CATANIA – Anche qualora fosse “emergenza”, visti i risultati ottenuti in passato, ed in condizioni ben peggiori, sarebbe difficile considerar tale lo status determinato dalle contemporanee assenze di Capuano, Biagianti, Barrientos ed Almiron. Tutti e quattro indisponibili per la trasferta di Parma. La scalata all’Europa comincia con qualche difficoltà che non frena, non dovrebbe frenare, speriamo non freni l’entusiasmo sorto spontaneo dalle parole proferite dal presidente Pulvirenti dopo la gara vinta in casa contro il Bologna. C’è tutto per esser ottimisti e combattivi, sul campo più che fuori.
A Parma non sarà quel che in gergo si definirebbe una “passeggiata”. I ducali, al Tardini, hanno patito una sola sconfitta in campionato, contro il Napoli. Nello storico della sfida, nessuna vittoria del Catania, come nessuna vittoria del Parma è nel registro del Massimino.
Domenica sarà l’ultima prova concessa a Donadoni per guadagnare un finale di campionato più emozionante di quello che potrebbe garantire una docile salvezza. Gli ultimi risultati non hanno premiato le ambizioni della squadra che, sconfitta dal Milan, medita vendetta dallo scorso venerdì.
Dovendo, volendo ipotizzare l’undici da frapporre alla voglia di rivalsa gialloblu, in porta mandiamo Andujar. Alla volontà d’appuntarsi sul petto un’altra medaglia d’imbattibilità, per l’argentino anche la strana sensazione, che auspichiamo diventi motivazione, di tornar sul campo che avrebbe dovuto esser l’ultimo calcato con la maglia rossazzurra.
In difesa, non che Bellusci abbia fatto male, ma l’unica sicurezza indubitabile sulla quale puntare a priori resta Spolli. La scelta, per completare la coppia centrale, è ardua. Legrottaglie non gioca titolare da tre turni, potrebbe perdere il ritmo partita? Se così fosse, dentro Legrottaglie. É pur vero però, guardando al futuro, che Legrottaglie, indiscutibilmente bravo, non è eterno. Perché non portarsi avanti col lavoro, rodando Bellusci nel ruolo che sarà, probabilmente suo, dalla propria stagione? La decisione, “in fundo”.
Sulle fasce, poche alternative anzi, nessuna. Marchese non ha comprimari, giocherà a sinistra facendo il suo fino al 30 Giugno. Duole un po’ lo stomaco immaginarlo già con un’altra casacca sotto ma, come una medicina utile e ripugnante ai sensi, l’assumiamo senza lagne, che ci sia almeno consentito di turarci il naso però! A destra il “buon” Alvarez, il cugino bravo di quello d’inizio stagione.
In mediana, a due od a tre, elastica, contro il Bologna Lodi ha ricordato a tutti, ed a sé stesso, le giocate in grado di metter a disposizione dei compagni, confermato quindi titolare. Al suo fianco chi? Izco, il giocatore più costante e caparbio della rosa. Quindi Salifu, nuova occasione concessa dal destino che da terza scelta, dietro Biagianti ed Almiron, lo riporta alla ribalta.
In attacco sarebbe bello aver alternative, giusto per muovere il dibattito. Ma a parte gli intrepidi che possono immaginare Ricchiuti titolare, o Keko esordiente, l’assetto offensivo quello è, quello resta, ed è difficile lamentarsene. Bergessio punta, alla ricerca del goal che manda dal successo contro il Genoa, Gomez a sinistra, alla ricerca del vero Gomez scomparso dopo la sfida contro la Fiorentina, infine Castro, che se abbinasse al dinamismo anche un tot di spietata concretezza commuoverebbe tifosi, tecnici ed osservatori.
Siamo arrivati al momento del riepilogo.
Catania 4-3-3: Andujar, Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Salifu, Lodi, Izco, Castro, Bergessio, Gomez.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]