corso del calciomercato. E questa è solo la prima parte.

Occhio ai pareggi

In serie B si pareggia di più rispetto alla serie A. La percentuale di match terminati con risultato finale X è del 30%, mentre in serie A la percentuale si abbassa ad un valore poco superiore del 20%. Nonostante infatti i 3 punti a vittoria rendano il pareggio una sorta di mezza sconfitta, la serie B è da sempre caratterizzata da un numero elevato di match finiti in parità.

Le cause sono molteplici, a cominciare dalla lunghezza del campionato che porta le squadre ad attraversare determinati momenti della stagione con un fisiologico calo atletico e mentale per cui spesso la fa da padrona la paura di non perdere. Da non sottovalutare la competitività tra le compagini e l’introduzione dei play-off e dei play-out che richiedono una soglia di attenzione molto elevata fino alle ultimissime giornate, per cui anche raccogliere punticini qua e là può permettere di tenere accese e flebili le speranze di classifica.

Prendendo come riferimento le prime due della classe, Palermo ed Empoli si trovano nelle ultime posizioni di questa particolare graduatoria (rispettivamente 26,2% e 28,6% di pareggi), per cui è bene non “affezionarsi” troppo alla pareggite, ma provare a giocare sempre per ottenere il bottino pieno. Singolare è l’esempio del Bari squadra ficcante e veloce che ha pareggiato appena il 23,8% dei match, senza eccessivi tatticismi e calcoli; e si giocherà fino in fondo le chances di giocare in serie A.

Fare punti contro le “ultime”

Non fallire gli scontri contro le compagini che figurano nella seconda metà della classifica, è garanzia di successo, sia nella serie cadetta sia nella massima serie. Nonostante infatti i punti conteggiati siano sempre 3, ed il valore della vittoria è lo stesso ai fini della classifica, i numeri di Juventus e Palermo sono emblematici e schiaccianti in questa particolare graduatoria, soprattutto se si considera la differenza rispetto alle altre squadre.

Il Palermo ha ottenuto il 66% dei punti (ben 56) da questi incontri, staccando Latina e Cesena che ne hanno ricavati appena 42 (ma con la stessa percentuale del 66% di punti). Sta proprio in questi numeri assoluti il cospicuo vantaggio che i rosanero hanno conquistato durante tutto il campionato, accontentandosi si fa per dire di qualche pareggio in più nei cosiddetti scontri diretti contro le prime della classe.

L’eccezione che conferma questa sorta di regola è confermata dall’Empoli che ha dosato in maniera uguale i punti fatti contro le “ultime” (52%) e contro le “prime” (48%); in questo caso il cammino è stato fin troppo regolare nell’andamento totale di vittorie, pareggi e sconfitte e la promozione diretta è arrivata solo all’ultimo turno.

La stessa situazione si è verificata nella massima serie con la schiacciasassi Juventus (60 punti sui 99 totali), anche se a livello di percentuali l’Udinese è arrivata ad ottenere addirittura il 75% dei punti, ma ciò non è bastato in generale ad evitare una stagione mediocre nella parte medio-bassa di classifica.

[Giovanni Famulari – Fonte: www.mondocatania.com]

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