Pubblichiamo l’opinione di un nostro lettore, Giorgio Castorina, in merito all’affare (sfumato) tra Catania e Palermo per la cessione di Biagianti:
La società fin dallo scorso campionato aveva detto a chiare lettere che gli unici giocatori messi sulla lista dei partenti erano Martinez e Biagianti. Sul primo fortunatamente si è avuto rapidamente un felice risvolto delle trattative che hanno lasciato contenti tutte le parti: la società che intasca ben 12 MLN (con una superplusvalenza di 10 milioni di euro), il giocatore che puo’ dimostrare il proprio valore in palcoscenici di alto livello , per la dirigenza juventina convinta di avere acquistato un giocatore di alto spessore (anche se personalmente nutro dubbi sulla sua collocazione nel classico 4-4-2 di Del Neri).
Per quanto riguarda il nostro amatissimo centrocampista fiorentino invece le cose come tutti sappiamo sono andate in maniera molto più complessa. Assodato che è stato ufficialmente messo sul mercato dalla dirigenza rossoazzurra, ciò non significa che il direttore Lo Monaco avrebbe accettato qualsiasi offerta gli fosse giunta; significava invece che la società si mostrava aperta ad intavolare trattative ma al prezzo che riteneva opportuno stimare per un giocatore giovane e in orbita Nazionale. Trascorso il mese di Giugno in sordina sembra che gli interessamenti di Genoa, Fiorentina o Siviglia non fossero poi tanto concreti in termini economici, e difatti si è anche iniziato a parlare di un eventuale prolungamento del contratto con il giocatore.
Poi la scorsa settimana la notizia shock: l’interessamento forte del Palermo e l’apertura ufficiale di una trattativa. Da quanto si apprende dai giornali (prendendo tutto con il beneficio del dubbio) sembra che a fronte della richiesta del DG Lo Monaco di 8 milioni di euro, i rosanero erano disposti a offrirne al massimo 6,5. Una settimana di tira e molla con le parti interessate che non smentiscono l’effettiva esistenza della trattativa fino all’epilogo: Catania e Palermo non hanno raggiunto l’accordo e il centrocampista resta al Catania con buona pace di tutti, tifosi in primis.
Alla luce di quanto successo non mi sento di condannare né la dirigenza etnea né tantomeno il giocatore: Rammentando sempre che quella del Catania è una società piccola che fa delle plusvalenze la sua linfa vitale, non mi pare che si possano muovere critiche al direttore Lo Monaco. In primis perché il tutto è stato fatto in linea con quanto prospettato al termine della scorsa stagione, e soprattutto perché, considerando le cifre di cui si sta parlando, un eventuale conclusione positiva delle trattative avrebbe permesso di fare entrare nelle casse societarie liquidità che sarebbero state almeno in parte reinvestite nel mercato, sempre in quell’ottica di crescita globale che , dati alla mano, mi sembra sia stata fin qui rispettata.
Per quanto poi concerne invece il giocatore, o meglio ancora l’uomo Marco , non mi sento neanche in questo caso di potere muovere critiche nei suoi confronti. Quelle lacrime di fine campionato non le dimenticheremo mai così come i molti messaggi d’amore alla tifoseria lanciati negli ultimi anni. Ma in un calcio come quello di oggi, improntato sul business e sui soldi, non mi sarei sentito di criticare nel caso in cui avesse accettato la destinazione. Lui in questo momento muove una macchina di soldi non indifferente e anche per gratitudine a chi lo ha lanciato nel calcio che conta , avrebbe fatto bene ad accettare il trasferimento se da questo ne poteva derivare un giovamento economico non indifferente al Catania ed a se stesso. A mio modo di vedere al giorno d’oggi dobbiamo fare i conti con la realtà e considerare che non si puo’ piu’ ragionare solo con il cuore ma è necessario fare i conti con il dio denaro.
Ritenere che qualora il giocatore avesse rifiutato di vestire il rosanero la reazione di Lo Monaco sarebbe stata di commozione o di gratitudine è sbagliato. Io ritengo che lui si trovasse nella scomoda posizione di non potere scegliere, non avendo lui il potere di negare al Catania (al quale deve tutto) di realizzare un affare da 8 milioni di euro. Di sicuro neanche lui avrebbe fatto salti di gioia, magari preferendo a parità di condizioni vestire un’altra maglia, ma non mi pare che ci fossero queste paventate alternative. Ad ogni modo se prolungamento sarà …contenti tutti, ma l’importante è che questa storia non lasci strascichi.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]